IL VALORE ACCOMUNANTE DEL CANTO CORALE NELLA CLASSE MULTICULTURALE

di Stefano Staro

Cantare non si può. Per meglio dire: le misure di prevenzione anti-covid non consentono di cantare a piena voce e senza mascherina. Ma all’aperto, opportunamente distanziati, ci si può provare. E si può provare almeno a canticchiare in classe, dietro la mascherina, quel tanto che basta per provare ad attivare l’orecchio interno, rendendosi conto della propria intonazione e per dare un po’ di ritmo alle parole. Ma sempre con moderazione e con le finestre aperte. In una classe multiculturale, però, in cui l’impostazione della bocca e quindi l’emissione dei suoni fonetici risente dell’apprendimento della lingua materna, se l’insegnante copre la propria bocca, l’azione didattica perde gran parte della sua efficacia.

Al problema di contesto (il Covid) e a quello tecnico, si aggiunge quello della scelta del repertorio: privilegiare la cultura e l’identità locale? Valorizzare le diverse culture presenti? Cedere al mainstream globale? Rimanere neutrali proponendo testi collaudati e comprovati dalla letteratura didattica  accreditata (da Orff a Goitre, per intenderci)?

A toglierci dall’imbarazzo c’è il calendario con le sue ricorrenze: alcune universali come quelle dettate dalle stagioni, altre culturalmente connotate, come il Natale, il Carnevale, il Giorno dell’Agnello, altre stabilite dalla Comunità internazionale, come le molteplici Giornate che celebrano di tutto un po’.

Scrivo questo testo in prossimità della ricorrenza della Giornata della Memoria, credo uno degli eventi che offre all’insegnante una valida occasione per riportare la pratica musicale a una delle sue precipue funzioni: la funzione celebrativa e commemorativa che trova nel canto corale il suo più alto valore accomunante. Nessun imbarazzo, in questo caso, a proporre ad alunni di diversa provenienza etnica canti fortemente correlati a una cultura specifica: non si ricorderà mai abbastanza l’abominio scientificamente perpetrato da Nazisti e Fascisti nei confronti di milioni di persone che vivevano accanto a loro. Non finiremo mai di interrogarci su come abbia potuto uno dei popoli più avanzati e civili del pianeta, che aveva fatto risplendere nel mondo la luce della filosofia, dell’arte, della musica e della scienza, concepire e attuare un disegno così oscuro, disumano, infernale. Non furono perseguitati solo gli Ebrei: scorro l’elenco dei nomi dei miei alunni e non posso non soffermarmi a pensare al destino tragico dei Rom. Quindi, richiamare alla memoria questa tragedia non è più solo un’opportunità educativa ma è un dovere civile. Tutti conoscono e spesso cantano  Hava Nagila, o i brani scritti per film di successo come Gam Gam o La Vita è Bella, brani che, per estensione, articolazione e profilo melodico sono adatti ai nostri alunni. Pochi o nessuno conoscono “Gelem gelem”, altrimenti detto “Opre Roma”, il canto composto da Žarko Jovanović nel 1949 e adottato nel 1972 come inno del popolo Rom. È un’elegia che nel testo chiama la gente Rom a piangere per la persecuzione subita e a rialzarsi e unirsi per tornare a camminare insieme. La melodia si sviluppa secondo i canoni della tradizione romanì sulla scala minore armonica (o scala araba), con fioriture più o meno ricche a seconda dello stile interpretativo. La ritmica si avvicina alla musica Klezmer, che ha diversi punti di contatto con la musica Rom e che spesso entra nel repertorio dei musicisti delle due culture.

Certo, per proporre “Gelem gelem” ai bambini si deve scendere a compromessi interpretativi, ma se si ha la fortuna di avere Roma in classe, si raggiunge un duplice risultato: loro ci insegnano come cantare e noi ci possiamo rendere conto delle difficoltà che molti alunni incontrano nell’interpretare  musica, per noi, comune. Possiamo prepararci così per il prossimo 2 agosto, giornata “non ufficiale” di commemorazione della deportazione e dello sterminio dei Rom e Sinti.

Link utili: 

https://www.figlidellashoah.org/pagina.asp?id=95

https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_del_ricordo_dell%27olocausto_di_Rom_e_Sinti 

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