REFERENCE CABLE STORIES
1 – BASSO ELETTRICO
LA RICERCA SULLA CORRETTA INTERAZIONE TRA CAVO E SORGENTE SONORA
Il basso è uno strumento fondamentale. Nel sound check su un palco live è uno dei primi di cui si prende cura il fonico, ma io ritengo che sia il più importante in assoluto dal punto di vista del ritmo e nel bilanciamento sonoro di una band. Ora, forse pensare che ci possa essere un cavo audio dedicato specificatamente per il basso elettrico a qualcuno apparirà curioso, ma non per noi di Reference Cable.
Il fatto è che c’è una coerenza tra il “filtro” che per natura è presente in un cavo con il “filtro” presente nel circuito dei vari pick up del basso elettrico. Non è una cosa che abbiamo scoperto da soli. Sono stati gli stessi musicisti con i quali Reference Cable ha sempre avuto un rapporto a 360° a stimolare la nostra ricerca in questa direzione. La consapevolezza che fosse necessario lavorare alla produzione di un cavo per basso elettrico arrivò quando conobbi Rudy Sarzo, bassista di Ozzy Osbourne, Whitesnake, ecc. alla fiera Winter Namm di Los Angeles del 2000. Rudy era impegnato in alcune performance dimostrative ma al Namm gli artisti famosi possono essere avvicinati dal pubblico e così gli parlai. Ebbi il coraggio di chiedergli se avesse potuto provare uno dei nostri cavi e la risposta fu “Welcome Angelo, give me your cable and look at me“. Rimasi di sasso e mi limitai a seguirlo con gli occhi mentre si avvicinava al palco per la sua demo, prese il suo strumento e dopo avermi guardato con un cenno di intesa, sostituì il cavo del suo strumento con il mio ammiccando un OK. Da lì prese il via un rapporto di stima reciproco, che diventò una sua presenza fissa presso il nostro stand al Namm Show. Era capace di stare un’ora a chiedere informazioni sui nostri cavi perché aveva trovato finalmente qualcuno che si prendeva cura del segnale in quel punto strategico che va dalla presa jack del basso al cavo fino all’amplificatore. Allora producevamo due modelli per basso elettrico: il modello RIC01 che offriva un’ampiezza di banda significativa e il modello RICS01R che garantiva un suono con un certo “punch”. Era con questo modello che Rudy amava “slappare”. Ricordo che una volta mi disse che collegando il cavo Reference il suo suono veniva immediatamente “improved”, raggiungeva il suo “tono” e se ne accorgeva anche quando usava un sistema wireless.
Il musicista sostituisce lo strumento oppure l’ampli oppure cambia stile musicale e grazie alla sensibilità di Rudy l’insieme di tutte queste varianti ora includevano anche il tipo di cavo e io ne ero lusingato perché la mia intuizione di progettare cavi per generi musicali non era mai stata considerata prima.
Accadde una cosa simile anche con un bassista molto diverso, Vicio dei Subsonica, band il cui suono era caratterizzato dalla potenza e dalla definizione delle bassissime frequenze, estensione che poteva essere trasportata solo con un cavo RIC01, chiaro e preciso nelle sue frequenze medie ma trasparente e super controllato in tutta la gamma dello spettro armonico. Dal basso di Vicio uscivano metri e metri di cavo con un suono carico di basse frequenze che insieme a quelle altrettanto basse e potenti dei synth contribuivano a un unico groove. Non potevano e non dovevano quindi mancare dei dati, per i quali il primo responsabile è, e sempre sarà, il CAVO, che può togliere anziché dare, può sporcare anziché tenere pulito un suono e mai ti denuncia quello che manca, con il rischio che i dati potranno andare irrimediabilmente persi e nessun fonico potrà mai più recuperarli.
Ci sarebbero tante altre esperienze Reference con grandi bassisti da raccontare, ma mi fermo qui. Vi invito a guardare il video di Dado Neri, come testimonianza più recente di una felice collaborazione.