IL MUSICOTERAPEUTA FIGURA STABILE NEL NIDO. UN PROGETTO SPERIMENTALE

di Antonella Zenga

È opinione diffusa che la presenza di un Mt specializzato può rivelarsi utile nella scuola dell’obbligo ma anche a partire dalla fase prescolare, quando il bimbo sperimenta le prime esperienze di separazione dai genitori per inserirsi in un nuovo contesto sociale. 

Sono molti i progetti per questa fascia d’età centrati sull’uso della musica, le cui proposte possono confondersi, per finalità e approcci metodologici, con dei percorsi di musicoterapia (MT). Per chi fosse interessato, si richiama ad alcuni articoli precedenti (“Il Musicoterapeuta. Preziosa risorsa per la scuola” su ME12 – 10/2022 e “Musicoterapia nei nidi. Benessere per le famiglie” su su ME13 – 12/2022); ma qui il tema è un altro: il Mt può essere figura stabile del gruppo educativo come professionista specializzato nell’uso dell’esperienza musicale nella relazione di cura? Un’idea del genere sicuramente innovativa e complessa deve essere condivisa, approvata e sperimentata coinvolgendo con la dovuta sensibilità tutti gli attori che nel tempo contribuiranno a trasformarla in un progetto di MT pensato non solo per i bambini, ma anche per le famiglie, gli educatori e per  l’ambiente stesso del nido. 

Una proposta così articolata trova più spazio in strutture private dove c’è più libertà sia dal punto di vista operativo che delle scelte educative. È il caso della Scuola di Pinocchio, un asilo che si trova a Formello, a due passi da Roma Nord. Nato nel 2021 associato al centro sportivo “ASD Senza barriere”, scelta che evidenzia una particolare attenzione per la creazione di un ambiente inclusivo e allargato a diverse esperienze di apprendimento, l’asilo ha inserito da subito anche la MT affidandosi a un Mt con competenze anche nell’educazione musicale per bambini. Una scelta mirata e prudente che, a partire dall’osservazione di un contesto estremamente dinamico e articolato, consentisse al Mt di stabilire i percorsi in funzione delle situazioni optando per la MT sulla base di specifici bisogni e per attività laboratoriali in altri contesti (per esempio i centri estivi). Le diverse esperienze effettuate hanno generato un progetto di MT a tutto campo: MT come sostegno per l’inserimento dei bimbi, con il Mt presente al momento del loro arrivo; per l’accompagnamento al sonno dei più piccoli; per i più grandi è stata scelta una metodologia di tipo attivo, non verbale e non direttivo per favorire la libera espressione e l’osservazione da parte delle educatrici. Sono state create griglie osservative per monitorare l’andamento dei percorsi e rimodulare le proposte future e fatti incontri di aggiornamento con il gruppo educativo e i genitori. Attualmente si ipotizza un intervento di tipo ecologico che usi specifiche playlist nella consapevolezza che la musica adeguatamente selezionata, può influire sul contesto rendendolo più accogliente e sereno specie in certe fasi del giorno, a beneficio di tutti. 

Credo sia giusto valorizzare questa esperienza come buona pratica nel campo della MT e dell’educazione, evidenziando come la presenza stabile di un Mt all’interno del nido sia una preziosa risorsa di cui adulti e bambini possono usufruire.

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