ARENA YOUNG. IL TEATRO VA A SCUOLA CON FONDAZIONE ARENA DI VERONA

di Piero Chianura

Fondazione Arena di Verona non si occupa solo della programmazione artistica del più grande teatro all’aperto del mondo. Quando nel 1998 gli enti lirici furono trasformati per legge in Fondazioni, tra gli obiettivi statutari della struttura organizzativa che gestisce da oltre un secolo l’Arena di Verona, fu inserito anche quello di svolgere senza fini di lucro attività di diffusione dell’arte musicale e di educazione musicale della collettività. Da questo principio è nato Arena Young, progetto rivolto alle nuove generazioni e sempre più in crescita grazie e una serie di eventi, promozioni e percorsi formativi per giovani, scuole di ogni ordine e grado, accademie e università. 

È stata la stessa Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona, a sottolineare l’importanza strategica del progetto Arena Young: Fondazione Arena ha molto a cuore le scuole e i più giovani, sia perché rappresentano il futuro, sia perché sono già oggi un pubblico importante che ha bisogno di iniziative dedicate e spettacoli costruiti su misura, che uniscano intrattenimento e formazione. Per questo ci sono le diverse proposte di Arena Young che abbiamo ripensato e potenziato negli ultimi anni, aggiornando e arricchendo l’offerta artistica e formativa che porta l’opera, il balletto, la musica sinfonica e cameristica a giovanissimi spettatori, a partire dai 3 anni di età“. 
I dati ci dicono che nel 2024 Arena Young ha registrato al Filarmonico oltre 7.500 presenze, bambini e studenti accompagnati che hanno partecipato alle proposte della Stagione Artistica invernale (+32% rispetto al 2023). Sono i risultati di un lavoro intenso caratterizzato da un’offerta sempre più ricca e diversificata. 

Cecilia Gasdia, sovraintendente di Fondazione Arena di Verona

Le convenzioni per scuole, conservatori, università, accademie e spettacoli per famiglie si articolano in quattro tipologie di incontri. Il Teatro si racconta prevede spettacoli ideati per il pubblico giovane con il coinvolgimento di complessi artistici della Fondazione. Anteprima Scuola consiste in prove generali aperte a scuole, conservatori, accademie e università che prevedono anche un incontro di approfondimento. Andiamo a Teatro consta di recite e concerti a prezzi agevolati con un preludio di approfondimento per studenti e accompagnatori. A Teatro in famiglia è l’iniziativa più ambiziosa che prevede spettacoli del sabato pomeriggio dedicati alle famiglie. Cosa lega tutto questo ce lo ha raccontato Selena Bellomi, capo ufficio Attività scuole e promozione di Fondazione Arena.

MusicEdu Quello di far conoscere e soprattutto apprezzare il teatro alle nuove generazioni è un obiettivo strategico oggi condiviso da chi lavora nel teatro, la cui sopravvivenza dipenderà proprio dal ricambio generazionale del pubblico.
Selena Bellomi È per questo che il progetto Arena Young si rivolge soprattutto al pubblico più giovane, quest’anno già a partire dai bambini di 3 anni. In generale cerchiamo di far capire che il teatro non è una cosa elitaria da “vestito buono” che esclude le persone con “jeans e scarpe da tennis”. Perciò abbiamo deciso di aprire il teatro a tutti con Il Teatro si racconta. Il teatro è per tutti, non per pochi. È sicuramente una forma di arte e intrattenimento che combina diversi linguaggi, a cui spesso non siamo abituati nella nostra quotidianità. Un po’ come succede quando impariamo una lingua nuova, veniamo guidati a partire dall’alfabeto e possiamo incontrare caratteri anche diversi dai nostri, così può essere utile un’introduzione per il primo approccio al mondo del teatro musicale. Tra le nostre iniziative c’è infatti una rassegna di spettacoli creati ad hoc e alcune rappresentazioni di opere liriche o balletti a durata ridotta a circa 70 minuti. 

MusicEdu E voi avete le competenze anche filologiche per fare riduzioni che abbiano un senso anche per i più piccoli…
Selena Bellomi Una riduzione è un lavoro di squadra: viene pensata insieme sin da subito con direttore, regista e con il prezioso supporto dell’archivio musicale. Il risultato deve salvaguardare l’opera originale, un compromesso tra musica, drammaturgia ed età del pubblico per cui è stata pensata. Dobbiamo lasciare agli spettatori il desiderio di vedere, di ascoltare di più, innescare una curiosità. 
Di recente lo abbiamo fatto con La Cenerentola, proposta ai ragazzi più giovani della scuola secondaria di I grado, dove i numeri musicali tagliati venivano raccontati da un’attrice, in questo caso la fata, personaggio non presente nell’opera di Rossini ma coerente con le scelte registiche dello spettacolo completo (dove un magico “supporto” ad Alidoro riveste un ruolo importante) e soprattutto riconoscibile nell’immaginario di Cenerentola per il pubblico di oggi. La narratrice non solo funge da raccordo tra un brano e l’altro ma offre gli strumenti per ascoltare le peculiarità del canto lirico impiegato e per comprenderne i testi. I ragazzi diventano gradualmente più autonomi nella fruizione dello spettacolo, riuscendo anche a divertirsi, per esempio nel cogliere i diversi modi in cui Rossini musica una stessa parola. 
Un altro format originale e intrigante, per un pubblico un po’ più grande, è “Opera in giallo”, in cui raccontiamo l’opera come se fosse un thriller, partendo dalla fine – si sa che nell’opera seria non finisce molto bene per uno o più personaggi – e con un investigatore che coinvolge i ragazzi, andando a ritroso a conoscere i personaggi e i brani in cui scopriamo la loro storia. 
Ci sono molti altri spettacoli creati ad hoc, diversi a seconda delle fasce d’età. In genere, è molto importante il rapporto che creiamo con gli insegnanti perché sono loro a preparare i ragazzi prima che partecipino agli incontri. Abbiamo un contatto diretto con i docenti che aderiscono alle nostre proposte formative e diventano riferimento per le varie classi, con cui concordiamo un percorso, il materiale da fornire prima e durante l’arrivo in teatro. Spesso sono gli insegnanti a dare preziosi suggerimenti, per esempio sulle caratteristiche della classe con cui avremo a che fare, in modo da decidere insieme in quale direzione lavorare maggiormente. 
L’idea di fondo dei vari spettacoli è trasmettere quanto l’opera, anche attraverso un linguaggio non immediato, parli ancora di noi delle nostre storie ed emozioni. 

MusicEdu Sì perché anche se il teatro dall’antichità ai giorni nostri ha preso forme diverse, da sempre il teatro racconta di noi e della nostra vita. Per questo motivo le compagnie teatrali di ogni epoca rileggono i grandi autori greci senza bisogno di contestualizzarli, tanto le storie sono universali.
Selena Bellomi I prossimi due spettacoli, per esempio, sono proprio grandi classici di ogni tempo: a febbraio Le Incredibili avventure di Mister Fogg sono un racconto musicale tratto da Il giro del mondo in 80 giorni, con orchestra e narratore, in cui gli strumenti classici fungono tanto da “colonna sonora” quanto parte attiva della scoperta di sonorità nuove e caratteristiche di diversi paesi e culture del mondo. A marzo Pierino e il lupo, per un pubblico anche più giovane, racconta una favola e allo stesso tempo presenta gli strumenti dell’orchestra, che molti incontreranno per la prima volta proprio in questa occasione. 

MusicEdu Anche questo aspetto del portare i ragazzi a visualizzare luoghi stimolati più dai suoni che dalle immagini è in controtendenza con il loro modo di intendere il viaggio e soprattutto di ascoltare la musica.
Selena Bellomi Stiamo parlando di ragazzi anche grandi che per la prima volta ascoltano il suono di un’orchestra, o forse per la prima volta vedono fare musica senza premere Play su un riproduttore o sullo schermo di uno smartphone. Nulla è scontato oggi. Vogliamo creare stimoli, non solo uditivi: nulla sostituisce l’esperienza fisica di un ascolto dal vivo, la sua ricchezza timbrica, le vibrazioni che passano in sala, i movimenti degli esecutori…

MusicEdu La risposta emotiva che l’impatto dinamico e armonico di un’orchestra genera nell’ascoltatore è una cosa che pochissimi ragazzi hanno avuto la fortuna di provare e già solo questa esperienza ha un valore straordinario.
Selena Bellomi Anche solo entrare in sala e vedere tutta l’orchestra posizionata sul palcoscenico per molti è un’esperienza totalmente nuova. Quando inizia la fase dell’accordatura, il silenzio si crea in automatico. Anche se c’è una voce che avvisa che lo spettacolo inizierà fra pochi minuti, è nel momento in cui l’oboe suona il là per accordare che parte la magia. È qui che si rendono conto che stanno vivendo un’esperienza fuori dall’ordinario. 

MusicEdu In questo momento storico è così difficile avvicinare gli adolescenti alle musiche complesse, non solo alla lirica, che l’unica soluzione sembra essere quella di cominciare a coinvolgere le nuove generazioni ancora prima, fin dalla scuola primaria. 
Selena Bellomi La stessa Sovrintendente afferma che le nuove generazioni non sono il pubblico di domani, ma sono già il pubblico di oggi. Bisogna lavorare subito tutti insieme e in varie forme, fondazioni, teatri, scuole, per coinvolgere i ragazzi e portarli a vivere l’esperienza teatrale almeno una volta, ma con modalità vicine a loro e non respingenti. Non basta aprire le porte del teatro, aspettare il pubblico e riproporre uno spettacolo fatto e finito. Bisogna intraprendere un percorso: a volte è più facile rivolgersi ai bambini più piccoli perché hanno meno pregiudizi su questo repertorio. Crescendo si assimilano stereotipi e abitudini dure da mettere in discussione. In generale, diventare adulti crea più filtri che, se da una parte rendono il dialogo un po’ più lento e complicato, dall’altro, seguendo binari giusti, possono portarci a sviluppare percorsi interessanti. 

MusicEdu E veniamo agli altri progetti…
Selena Bellomi In Anteprima Scuola apriamo le prove generali delle opere in programma al Teatro Filarmonico alle scuole con prezzi calmierati e soprattutto un incontro speciale con i creatori dello spettacolo e il direttore d’orchestra, che raccontino dal loro punto di vista ciò che si vedrà, offrendo una guida privilegiata. Sono aperte a gruppi scolastici, singoli studenti universitari o di conservatorio. Con la rassegna Andiamo a Teatro apriamo invece le recite durante la settimana e i concerti al venerdì, prevedendo anche in questo caso un’introduzione a cura di Fondazione Arena, con l’obiettivo di far incontrare a teatro diverse generazioni di pubblico ma anche di sperimentare una vera e propria recita serale, invitando a ritornare in autonomia, se non con classi intere, anche fra amici. Infine, abbiamo A Teatro in Famiglia, sogniamo a occhi aperti: quei concerti e spettacoli proposti in orario mattutino per le scuole e i più piccoli, vengono opportunamente riadattati e introdotti per una replica di sabato pomeriggio rivolta alle famiglie, creando un momento di condivisione tra bambini/ragazzi e i loro genitori o nonni. Tutte queste attività servono anche per far avvicinare il Teatro Filarmonico agli stessi veronesi che già conoscono l’Arena di Verona ma non sono ancora abituati a pensare che il loro teatro sia aperto tutto l’anno, anche in inverno. Tutti i nostri progetti si svolgono nel periodo da ottobre a maggio, ma per il Festival estivo sono previste formule che permettono ai ragazzi di avere biglietti al 50% di sconto nel caso in cui una scuola volesse assistere a uno spettacolo in Arena.

MusicEdu Qual è il percorso di coinvolgimento delle scuole che porta poi alla presenza delle classi alle vostre iniziative?
Selena Bellomi Nasce tutto da un dialogo complesso e articolato, che muove da contatti preesistenti da diverse regioni italiane, confronti con il Provveditorato veronese, collaborazioni con docenti fortemente motivati, nuovi legami che andiamo a creare presentandoci in diversi istituti del territorio. Manteniamo aggiornamenti con newsletter mensili, e altre mirate per fascia d’età e provenienza, proponendo collegamenti interdisciplinari stimolanti per diversi piani di studio. A volte si creano interessanti legami con classi in visita didattica a Verona che aggiungono alla scoperta della città un momento di formazione musicale. Anche in questi casi, non offriamo solo lo spettacolo fine a sé stesso, ma realizziamo libretti o materiale a stampa dedicato ai più piccoli, perché ci sia un lavoro prima e dopo lo spettacolo. 

MusicEdu E dopo che avete gettato il seme dell’interesse per il teatro, che cosa accade quando i ragazzi tornano nelle loro scuole?
Selena Bellomi Per alcuni progetti diamo spunti su cui lavorare successivamente a scuola. Spesso riceviamo riflessioni o disegni realizzati in seguito all’esperienza dei ragazzi qui da noi. In generale, miriamo a creare un percorso completo in uno scambio con la scuola che sia motivante per gli studenti, affinché siano preparati prima dello spettacolo, lo comprendano durante la fruizione, riflettano dopo su cosa è rimasto in loro e, non ultimo, riflettere noi, raccogliendo i loro preziosi feedback.  

MusicEdu Quali sono i costi medi che ogni studente deve sostenere per partecipare a questi incontri?
Selena Bellomi Ogni spettacolo de Il Teatro si Racconta ha un costo di 3 euro a bambino, le prove generali di Anteprima Scuola di 5 euro, entrambe le rassegne prevedono gratuità per docenti accompagnatori e disabilità. 
Le recite infrasettimanali di Andiamo a Teatro mettono a disposizione posti in platea a 15 euro per l’opera (sia adulto che studente) e 10 euro per i concerti. Anche gli spettacoli del sabato pomeriggio hanno tariffe accessibili, a 10 euro per gli adulti e 5 per il pubblico under14. 

MusicEdu Per tutte queste iniziative vi appoggiate alla vostra programmazione, ma avete previsto altre iniziative in collaborazione con le scuole? 
Selena Bellomi Abbiamo collaborato recentemente per eventi e mostre con istituzioni come il Liceo Artistico e l’Università, ma c’è ancora molto da fare, tantissimi progetti bollono in pentola, per una partecipazione sempre più diffusa e capillare nelle tantissime scuole, di Verona e provincia ma non solo. Info: Arena Young – https://www.arena.it/arena-young/ – scuola@arenadiverona.it

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