MARIA VACCA. L’UNIVERSO MUSICALE INSEGNATO AI BAMBINI
di Piero Chianura
Il Musigatto, Il Solfeggio a Fumetti, L’Enigmistica Musicale… testi che hanno cambiato il modo di insegnare la musica ai bambini per tanti formatori della scuola primaria italiana. Ora Maria Vacca esce ancora per Volontè &Co con La Scatola della Musica, un nuovo corso giocoso e creativo di apprendimento della musica in chiave laboratoriale e multidisciplinare, adatto a insegnanti che non hanno una conoscenza approfondita della materia.
Il nuovo testo di Maria Vacca, oggi docente di teoria e solfeggio al conservatorio di Vibo Valentia, parla da sé. Il punto di forza del libro, dal punto di vista editoriale, è ancora la “mano” dell’autrice, che insieme ai testi ha realizzato tutte le illustrazioni, rendendo La Scatola della Musica un corso ricco di attività da realizzare, tra giochi, fiabe, filastrocche e canzoni spiegate e illustrate pagina per pagina in modo chiaro e comprensibile anche per i piccoli studenti. I contenuti sono molti e aiutano gli allievi a sviluppare le proprie potenzialità espressive non solo musicali.
MusicEdu Come potresti sintetizzare La Scatola della Musica?
Maria Vacca Devo fare un passo indietro. Il Musigatto, è stato un po’ come la Numero 1 di Paperon de’ Paperoni, nel senso che è nato tutto da quel primo libro. Io stessa ho cominciato presto con la musica perché mia madre era pianista e già a 16 anni tenevo le mie prime lezioni ai bambini. Ero un misto tra allieva e insegnante e ricordo che tra i metodi pubblicati non c’era nulla che potesse aiutare a rendere una lezione più divertente e accattivante per i più piccoli. Con il passare del tempo e facendo moltissima esperienza sul campo ho messo a fuoco un metodo che può essere considerato tradizionale nell’insegnamento dello strumento, ma con un percorso graduale pensato apposta per i bambini. In genere i bambini sono diffidenti verso qualsiasi forma di studio, ma se gliela si pone in maniera ludica, imparano divertendosi. Con il mio metodo il bambino impara subito a leggere le due chiavi di scrittura musicale, usa subito entrambe le mani sul pianoforte e chiama le note con i suoi nomi, perché se un bambino è in grado di imparare a leggere e a scrivere non vedo che difficoltà possa avere ad apprendere l’alfabeto musicale in modo graduale. I fatti mi hanno dato ragione perché Il Musigatto, che raccoglieva tutto questo in un corso di musica sul pianoforte, ha funzionato. Così ho deciso di proseguire con quell’approccio affrontando sempre in maniera divertente per i bambini anche solfeggio e teoria con le due successive pubblicazioni Il Solfeggio a Fumetti e L’Enigmistica Musicale. L’idea dell’enigmistica mi è venuta insegnando nelle scuole elementari anche altre materie. A un certo punto però alcune insegnanti di scuola elementare mi hanno confidato di non riuscire a usare i miei metodi perché non avevano conoscenze musicali sufficienti per farlo. Nella scuola elementare non esiste infatti la figura dell’insegnate specializzato anche se i programmi prevedono l’insegnamento della musica. Così ho deciso di preparare un testo utilizzabile da insegnanti senza conoscenze musicali di base. Facendo una ricerca sui testi di musica rivolti alle scuole elementari non ho trovato l’approccio che intendevo io e così ho lavorato molto di fantasia riferendomi alle esperienze avute sia con i miei figli che con le classi in cui ho lavorato, pur collegandomi ai programmi della scuola elementare. E così è nato La Scatola della Musica.
MusicEdu Nella tua attività editoriale c’è un rapporto molto stretto tra esperienza sul campo e progettazione dei contenuti. Ne La Scatola della Musica si trovano tutti i temi, anche quelli più attuali, affrontati in maniera originale, multisensoriale e interdisciplinare…
Maria Vacca Molte scelte didattiche sono frutto di intuizione e dunque difficili da spiegare con le parole adatte. Comunque ho fatto la mia esperienza sul campo partendo sempre dai programmi e dagli studi precedentemente fatti in questo campo. Quello che ho deciso di fare è essere libera nella strutturazione dei contenuti e nella modalità espositiva del libro, anche perché i disegni sono tutti realizzati da me. I disegni e i testi sono pensati insieme. Non ripeto un disegno due volte e, soprattutto, un mio libro “non deve sapere di scuola”.
MusicEdu L’infanzia di oggi è cambiata rispetto a quella a cui si rivolgeva Il Musigatto orami quindici anni fa?
Maria Vacca È vero che i bambini sono cambiati, ma in realtà sono stati i genitori a cambiarli. Se metti in mano a un bambino di tre anni un telefonino al posto di un libro, da quel momento in poi non apprezzerà più nulla che non sia interattivo. Per questo auspico sempre che il bambino resti ancorato a un percorso tradizionale e che la parte multimediale sia un’integrazione. Comunque, stiamo parlando di una fascia di età che riesci ancora a catturare con la fantasia e con l’immaginazione se usi bene i testi e le immagini sul libro di carta. In fondo, fino alla prima media abbiamo a che fare ancora con dei bambini. Siamo noi che gli facciamo vedere e ascoltare cose da grandi. In ogni caso, il mondo del fumetto piace sempre ai ragazzi. Persino le banche utilizzano i fumetti negli opuscoli informativi destinati agli adulti!
MusicEdu Ci sono nuovi aspetti che non avevi preso in considerazione nei tuoi precedenti libri?
Maria Vacca Diversamente dai libri precedenti, La Scatola della Musica si rivolge a gruppi di bambini perché la musica deve essere vissuta insieme agli altri, anche se può essere usato per insegnare ai singoli. L’altra caratteristica è che è stata fatta una ricerca a 360 gradi nel considerare la musica e il suono da tutti i punti di vista. Il fulcro di questo libro è l’attenzione che ho rivolto all’ascolto e all’affinamento dell’orecchio con l’uso del corpo insieme agli strumenti musicali.
MusicEdu Nel libro c’è una grande ricchezza di modi attraverso i quali affronti i diversi argomenti del mondo sonoro.
Maria Vacca La mia speranza è che il testo riesca a fornire agli insegnanti nuovi spunti per affrontare argomenti che non saprebbero come trattare. Inoltre possono trovare nuove idee per realizzare piccoli saggi e rassegne in cui i genitori possano vedere i frutti del lavoro fatto in classe.
MusicEdu Si nota anche che hai dato molta attenzione a quegli aspetti che i bambini di oggi rischiano di perdere, come il rapporto con la fisicità degli oggetti, per esempio nella costruzione di strumenti usando materiale di riciclo, e la comprensione delle proprie emozioni…
Maria Vacca È importantissimo stimolare la relazione fisica sia con gli oggetti che usano per produrre suoni sia con il loro corpo. Perciò ho cercato di portare i bambini a esprimersi non solo con le parole. Ho posto molta attenzione alle onomatopee e al ritmo, partendo dall’aspetto puramente visivo fino ad arrivare a quello sensoriale, passando attraverso gli accenti delle sillabe e delle parole. Liberare le loro emozioni attraverso l’ascolto dei suoni, delle voci, ma anche del silenzio e dei rumori, associando i colori e il disegno alle emozioni che provano anche ascoltando brevi brani musicali. Alla fine fanno pratica giocando, cantando anche filastrocche per arrivare a imparare le basi della musica che riutilizzano per veicolare a loro volta le loro emozioni. Ho cercato anche di impostare qualche attività di drammatizzazione ponendo attenzione al timbro della voce, un capitolo fondamentale insieme a quello dell’espressione del viso. Si arriva così a un racconto che i bambini possono recitare.
MusicEdu Cosa contengono le tracce audio del libro?
Maria Vacca Ci sono anzitutto i suoni che fanno parte della vita quotidiana di un bambino, con il classico approccio che evidenzia le differenze tra suono, rumore e silenzio. Poi ci sono tracce che accompagnano la comprensione delle caratteristiche del suono fino ai brani musicali e alle basi su cui suonare con i piccoli strumenti. Le canzoni sono quasi tutte originali, adeguate agli argomenti trattati e divertenti da cantare. Tutto è impostato sotto forma di gioco, anche quando si arriva alla notazione musicale che viene spiegata senza utilizzare il pentagramma.
Info: Volontè&Co.
Grande Maria Vacca!!!! Ha creato un mondo musicale in cui tutti i bambini si tuffano con gioia! Le sue opere sono prima di tutto INNOVATIVE. Da vecchia docente penso che lei abbia capito che i bambini vanno interessati allo strumento attraverso un approccio, se pur di estrema competenza,ma in maniera divertente stimolando la loro curiosità lontani dal grigiore dei testi dei miei tempi!! BRAVA MARIA!Hai tutta la mia stima da docente di Conservatorio (poco conservata ma molto aperta alle novità!
Buongiorno a tutti. Vado per ordine… Innanzitutto ringrazio PIERO CHIANURA come musicista e giornalista ma soprattutto come persona, per la sua capacità di mettere a suo agio il suo interlocutore durante un’intervista e dare così la possibilità di parlare del proprio percorso professionale in maniera serena ed approfondita. Lo ringrazio anche per aver colto, grazie alle sue domande e ai suoi commenti, gli aspetti fondamentali di questo nuovo volume dedicato alla scuola primaria e alle scuole di musica in generale, ed averlo reso ancora più interessante agli occhi dei lettori. Ringrazio anche CINZIA FALCO per le sue bellissime parole, che, dette soprattutto da una docente di Conservatorio, avvalorano un percorso didattico che molti insegnanti, tuttora ancorati ai vecchi metodi, non riescono a comprendere.
io trovo questo metodo formidabile ed adattissimo anche dagli adulti che da anziani ridiventano bambini. Si legge molto bene ed e’ molto progressivo e strutturato bene. Brava Maria!
Queste parole dette da chi si avvicina alla musica anche da adulto e capisce che per imparare bisogna tornare anche un po’ bambini è un grandissimo complimento! Grazie Fabrizio!
Perché non pensare anche a un metodo per gli studenti dei licei muscali, che iniziano il pianoforte come secondo strumento – quindi quattordicenni che hanno già competenze musicali, ma non pianistiche? Io ci spero!