LA NUOVA DISCIPLINA DEI PERCORSI A INDIRIZZO MUSICALE

di Carmelo Farinella

Con il Decreto Interministeriale n. 176 del 2022 viene rinnovellata la disciplina dei percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado. 

Lo svecchiamento dell’ordinamento era stato annunciato dal decreto legislativo n. 60 del 17, atto normativo istitutivo del Piano delle Arti, al quale MusicEdu ha dedicato ampio spazio anche in questo numero.
Riguardo al riconoscimento giuridico e alla strutturazione dell’insegnamento strumentale all’interno delle classi, non si evincono cambiamenti di rilievo rispetto a quanto regolamentato in passato con il Decreto Ministeriale n. 235 del ‘99: i percorsi ordinamentali a indirizzo musicale sono ancora istituiti previa autorizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e si collocano in orario aggiuntivo rispetto al curricolo comune; inoltre, per ciascun anno di corso gli alunni delle classi sono suddivisi in quattro sottogruppi, ognuno dei quali viene assegnato a una specificità strumentale. 
Resta salva la possibilità delle singole istituzioni scolastiche, che non abbiano attivato percorsi a indirizzo musicale ordinamentali, di avviare un’offerta formativa che ampli l’insegnamento musicale comune, mediante l’impiego di docenti di strumento disponibili nell’organico dell’autonomia.
Se riguardo all’assetto organizzativo il D.I. 176/22 non si pone in una condizione di innovatività, esso apporta invece cambiamenti significativi dal punto di vista pedagogico. 
I nuovi percorsi a indirizzo musicale si innestano in un’ottica di formazione globale dell’individuo: l’esperienza sonora non è funzionale alla formazione di musicisti, ma mira all’interazione fra molteplici linguaggi espressivi e allo sviluppo delle competenze comunicative degli alunni, intese anche come capacità di esprimere e interpretare idee, esperienze ed emozioni creando empatia […] Inoltre, lo studio di uno strumento amplia la conoscenza dell’universo musicale, integra aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali, facilita l’approccio interdisciplinare alla conoscenza […].
I percorsi ad indirizzo musicale devono facilitare, quindi, lo sviluppo della competenza in materia di consapevolezza ed espressioni culturali, una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente contemplate dal quadro europeo del 2018.
Mentre il D.M. 235/99 fissava linee programmatiche per ciascuno strumento musicale, il nuovo decreto, in continuità con le Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012, sottolinea l’importanza di un curricolo verticale di musica, dall’infanzia fino all’alta formazione. Esso enuclea sia gli obiettivi formativi dei percorsi musicali sia i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento al termine della scuola secondaria di I grado, prevedendo competenze di base per categorie di strumenti e non competenze tecniche su singoli strumenti; stabilite le competenze irrinunciabili, permane la libertà del docente di scegliere i repertori e le esperienze più idonei per perseguirle.

Da parte nostra, che manifestiamo un’adesione convinta ai principi pedagogici della riforma, ci auguriamo che lo Stato possa reperire risorse economiche e umane sempre più apprezzabili da destinare alla più ampia diffusione dell’insegnamento musicale in Italia fin dalla prima infanzia.  

2 commenti su “LA NUOVA DISCIPLINA DEI PERCORSI A INDIRIZZO MUSICALE

    1. Da un’analisi del nuovo decreto emerge una continuità di base a livello organizzativo ma un’attenzione verso una didattica per competenze, in linea con la prospettiva europea ed italiana in materia di istruzione.
      Porre attenzione verso la progettazione di un curricolo verticale credo che apra la strada a sinergie e collaborazioni più ampie rispetto al passato.

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