MUSICOTERAPIA NEL PROGETTO DI ORIENTAMENTO FORMATIVO E PROFESSIONALE DI MUSICEDU APS
di Antonella Zenga
Sono passati due anni esatti dall’istituzione del diploma accademico di II livello in “teorie e tecniche in MT ” grazie al D.M. del 6 Dicembre 2021, che ha innescato un processo di rinnovamento nella formazione in MT e di conseguenza in molti Conservatori italiani. Tuttavia come spesso capita di fronte ai cambiamenti, è stato interessante notare come parallelamente, soprattutto sui social, si sia avviato un dibattito non esente da polemiche, orientato a svalutare, non so quanto consapevolmente, un decreto che per me, nonostante i molti difetti emersi sul piano dell’applicabilità, rimane un punto fermo da cui partire per la formazione dei futuri musicoterapeuti (Mt) e per l’inquadramento secondo criteri condivisi, del futuro professionista della musicoterapia (MT). A leggere dall’esterno invece è emerso uno spaccato della MT italiana, litigiosa, caotica, spesso autoreferenziale, in cui evidentemente la formazione rappresenta un importante settore lavorativo, che alimenta un suo mercato, nel privato e non solo, sollecitando conflitti. Ecco allora critiche e giustificati timori di vario tipo, su ciò che sarebbe stato giusto fare o non fare; sull’inadeguatezza dei Conservatori a formare i Mt (dimenticando che la formazione secondo il decreto si svolge in maniera condivisa fra Conservatorio e Università convenzionata); su come sarà considerata la formazione precedente al decreto; su quale fine faranno i professionisti della MT, che da anni lavorano nel settore… professionisti senza dubbio seri, ma per l’appunto provenienti da una formazione estremamente eterogenea, realizzata spesso all’interno di scuole private, in cui talvolta si privilegia un modello specifico.
Chi lavora come Mt sa quali e quanti sono i problemi da affrontare quando si avvia un progetto di MT all’interno di un qualsiasi contesto, sia un ospedale, una scuola, un centro diurno o altro. Tra questi c’è la necessità di far comprendere cosa sia la MT, quali finalità abbia e quali siano le sue caratteristiche inderogabili. Eppure ci si rende conto che la confusione spesso è creata da noi, dal nostro diverso modo di porci e, spiace dirlo, talvolta dal poco rigore che si ha nel distinguere un processo di MT da un generico intervento basato sull’uso della musica.
La mia speranza è che strada facendo, adottando una formazione comune, istituzionalizzata, basata sull’uso competente del linguaggio sonoro- musicale, integrato con altre discipline di tipo medico e psico- pedagogico, si possa parlare in Italia di MT in maniera univoca senza ricorrere a mille distinguo e precisazioni.
Paradossalmente proprio ora che si potrebbe avviare questo discorso, invitando gli interessati a iscriversi presso i corsi di MT dei Conservatori, si assiste invece a un rifiorire di proposte formative di ogni tipo e durata: master, corsi privati o addirittura online, corsi specializzanti orientati su specifiche tematiche o all’uso di determinate tecniche. Tutto contribuisce a rendere opaca la situazione e complicata la scelta di chi avesse il desiderio di entrare in questo campo così affascinante. Capita a chi ha cominciato a studiare la musica, magari giovanissimo e per puro divertimento, di essere attratto strada facendo dal desiderio di applicare la passione per quello studio a qualcosa che vada oltre l’aspetto del piacere fine a se stesso, o lo scopo artistico o performativo e che si desideri trasformare quella passione nel proprio lavoro.
La musica “è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita” direbbe Forrest Gump, ma proprio per questo sarebbe importante saperne di più, conoscere meglio quali prospettive di formazione e lavoro può offrire, quali strade intraprendere senza entrare in vicoli ciechi da cui è poi difficile uscire se non sfiniti dalla frustrazione. La MT è uno dei tanti percorsi che lo studio della musica può offrire, ma come detto non sempre l’itinerario è chiaro.
Credo che da questo punto di vista sia molto valida l’iniziativa di Musicedu APS che sta organizzando, a partire dal mese di gennaio 2024, degli incontri online riservati a dirigenti scolastici, docenti e formatori musicali dal titolo: Musica. Itinerari per la professione. Un progetto di orientamento tra specializzazioni e trasversalità. L’obiettivo, in sintonia con quelli divulgativi ed educativi della rivista, è quello di collaborare con chi lavora a contatto diretto con i ragazzi per la loro formazione musicale, contribuendo a indicare una via che possa rendere le loro scelte, sia formative che professionali, le più consapevoli possibili.
Info: MusicEdu APS