EDITORIA SCOLASTICA. METODI, MODELLI E TESTI MUSICALI COERENTI

di Laura Patrizia Rossi

In contrasto con certi principi educativi tradizionali, che vogliono lo studente passivo di fronte all’insegnamento della musica, l’educazione musicale ha subìto una trasformazione che ha reso evidente la possibilità di apprendimento attraverso nuove modalità e accedendo a testi dall’impostazione altrettanto innovativa e interattiva.
Non è poco importante precisare anzitutto il concetto di “metodo” distinguendolo da quello di “modello”. Come afferma la pedagogista e musicoterapeuta spagnola Patricia Leonor Sabbatella, il metodo è il processo o l’ordine da seguire per raggiungere un obiettivo o uno scopo, mentre il modello è uno schema teorico con un sistema di tecniche o attività che vengono utilizzate dall’insegnante in base a determinati principi filosofici.
Il metodo assume un duplice significato nel contesto dell’insegnamento musicale. Il primo considerando il metodo come un concetto e il secondo come l’esecuzione di una serie di esercizi ordinati che permettono di progredire nell’apprendimento, partendo dal più semplice al più complesso, sempre secondo l’approccio dell’adulto creatore del metodo (per esempio, l’opera di J.S. Bach intitolata “Notenbuch di Ana Magdalena Bach”).

I metodi attivi di insegnamento musicale, pensati da studiosi come Dalcroze, Kodály, Orff, Martenot come alternativi all’apprendimento passivo della musica, negli anni soprattutto sono stati oggetto di interesse preferenziale perché facilitano un tipo di insegnamento svincolato dalle tradizioni in cui si accettano i rischi derivanti dall’apertura del pensiero, dall’autonomia dell’allievo e dalla sua spontaneità nell’esprimersi mettendo in pratica nuove esperienze. 
Con l’uso di questi metodi, l’insegnante assume una posizione di motivatore, promotore e coordinatore del processo di apprendimento, piuttosto che una guida infallibile con rigidi obiettivi finali da raggiungere. Inoltre, invece che attenersi a un unico metodo o sistema, si ha la possibilità di sviluppare il proprio con principi, idee, risorse e attività provenienti da altri metodi, in modo da raggiungere un compromesso tra le caratteristiche, le qualità e le preferenze degli studenti e le proprie. In questo modo, gli studenti partecipano intensamente alla formazione musicale, seguono una progressione educativa che tiene conto del loro sviluppo psicologico e motorio, nella forma in cui l’attività del processo educativo sia “paidocentrica”, cioè rispettosa della loro spontaneità e delle loro esigenze.

In questo contesto anche i modelli hanno subito notevoli sviluppi. Nel modello tradizionale, l’insegnante è il centro del processo educativo insieme ai contenuti che trasmette, nel modello attivo, invece, l’insegnante si limita a fare da guida e gli alunni partecipano alla realizzazione di attività innovative che promuovono la loro curiosità e li guidano nell’apprendimento attraverso l’espressione artistica, il gioco per favorire il lavoro collaborativo, la consapevolezza sociale e l’auto-formazione, per renderli autonomi nei propri interessi e con le proprie motivazioni. È questo il modello che ha caratterizzato la Nuova Scuola o Scuola Attiva, una vera e propria rivoluzione educativa, che mirava a impartire l’educazione musicale in un’atmosfera rilassata, con un’espansione naturale e un vero relax per il bambino, rompendo con il tono di tensione e serietà che esisteva in precedenza. Oggi gli educatori musicali hanno a disposizione una varietà di modelli ed è possibile imparare suonando, cantando o ballando con modelli naturali o spontanei e anche con modelli tecnologici che utilizzano programmi informatici.

Nell’epoca attuale, è comune che ogni insegnante faccia una selezione degli aspetti che ritiene più importanti da utilizzare durante lo sviluppo del proprio compito professionale e, in base alle esigenze e agli interessi degli studenti, lo renda compatibile con il quadro accademico stabilito. Questo modo di apprendere incoraggia la divergenza produttiva e stimola il processo educativo auto-motivato con il suo carattere incompiuto e aperto a continuare con la formulazione di domande e la scoperta di risposte.

Quando un insegnante assume la consapevolezza del suo ruolo di formatore nel quadro ampio appena descritto si deve poi impegnare per renderlo compatibile con la realtà scolastica in cui è chiamato a lavorare. Pensiamo all’insegnamento nella scuola pubblica dove questo implica anche la scelta dei testi da adottare per il proprio corso. Ma come selezionare prodotti editoriali coerenti con i metodi e i modelli che abbiamo descritto? Come visionare i testi per verificare che siano scritti in maniera ben delineata e da autori autorevoli?
L’adozione dei libri di testo nella scuola pubblica segue modalità di tipo quantitativo  che non sempre compatibili con la qualità. Se un insegnante vuole visionare i contenuti di un testo prima di deciderne l’adozione, non lo trova sempre online sui siti degli editori ed è dunque portato a richiederne una copia omaggio. Ma la stampa di un certo numero di copie promo a disposizione delle scuole, prima dell’adozione, è sostenibile solo per gli editori più grossi, quelli nazionali e non sempre specializzati nell’editoria musicale. Gli editori specializzati, soprattutto quelli europei, dal canto loro, non hanno a disposizione neppure un completo database di insegnanti a cui inviare direttamente le informazioni sulle loro pubblicazioni e, in ogni caso, per poterlo fare dovrebbero contare sul consenso informativo della privacy, che allo stato attuale impedisce qualsiasi comunicazione non autorizzata. 

La ricerca di testi coerenti con i metodi e i modelli formativi giudicati più adeguati affidata ai singoli insegnanti si rivela molto spesso limitata e con poche risorse informative. Dato che solo l’insegnante può essere parte attiva nell’attivare la relazione tra gli editori dei testi migliori e la realtà scolastica in cui operano, magari affidandosi alla visione online e alla stampa digitale più sostenibile per tutti, il mio consiglio è di visionare sempre i siti degli editori musicali specializzati, registrandosi per la propria categoria strumentale o ambito didattico di riferimento, al fine di poter ricevere dettagli sulle novità e i metodi, e poterli visionare nei dettagli.

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