OTTAVABAND. GIOVANI BAND IN SALA PROVE PER RIPRENDERE A SUONARE INSIEME

di Piero Chianura

In una delle scuole di musica più attive della periferia milanese, Ottavanota, nasce un progetto che punta a stimolare nei ragazzi che hanno studiato strumento il desiderio di riprendere a suonare insieme agli altri. Ideato da Simone Albanese, insegnante di chitarra moderna nella scuola diretta da Elisabetta Ronchi, Ottavaband offre ai ragazzi dai 10 ai 16 anni la possibilità di entrare in una band per studiare canzoni riarrangiate appositamente per loro.

MusicEdu Come è nata l’idea di Ottavaband?
Simone Albanese La domanda di partenza è stata “come mai i ragazzini che hanno studiato uno strumento, a un certo punto si stancano di suonarlo?”. La risposta è stata che quando un bambino che ha imparato a suonare uno strumento diventa più grande, si allontana da esso perché si accorge che il mercato discografico produce musica creata artificialmente con il computer. Ma in questo modo si forma una generazione di musicisti che non hanno mai vissuto la fisicità della sala prove. I ragazzi di oggi non si rendono conto che si può stare insieme in una stessa stanza a suonare. Stanno online a giocare a distanza ma non si spostano uno nella camera dell’altro con il proprio strumento per suonare insieme. Perciò abbiamo pensato che si può provare a spingerli a farlo sperando che nasca in loro una scintilla che li appassioni.

MusicEdu Come si può entrare a far parte di Ottavaband?
Simone Albanese La condizione di partenza è che i musicisti preparino da soli le proprie parti a casa prima di ritrovarsi da noi per suonare insieme. Chi vuole partecipare al progetto può scrivere a info@ottavanota.org e inviare un video in cui mostra di saper suonare uno strumento. A quel punto riceverà le parti su pentagramma e un file audio da studiare a casa prima di essere convocato in Ottavanota per una giornata di prove insieme. Ai ragazzi viene poi dato il video del brano registrato e ingressi gratuiti alle nostre sale prova, perché il nostro obiettivo è farli continuare a suonare insieme, anche con altri amici. Spesso mi è capitato di fare incontrare i ragazzi per suonare insieme, ma la prima cosa che si trovano a fronteggiare è la scelta di cosa suonare. Non si tratta solo di chi fa l’accompagnamento e chi la melodia ma di avere dei ruoli ben precisi. Così ho creato prima di tutto degli arrangiamenti fatti bene ma che chiedano poco ai musicisti, in modo che possano concentrarsi sullo stare insieme e suonare al meglio le proprie parti.

MusicEdu Questo meccanismo della preparazione in anticipo delle singole parti ciascuno a casa propria è il frutto del lockdown. Sarà una modalità che userete anche in futuro?
Simone Albanese In passato ho lavorato in scuole in cui la musica d’insieme veniva insegnata in maniera tradizionale e cioè costruendo i brani sul momento, ma ho sempre notato che quando i ragazzi (soprattutto i più piccoli) sono insieme, vogliono suonare senza dover aspettare che ognuno finisca di imparare le proprie parti durante le prove. Ci si diverte di più quando si è già in grado di eseguirle al meglio, quando ci si può concentrare sui dettagli. Abbiamo fatto una giornata di test lo scorso anno e quello che è successo è che si lavorava sull’intenzione dei brani e sugli equilibri tra gli strumenti, cose che non puoi fare quando studi da solo. E quando sono arrivati i genitori dei ragazzi a curiosare, si sono accorti che suonavano sul serio.

Foto di Martamaria Carenzi

MusicEdu Ci puoi dare un’idea dei brani che hai preparato?
Simone Albanese Ho preparato brani di diversi generi e diverse difficoltà in modo da poter scegliere quelli più adatti per ciascuno di loro. Per ora ho riarrangiato “Titanium” di Sia e “Fireworks” di Katy Perry, “Cissy Strut” dei Meters che è un brano funky anni Settanta, “Highway to Hell” come classico rock degli AC/DC e un rock più recente dei Green Day “Boulevard of Broken Dreams”. Poi “My Girl” dei Temptations perché sono un fan della Motown. L’idea è arrivare a creare una band per ciascun brano però un musicista può partecipare a più band nell’arco di diverse giornate.

MusicEdu In prospettiva, chi parteciperà alla realizzazione di più brani, avrà acquisito un repertorio. A quel punto potrebbe nascere una band formata dai musicisti più preparati, in grado di sostenere un concerto. Ma se si presenta un ragazzo con uno strumento che non è previsto nell’arrangiamento dei brani?
Simone Albanese Cerco di scrivere una parte che lo includa. Ci sono un sacco di brani in cui, per esempio, è possibile sostituire linee melodiche della voce con strumenti a fiato.

MusicEdu Quali sono i prossimi appuntamenti di convocazione delle band?
Simone Albanese Dopo la prima giornata di convocazione del 12 dicembre ne abbiamo previste un altro paio all’inizio del prossimo anno.

Intanto è possibile visionare i video già realizzati dalle prime band qui:
https://www.facebook.com/ottava.nota.31/videos/490825938927199
https://www.facebook.com/watch/?v=349500466940612

3 commenti su “OTTAVABAND. GIOVANI BAND IN SALA PROVE PER RIPRENDERE A SUONARE INSIEME

  1. Un’ ottima iniziativa di stimolo per i ragazzi e incentivare ancora di più la loro passione cercando di continuare a coltivarla. Condivido a pieno il pensiero del Sig. Albanese che ha tutta la mia stima e ammirazione. Rossella (mamma fiera di Giovanni, il pianista)

    1. Grazie Rossella! Chi partecipa e poi pubblicamente manifesta il suo apprezzamento positivo, ci aiuta a far comprendere il valore dell’iniziativa, la bellezza di poter condividere la passione per la musica e la gioia di vivere un momento di socialità. Vi aspettiamo al prossimo appuntamento di OttavaBand il 13 marzo.

  2. MI fa piacere che abbia apprezzato il progetto, e che sia fiera del ragazzo. se poi lui si è divertito direi che siamo su una buona strada

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