TIM RICHARDS. LA MODERNA DIDATTICA PER PIANOFORTE
di Piero Chianura
Dietro all’intensa attività didattica del pianista londinese Tim Richards, autore di punta del catalogo Schott Music, c’è un musicista colto e raffinato. Dopo aver pubblicato negli anni ’80 e ’90 numerosi album con gli Spirit Level, band modern jazz con cui ha anche tenuto diversi concerti in Europa, Tim ha ottenuto consensi come compositore e arrangiatore di musica strumentale, scrivendo brani per diversi ensemble non jazz, dal quartetto d’archi all’orchestra sinfonica, collaborando anche con ballerini e registi.
Ma per lui, musicista autodidatta che ha iniziato a insegnare jazz e blues a 14 anni, il percorso di affermazione in ambito didattico era segnato. Il suo primo libro, Improvising Blues Piano, pubblicato nel 1997 da Schott Music, ha dato il via a un nuovo standard nella didattica per il pianoforte moderno.
MusicEdu Come sei arrivato a pubblicare il tuo primo libro per Schott Music dedicato all’improvvisazione pianistica nel blues?
Tim Richards Quando iniziai a collaborare con Schott, in quel periodo insegnavo già pianoforte jazz e blues. Così mi chiesero di iniziare con un libro sul pianoforte jazz. Ma io dissi loro che avrebbe avuto senso partire con un testo dedicato al blues perché i contenuti sarebbero stati propedeutici a una successiva pubblicazione sul jazz. Loro furono d’accordo e così, nel 1997, uscì Improvising Blues Piano, che ebbe un grande successo dando poi seguito alla successiva serie Exploring Jazz Piano. Dal mio punto di vista partire suonando il blues è la cosa migliore perché hai tre accordi che puoi anche suonare usando tre triadi per sviluppare improvvisazioni anche in ambito jazz, perché ci sono vari elementi in comune.
MusicEdu A partire dal blues si possono affrontare molti altri generi oltre al jazz.
Tim Richards Sì, non proprio tutti, ma sicuramente molti se penso a gospel, R&B, reggae, soul…
MusicEdu Ti sei fatto un’idea su che tipo di studenti sono quelli che hanno studiato sulle tue pubblicazioni nel mondo?
Tim Richards Sicuramente ci sono molte scuole di musica, ma anche molti amatori autodidatti che hanno voluto studiare musica per hobby. Sono però consapevole che ci sono molti insegnanti che non hanno voluto adottare i miei metodi per insegnare nelle loro scuole [ride, NdR]. È nell’ordine delle cose.
MusicEdu Di tutti i tuoi testi qual è stato quello più difficile da scrivere?
Tim Richards Quelli che ho scritto per primi perché ero ancora inesperto e ho dovuto riscriverli due o tre volte prima di pubblicarli. Ricordo che all’inizio pensavo essenzialmente a delle raccolte di esercizi mentre avrebbero dovuto essere raccolte di brani musicali la cui lettura mettesse in risalto la componente teorica. Una volta capito questo, è stato più semplice scrivere dei testi nella forma di raccolte di brani che mostrassero vari contenuti, come certi tipi di improvvisazione o chord voicing o i diversi tipi di scale. Quando suoni un brano che applica una componente teorica, la comprendi meglio.
MusicEdu Come è nata la Brasilian Piano Collection scritta con John Crawford?
Tim Richards Prima mi hai chiesto qual è stata la pubblicazione più difficile da scrivere e la Blues mi ha preso probabilmente più tempo, ma anche la Exploring Jazz Piano è stata molto intensa così come la successiva Exploring Latin Piano, che mi ha insegnato molte cose sui diversi generi latin. Dopo Exploring Latin è stata l’editor di Schott Music di allora, Wendy Lampa, a consigliarci di scrivere o editare una raccolta di brani brasiliani per pianoforte a cui sono seguite altre due pubblicazioni della serie Collection, la Jazz, Latin and Modern e la Blues, Boogie and Gospel, raccolte da suonare senza troppe istruzioni didattiche.
MusicEdu I primi metodi che hai pubblicato erano già il risultato di un tuo percorso didattico testato?
Tim Richards Ho tenuto corsi serali di pianoforte a Londra usando Exploring Jazz Piano come testo di riferimento in classi di una decina di studenti adulti e lì mi sono reso conto che la curva di apprendimento partendo da quel testo era piuttosto lenta. Diversamente dal testo sul Blues, con Exploring Jazz occorreva essere un pianista molto motivato per fare davvero dei progressi perché nel libro c’era roba piuttosto complicata per chi iniziava. Così ho pensato che fosse necessario stampare un testo dedicato a chi desiderava cominciare da un livello più basso, con una curva di apprendimento più veloce e senza elementi di armonia troppo complicati. Così sono nati Beginning Jazz Piano 1 e 2.
MusicEdu Come sono cambiati gli studenti nel corso della tua carriera di insegnante?
Tim Richards Non ho notato particolari cambiamenti negli studenti ma di sicuro oggi sono tutti molto diversi tra loro. Qualcuno ama ancora seguire i libri partendo dalla prima pagina e proseguendo sistematicamente fino all’ultima, mentre altri aprono il libro anche casualmente e senza leggerlo a fondo. Forse la tua domanda vuole porre l’enfasi su come negli ultimi due anni di lockdown le persone hanno intensificato l’online learning attraverso i tutorial su Youtube. Questo è un po’ pericoloso per l’industria dell’editoria musicale perché la gente pensa di poter accedere gratuitamente a Youtube per imparare qualunque cosa. La notizia positiva è che Schott Music sta collaborando con alcuni guru della musica per realizzare video-corsi [disponibili sul sito web Music Gurus, NdR]. Se non vuoi comprare un libro puoi acquistare questi video-corsi di qualità.
MusicEdu Prima del lockdown gli studenti mostravano già l’urgenza di voler imparare più velocemente.
Tim Richards È vero. Le persone sono impazienti di raggiungere i risultati e ho notato anche che i miei metodi prevedono un approccio progressivo che non risponde a questa impazienza. Tuttavia lo studio del jazz non può prescindere da alcuni passaggi e tende a immergersi molto in profondità fin dall’inizio.
MusicEdu Hai nuove pubblicazioni in uscita?
Tim Richards Stiamo producendo i video-corsi di cui ti parlavo partendo da Blues Piano e Beginning Jazz Piano. L’ultima pubblicazione che ho prodotto, non con Schott, è invece Jazz Piano Notebook, una raccolta di esercizi e studi pratici stampabile autonomamente dal sito www.learnjazzpiano.com.
LINK VIDEO
Beginning Jazz Piano Part 1:
Beginning Jazz Piano Part 2:
Exploring Latin Piano: