DIDATTICA A DISTANZA AL LICEO STATALE TENCA DI MILANO

di Piero Chianura

L’Istituto Carlo Tenca di Milano include quattro diversi Licei: Scienze Umane, Scienze Umane (sez. economico sociale), Linguistico e Musicale. Gli studenti sono 1.500 in totale e circa 130 gli insegnanti. Abbiamo chiesto alla professoressa Raffaella Arpiani, docente di Storia dell’Arte e coordinatrice di classe (non solo del Liceo Musicale) come sono andate le prime concitate settimane di formazione online per le classi di sua competenza.

MusicEdu In che modo avete avviato la didattica a distanza per il vostro istituto?

Raffaella Arpiani Dopo aver letto tutte le ordinanze e le circolari, il preside ha attivato la nuova versione del registro elettronico per la formazione online dandoci subito le prime indicazioni, ma ciascun docente si è inventato un modo per continuare a fare lezione, all’interno della sua modalità didattica, anche usando piattaforme diverse. L’obiettivo era quello di seguire l’orario scolastico del mattino, mentre per le materie del pomeriggio, cioè quelle strettamente musicali, si è dovuto rispettare i regolamenti condominiali che, per esempio, non permettono di suonare in certe ore della giornata.

ME Riuscite a fare delle riunioni di coordinamento tra insegnanti anche per garantire la trasversalità?

RA Usiamo la piattaforma Zoom per collegarci periodicamente. Abbiamo fatto una prima riunione dei coordinatori di classe con il preside e circa una sessantina di docenti, in una situazione un po’ caotica. Ma anche diverse riunioni per verificare insieme le corrette modalità di svolgimento dell’attività didattica. Una prima considerazione è stata, per esempio, che è faticosissimo stare seduti davanti al monitor per tutte le ore di lezione previste quotidianamente. Il preside ha recepito questa problematica e ha consentito una certa flessibilità sulla durata di ciascuna lezione.

ME Quali modalità per la didattica a distanza state attuando?

RA Per le lezioni di musica si usa MasterCom Pro, mentre per quelle di strumento alcuni stanno impiegando anche piattaforme diverse. In molti casi i docenti si fanno spedire dei file audio, ma è comunque complicato fare lezioni di musica di insieme. Ci sono ancora dei ritardi inaccettabili. Per quanto mi riguarda, sto lavorando il triplo di prima perché mi organizzo e realizzo dei video che condivido in diretta con loro, glieli lascio da vedere autonomamente o li posto sul canale Youtube. In questo modo possono organizzare il loro tempo. Per me è anche un piacere, ma l’ho fatto soprattutto per una questione di equity. Un’amica che insegna in una scuola pubblica di San Francisco mi ha detto che hanno dovuto bloccare la formazione online a causa di un vero e proprio problema di equity: non tutti gli studenti hanno accesso a Internet o hanno degli strumenti adeguati. Così mi sono posta lo stesso problema, considerando anche il caso in cui un ragazzo per un qualsiasi problema non dovesse riuscire a collegarsi per assistere alla lezione in diretta. Certo non possono farmi domande in diretta, ma per la mia materia è possibile proseguire il dialogo senza problemi prima della lezione successiva.

ME Parlando di piattaforme, come è stata l’esperienza con MasterCom Pro?

RA La prima settimana è stato un disastro forse perché non tutti gli studenti erano attrezzati (alcuni avevamo anche perso le credenziali per entrare) e qualche docente non proprio tecnologico aveva sbagliato a creare le classi. Ma da un certo punto in poi il sistema ha cominciato ad andare a regime, anche se con qualche intoppo in alcune giornate: Forse in alcune case ci sono troppe persone connesse… se fossimo nel Sud Italia potrei dire che dipende dal vento, visto che quando c’è scirocco lì non funziona mai niente!

ME Quali passi avete pensato di fare per migliorare in futuro il vostro approccio alla formazione online?

RA Uno dei punti su cui ci siamo interrogati con il nostro dirigente è quello di come fare le valutazioni. Io ho già da tempo nove delle mie classi in digitale sulla piattaforma gratuita Edmodo, sulla quale mando i miei materiali per fare poi delle verifiche online. A scuola le facevo all’interno della classe di informatica, dove potevo vigilare che non copiassero. Ora i ragazzi si trovano in una nuova condizione di responsabilità perché il fatto di stare tutto quel tempo davanti a un monitor li obbliga a guardarsi allo specchio per acquisire consapevolezza di ciò che stanno facendo. Se a scuola potevano distrarsi o copiare da un compagno, a casa possono farsi aiutare da mister Google in persona! Ho provato a fare delle verifiche più ragionate, chiedendo per esempio di elaborare mappe concettuali, ma quello di un’assunzione da parte loro di una maggior consapevolezza mi sembra un argomento interessante. Nella valutazione a distanza cambiano completamente i parametri. È qui che dovremo migliorare.

ME C’è un archivio di tutto ciò che fate?

RA Ovviamente usiamo il registro elettronico per tenere traccia di tutto. Però non tutti i colleghi lo usano anche per condividere i materiali, il che forse rende il tutto un po’ dispersivo. Credo però che anche questa varietà favorisca la competenza. Dopodiché io spero sempre che i ragazzi continuino a usare i loro quaderni o il computer per prendere i loro appunti.

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