EDITORIA “AUMENTATA”. INTERVISTA A MARCO MERLI DI ERGA EDIZIONI

di Piero Chianura

Nell’editoria tradizionale, si definisce “libro multisensoriale” un testo capace di stimolare contemporaneamente più sensi. I libri “polisensoriali” pubblicati dalla genovese Erga Edizioni utilizzano invece un sistema di gestione (alternativo ai qrcode standard) in grado di attivare in chiave multimediale suoni, musiche, immagini e filmati in formato digitale organizzati sul web all’interno di una piattaforma proprietaria.


Il passaggio in ottica multimediale dalla tradizionale formula libro+cd/DVD a quella più recente, che prevede un qrcode stampato da inquadrare con la videocamera di uno smartphone o di un tablet per attivare media esterni in formato digitale, è avvenuto in conseguenza al superamento del supporto digitale fisico da parte di quello liquido. Ma il sistema adottato da Erga attraverso la sua App gratuita Vesepia permette l’accesso diretto a una sola piattaforma dove sono gestiti tutti i link dei media a cui ciascun libro fa riferimento. È così che i libri polisensoriali di Erga Edizioni diventano guide a mondi multimediali che prendono vita dal testo e dalle immagini scelte dagli autori.

MusicEdu Qual è il valore di un libro nel momento in cui esso permette di accedere alla più coinvolgente multimedialità?
Marco Merli La sua linearità e il fatto che, attraverso l’indice, un libro esprime il racconto di quello che leggerai. Il libro è la maniera migliore per avere un quadro sinottico, una visione schematica ma completa di qualcosa che, attraverso i collegamenti multimediali, diventa a sua volta un quadro sinottico del mondo di riferimento, non più dei soli contenuti del testo scritto. Inoltre la lettura oggi può riportare alla comunità, al gruppo, riunendo le persone in modo trasversale tra le generazioni. La pandemia, infatti, ha abbattuto le barriere tecnologiche avvicinando le generazioni in maniera inaspettata. Penso ai nipoti che hanno aiutato i nonni isolati a comunicare per via digitale riavvicinandoli ai propri cari. Il libro, poi, genera fiducia perché è autorevole e dà reputazione all’autore rassicurando il lettore in un momento in cui non non sa più che cosa è vero e che cosa è falso, e riceve dal prodotto fisico serenità e sicurezza.

MusicEdu Da questo punto di vista, un libro connesso al web trasferisce la sua autorevolezza anche ai contenuti dei media collegati, facendo anche da guida all’informazione presente su Internet.
Marco Merli Quando un libro crea un collegamento con il web fa delle scelte coerenti sui video o gli altri media online. Inoltre, un libro polisensoriale diventa una slot di memoria. Oggi non abbiamo più spazio per i libri negli scaffali, e così un libro polisensoriale, che collega i qrcode alla nostra App gratuita Vesepia, apre un mondo fatto di video, audioletture, musica e canzoni, persino linguaggio dei segni a un costo ridotto che prevede solo la stampa su carta senza altri media fisici allegati come un cd o un dvd. 

MusicEdu Come è nata l’App Vesepia su cui si regge tutto il progetto del libro polisensoriale?
Marco Merli L’App è stata realizzata da una startup di Lecce (Vesepia, NdR) supportata da un bando tecnologico. Purtroppo la startup, come molte altre in Italia, ha avuto problemi a sopravvivere e l’incontro con l’esperienza di Erga ha permesso al loro progetto di continuare. Grazie al nostro lavoro, oggi i nostri autori possono presentare i loro testi come libri polisensoriali destando sempre un grandissimo interesse.

MusicEdu Come funziona la App?
Marco Merli Vesepia usa un sistema di riconoscimento attraverso immagini, anziché il tradizionale qrcode, permettendo un collegamento con il web straordinariamente efficace. Se, per esempio, abbiamo un libro fotografico, sono le  stesse immagini stampate ad attivare i collegamenti con qualsiasi altra cosa si voglia raccontare in audio o video a partire da quelle immagini. Un qrcode standard, invece, si collega in modo univoco a una specifica tipologia di oggetto. Se il link del qrcode prevede di atterrare su un video, non potrò mai sostituire quel video con un audio perché i segni del qrcode indicano la tipologia del media. Un altro limite del qrcode è che se il link va a uno specifico indirizzo, non potrò mai spostare quel media su un altro indirizzo. C’è quindi un problema di gestione dei contenuti multimediali nel tempo perché se un libro riporta per esempio una decina di contenuti multimediali collegati a dieci qrcode differenti, con i qrcode standard non potrò decidere di sostituire un contenuto con un’altra tipologia di contenuto in un momento successivo alla prima stampa. La nostra App, invece, lavora su una piattaforma all’interno della quale ogni libro prevede una griglia di contenuti noti che possiamo cambiare in qualsiasi momento, anche modificando, come detto, la tipologia dell’oggetto (audio o video). L’App supporta anche i nuovi supporti multimediali come la realtà aumentata o i video VR, che i qrcode standard non prevedono. Inoltre, per attivare un link possiamo utilizzare anche una superficie piatta di un oggetto, purché sia senza riflessi e curvature. In pratica non c’è una lettura di dati digitali ma il riconoscimento di una porzione specifica di un’immagine che è stata memorizzata nel database del sistema.
In questo modo, se abbiamo un libro che è stato precedentemente stampato senza qrcode, con Vesepia non devo fare altro che “attivare” le immagini presenti sul libro come se fossero qrcode codificandole in Vesepia. Sarà sufficiente stampare una fascetta o inserire un segnalibro per avvisare i lettori che quel libro è diventato polisensoriale. Abbiamo interi libri contenenti immagini che, una volta inquadrate, diventano ora immagini in movimento. L’App è molto sofisticata per cui, nel totale rispetto della legge sulla privacy, sappiamo in che regioni la utilizzano di più e quali sono le immagini e i media audio o video che piacciono di più.

MusicEdu Pensando a un libro musicale, si potrebbe partire da un frammento di partitura che, una volta inquadrato avvia un video in cui si ascolta il brano mentre avviene lo scrolling dell’intero spartito… 
Marco Merli L’unica accortezza è avvisare il lettore che le immagini possono essere inquadrate perché è ovvio che stampare un qrcode è il modo più intuitivo per comunicare a un lettore che c’è un collegamento a un file multimediale esterno. Infatti, uno dei problemi che incontriamo è che oggi tutti sono abituati al qrcode e fanno fatica a muoversi tra carta e multimediale in modo così spinto. 

MusicEdu Il vostro catalogo di libri polisensoriali è naturalmente ricco di testi musicali. Pensando alla specifica area didattica, puoi farci qualche esempio di libri pubblicati?
Marco Merli In catalogo abbiamo libri musicali, libri sul teatro musicale, sulla lirica illustrata per bambini, testi di musicisti, di poesia, e-book e libri di didattica per il suono e la musica.
Per esempio, nel libro di didattica Dal buongiorno alla nanna in musica di Gabriella Perugini pensato per bambini da 0 a 6 anni, la cosa interessante è che quando si spiega cos’è il ritmo, come riconoscere gli elementi base della musica o come si costruisce uno strumento, poter fruire di una parte video offre delle suggestioni che un libro scritto non può dare. Non essere poi obbligati a inserire decine e decine di qrcode all’interno del libro rende la lettura più fluida ed emozionale perché i collegamenti sono tutti già previsti all’interno delle immagini. Un tema importante è anche la rivitalizzazione degli argomenti. Prendiamo, per esempio, il libro di Giancarlo Bertagna sulla storia dell’organo Roccatagliata-Giuliani del Santuario della Madonnetta a Genova, un testo poco interessante da leggere per un lettore comune. Ma nel momento in cui aggiungo dei filmati storici della chiesa e per dimostrare la musicalità straordinaria di quell’organo aggiungo anche dieci brani musicali suonati con quell’organo, un libro del genere che costa 12 euro non è più un libro per pochi. Se pensassimo ai libri scolastici in questo modo, potremmo risparmiare sui costi di stampa e avremmo un accesso al mondo digitale molto più efficace. Anche perché oggi gli insegnanti fanno le loro lezioni usando il web e i genitori si chiedono a cosa serve spendere soldi per dei libri che in certe materie non vengono quasi utilizzati.

MusicEdu Però è un dato di fatto che all’interno del mondo scolastico le estensioni multimediali dei libri di testo di solito vengono usate pochissimo dagli studenti.
Marco Merli Nelle antologie dei libri scolastici sono presenti dei qrcode che pochissimi usano perché per arrivare a quella piattaforma occorre fare tanti di quei passaggi da far perdere la voglia di utilizzarla. Per gestire la gran quantità di oggetti multimediali necessari a fare didattica, l’uso di qrcode che puntano a siti diversi rende impossibile coordinare i qrcode. Oggi, nei nostri libri abbiamo circa tremila contenuti multimediali che sarebbe impossibile gestire al di fuori di una piattaforma unica. In ogni caso, la nostra politica è quella di adottare sempre due strade, una che considera la lettura autonoma e l’altra arricchita da una gran quantità di materiale multimediale gestita agevolmente dalla nostra piattaforma. Noi siamo contro la completa smaterializzazione e digitalizzazione del prodotto e abbiamo scelto la strada dell’interazione tra i due mondi perché ciascuno offre un’esperienza che l’altro non dà.

MusicEdu Una cosa fastidiosa che accade con i libri dotati di qrcode è che, dopo un po’ di anni, all’indirizzo su cui atterrava uno o più qrcode non c’è più il file multimediale iniziale.
Marco Merli È una cosa che capita anche a noi quando dobbiamo appoggiarci ai video di Youtube o di qualunque altro link esterno. Perciò abbiamo attivato un controllo random sul database degli oggetti, ma può capitare che ogni tanto ne sparisca qualcuno. In questo caso, i lettori sono la nostra grande risorsa, perché essendo particolarmente interessati a questo tipo di pubblicazioni, ci segnalano eventuali assenze di oggetti. Però è successo in pochissimi casi.

MusicEdu Forse un giorno sarà necessario attivare una routine software nella App che attui un check automatico sui link, almeno per scoprire se il contenuto è vuoto… 
Marco Merli Il problema resterebbe nel caso in cui il proprietario di una piattaforma cambiasse il contenuto di quel link. Il sistema automatico non sarebbe in grado di riconoscere l’avvenuta sostituzione. Ma la cosa interessante resta che, quando me ne accorgo, con Vesepia posso cercare un’altra fonte e farla corrispondere al link stampato sul libro, che così resta automaticamente aggiornato.

MusicEdu Attivare collegamenti multimediali significa anche stampare meno pagine…
Marco Merli Sì e con grande risparmio in termini di ecosostenibilità. Ma c’è anche la questione dell’inclusività. Noi pensiamo sempre che un libro, che resta oggi l’oggetto più economico, non possono leggerlo tutti per ragioni di inabilità o linguistiche. Ecco che in un libro di poche pagine come quello polisensoriale, si riesce a ottenere un testo per tutti, e non solo per le disabilità, favorendo l’educazione alla diversità perché i bambini si rendono conto che ci sono diverse lingue e capacità di lettura.

MusicEdu Progettare un libro con collegamenti a molte informazioni esterne, significa ridurre la parte testuale, magari in quella componente descrittiva che risulterebbe a quel punto ridondante?
Marco Merli hai toccato un punto fondamentale perché tanti pensano che fare un libro multimediale significa aggiungere dei qrcode che rimandano a dei materiali esterni. Intanto, se usiamo un sistema come il nostro, all’interno del quale è possibile modificare i contenuti presenti all’indirizzo su cui atterra il link, allora dobbiamo fare in modo che il testo del libro sia il più generico possibile perché non possiamo fare riferimento a contenuti che già sappiamo potranno essere aggiornati, come per esempio un testo legislativo.
La vera esperienza del libro multimediale è l’approccio opposto, cioè considerare che le immagini fisse o in movimento e i suoni sono tutti al di fuori del testo. E allora dobbiamo chiederci che cosa un libro è in grado di dare in più e di diverso. Solo a quel punto possiamo decidere la struttura del libro. È un cambio di paradigma. Dal primo libro pubblicato a oggi, noi per primi abbiamo fatto un percorso di esperienze che ci ha portato a essere oggi i maggiori esperti di libri polisensoriali. Al momento non esiste in Europa una realtà come quella della nostra casa editrice.

ERGA EDIZIONI
Fondata nel 1950 da Marcello Merli, la società “Le Tre Caravelle” diventa Erga nel 1964 ed è oggi guidata dai tre figli, Fabio, Marco ed Enrico. Specializzata in guide turistiche, riviste tematiche e monografie aziendali, Erga ha all’attivo più di 2.700 titoli su tematiche differenti e collabora attivamente con enti, università e associazioni di rilievo, pubblicando riviste e collane scientifiche, ma anche supportando mostre ed eventi che si appoggiano alla piattaforma digitale di Erga che permette l’espansione in chiave multimediale degli oggetti.
Info: Erga Edizioni

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