MUSICOTERAPIA NEI CENTRI ESTIVI. UNA PROPOSTA FUORI LUOGO?

di Antonella Zenga

Quando arriva l’estate, la scuola chiude e le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano devono gestire i figli in attesa delle ferie. E allora si valutano soluzioni tra le più disparate: disponibilità dei familiari, baby sitter, amici… purché si possa ridurre al minimo la spesa, al limite inserendo il figlio al centro estivo per una sola settimana…

L’offerta è molto varia sul piano economico, educativo, culturale e non è certo questo lo spazio per ragionare sulla qualità delle proposte di questi centri, il cui scopo è intrattenere bambini e ragazzi appartenenti in genere alla scuola primaria. Si privilegia l’attività motoria, specie se si dispone di una piscina, oppure si organizzano giochi di squadra che hanno il pregio di favorire la socializzazione, ma non è raro l’uso della musica in forma di animazione, spesso in stile “villaggio turistico”. 

Ciò detto, emergono diverse domande e relativi spunti di riflessione che mi limito a esporre non potendo essere sviluppati tutti in questa sede. Quali spazi di ascolto e accoglienza ci sono per i tanti bambini e ragazzi con disabilità, disturbi evolutivi specifici o più semplicemente svantaggiati sul piano socio-economico, culturale o linguistico, che popolano le nostre scuole? Può la MT fare qualcosa per loro in questo periodo che, specie per alcuni, si presenta come un lockdown in attesa del ritorno a scuola? Può la presenza di un musicoterapeuta (Mt) essere di beneficio all’interno dei centri estivi e permettere anche, per un tempo specifico non necessariamente giornaliero, l’accoglienza di questi bambini e ragazzi? La MT si sta diffondendo in moltissimi contesti come intervento di sostegno in ambito riabilitativo e terapeutico, ma può porsi anche con funzioni di tipo preventivo e di promozione del benessere, mostrando la sua efficacia quando sia utile facilitare la comunicazione all’interno di un gruppo, grazie all’uso del linguaggio sonoro-musicale che consente di andare oltre le parole. Per sua natura il centro estivo unisce bambini e ragazzi di diverse età e provenienze, che spesso non si conoscono fra loro, a cui s’impone di trascorrere insieme giorni pieni di attività compressi il più delle volte in una sola settimana. Il Mt potrebbe essere quell’operatore qualificato che li accoglie all’inizio di ogni giorno, proponendo esperienze musicali mirate a facilitare le relazioni e l’inclusione di ciascuno, osservando eventuali difficoltà individuali e prevenendo situazioni di disagio che potrebbero complicare la gestione del gruppo durante le attività pomeridiane. La presenza del Mt, anche con altri operatori specializzati nell’uso delle arti o della danza permetterebbe l’inserimento di bambini e ragazzi più difficili da gestire, creando nelle situazioni più complesse l’occasione non necessariamente quotidiana di uno spazio dedicato, che eviterebbe l’isolamento estivo per molti bambini e ragazzi e per le loro famiglie.  

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