MARINA NOTARO. INSEGNARE IL SAX CONTEMPORANEO NELLA SCUOLA MEDIA

di Piero Chianura

Dopo aver studiato sassofono al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo la giovane Marina Notaro si trasferisce a Milano per diplomarsi con lode al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano grazie a un progetto sperimentale per sassofoni ed elettronica. L’interesse per la musica contemporanea l’accompagna anche durante il corso di laurea in Pedagogia delle Arti Musicali conseguito presso il “Conservatorio della Svizzera Italiana” di Lugano. È lì che prende forma l’idea di una didattica che sfrutta l’approccio creativo e la sperimentazione proprie delle musiche non convenzionali per insegnare sax ai ragazzi attraverso una pratica musicale libera e stimolante.

Foto: Luca Rotondo

Precisiamo subito che Marina Notaro è una musicista piuttosto attiva. Suona frequentemente con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali e la Filarmonica della Scala di Milano, partecipa e propone progetti di sax, elettronica e arti visive e ha pubblicato da poco Maschere, il suo primo CD per Da Vinci Classics con brani per sax solo e sax ed elettronica di autori contemporanei Italiani (mentre troppo spesso questo tipo di repertorio fa riferimento a compositori soprattutto francesi). Impegno artistico e didattico viaggiano con coerenza sullo stesso binario. 

MusicEdu Che tipo di percorso di formazione è stato quello del Conservatorio di Lugano?
Marina Notaro Il Master of Arts in Music Pedagogy è un percorso di studi equiparato all’abilitazione all’insegnamento dello strumento musicale in Italia. Nel piano di studi avevo materie come propedeutica musicale, arrangiamento, psicopedagogia, musica antica, musica elettronica e didattica del sassofono. Lì gli insegnanti sono molto esigenti perché richiedono un livello altissimo sia sullo strumento che sulle altre materie. Inoltre la formazione didattica per loro passa necessariamente anche dalla capacità artistica. Infatti per entrare ho dovuto fare un’audizione molto pesante di 30 minuti di musica. E siccome sono indirizzati alla musica contemporanea, anche tutte le tecniche di esecuzione sullo strumento devono essere ai massimi livelli. Per la tesi finale del corso ho creato uno spettacolo musicale interattivo sulla storia del sax intitolato “Sax Frame” rivolto agli alunni delle quinte elementari, che prevedeva cinque incontri di propedeutica musicale, mirati sia all’acquisizione delle competenze musicali di base, sia all’interattività dello spettacolo. Era fondamentale passare ai ragazzi il messaggio che, essendo il sassofono uno strumento moderno, la sua letteratura di riferimento è proprio la musica contemporanea, anche se il sax è abbastanza versatile da suonare musiche più antiche. Nell’ultimo quadro dello spettacolo i ragazzi hanno composto per me e la mia collega un brano in notazione non convenzionale prendendo come esempi quella di Stripsody di Luciano Berio o di Aria di John Cage, in cui la partitura è costituita da disegni che sono comprensibili per i ragazzi. 

MusicEdu Come sei riuscita a portare la tua esperienza di musicista non convenzionale nell’insegnamento del sax ai ragazzi di una scuola media italiana?
Marina Notaro Insegnare sassofono per me è sempre stato un lavoro motivante, stimolante e molto gratificante. Quando sono passata di ruolo nella scuola media, la Filippo Turati di Cantù, sono riuscita ad applicare quello che avevo imparato a Lugano. Seguo sei alunni per ciascuna delle tre classi di prima, seconda e terza media, ma sono corsi di studio individuali perciò, in base al ragazzino che ho davanti, decido il percorso da fargli fare. Può capitare di avere a che fare con un allievo che ha attitudine allo studio oppure con un altro che lo prende come se fosse un gioco. Allora imposto il lavoro in maniera completamente differente. L’anno scorso con le mie ragazze di prima, una classe tutta al femminile, ho impostato un laboratorio didattico sulla libera improvvisazione a completamento del lavoro sulla tecnica di base. In pratica ho cominciato fin da subito a farle improvvisare perché così hanno potuto esplorare lo strumento imparando anche a suonarlo in modo non convenzionale. Mentre improvvisavano, le guidavo in quello che facevano, dando anche istruzioni sulle tecniche di base. Quando abbiamo affrontato la tecnica dello staccato, ho chiesto loro di suonare interpretando immagini, per collegarmi in modo interdisciplinare al puntinismo che stavano studiando in arte. Proiettavo dei ritratti e loro interpretavano l’opera d’arte usando lo staccato in vari modi. In altre lezioni le ho lasciate completamente libere di esplorare e questo le ha portate a lasciarsi andare completamente attraverso la musica. Era un’emozione vederle chiudere gli occhi mentre ascoltavano quello che suonavano. E ogni volta mi chiedevano di farlo ancora.

MusicEdu Quando gli allievi salgono di livello, come prosegui nel percorso?
Marina Notaro Con un ragazzino di seconda che vuole fare l’esame di ammissione in Conservatorio abbiamo scelto una serie di brani da studiare, ma il problema è che la musica contemporanea e di sperimentazione in Italia non è contemplata nei primi cicli di studio, ma la si studia molto più avanti negli anni. A mio parere, invece, è fondamentale abituare i ragazzi fin da subito alla pratica di questa musica perché apre a nuovi suoni e al tempo stesso è formativa dal punto di vista tecnico. 

MusicEdu Anche il tuo percorso di studio sullo strumento è stato di tipo tradizionale? Rimpiangi il non aver incontrato da subito musiche non convenzionali?
Marina Notaro Certo! Avrei voluto studiare in Conservatorio molti più brani contemporanei. Spesso si pensa che studiare brani in cui vengono usate le tecniche estese sia molto difficile e invece no, perché io stessa lo insegno agli studenti di prima media. Ci sono dei brani di repertorio facili che insegnano ai ragazzini tecniche estese come i glissati o gli slap che sono alla portata di tutti. Inoltre la letteratura del sax è fatta di tecniche non convenzionali. I brani neo-classici sono pochissimi e l’approccio classico prevede lo studio di trascrizioni barocche o brani virtuosistici. Quando è nato il sax, nel 1840, lo strumento venne suonato anzitutto nelle bande militari, poi nel jazz e solo ai primi del Novecento i compositori cominciarono a scrivere brani contemporanei per sassofono. 

MusicEdu Quali sono le difficoltà maggiori per un ragazzino che comincia a suonare il sax?
Marina Notaro Anzitutto la motivazione. Chiaramente il sax è uno strumento che dà meno soddisfazione rispetto al pianoforte, su cui basta premere un tasto per farlo suonare almeno intonato, perciò all’inizio un suono non bello potrebbe scoraggiare. Accade anche che quando un ragazzino fa esercizi a casa finisca per disturbare i vicini. In questo caso, è compito del docente rassicurare l’allievo e risolvere le problematiche di emissione il più possibile a scuola. Per il resto, devo dire che i miei alunni imparano molto velocemente le tecniche estese che faccio usare nelle improvvisazioni. 

MusicEdu Come hanno accolto il tuo laboratorio sull’improvvisazione i tuoi colleghi di strumento e i genitori dei ragazzi?
Marina Notaro Ricordo che quando ho detto alla mia tutor del primo anno, l’insegnante di clarinetto, che avrei fatto fare improvvisazione, mi ha consigliato di inserirlo all’interno di un progetto più ampio di musica di insieme… In ogni caso il percorso di studio prevede sia brani classici che improvvisazioni, il che rende anche i genitori più tradizionalisti soddisfatti dei progressi dei loro figli. Per me è fondamentale mostrare ai ragazzi la musica a 360 gradi, facendogli scoprire tutti i generi e gli stili musicali nel corso del triennio. Sarà poi l’alunno a scegliere cosa suonare. Ricordo che quando una mia allieva privata mi chiese di poter proseguire suonando blues, io la seguii ancora per un anno ma poi cercammo insieme un insegnante in grado di seguirla, perché io non sarei stata la persona adatta. Ma il problema della scelta nelle scuole medie ancora non c’è e, anzi, spesso mi capita di far suonare ai ragazzini anche canzoni che piacciono a loro pur di farli iniziare a studiare. Così come è inevitabile cominciare le lezioni cercando di eseguire il tema della Pantera Rosa!

Nota di aggiornamento: Per l’anno scolastico 2022-2023 Marina Notaro ha acquisito la cattedra di saxofono al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.

5 commenti su “MARINA NOTARO. INSEGNARE IL SAX CONTEMPORANEO NELLA SCUOLA MEDIA

    1. Grazie infinite! È sempre importantissimo seguire l’evoluzione della nostra storia musicale e strumentale. Io penso che la chiave sia trovare il giusto equilibrio tra lo sguardo al passato e la visione del presente. E grazie mille per aver mostrato il suo interesse all’articolo.
      Marina

  1. Complimenti per la tua bellissima carriera ti ammiro molto . E stato un piacere averti ascoltato nei tuoi primi anni.
    Un caloroso saluto.

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