MUSIC CHINA 2024 REPORT. L’APPRENDIMENTO COME CHIAVE PER LO SVILUPPO

di Piero Chianura

Percorrere i circa 150.000 metri quadrati coperti dai 14 padiglioni occupati da Music China all’interno dello Shanghai New International Expo Centre mi ha permesso di comprendere meglio, da un lato, l’influenza che il made in China ha oggi sul mercato globale degli strumenti musicali e, dall’altro, la ricaduta positiva che gli investimenti in formazione musicale hanno avuto sullo sviluppo della pratica musicale in questo Paese.

L’imitazione ha da sempre giocato un ruolo fondamentale come forma di apprendimento nell’evoluzione delle discipline umane comprese quelle artistiche. Fin dai tempi antichi, gli artigiani hanno osservato, studiato e riprodotto le opere dei loro predecessori per interiorizzare tecniche, stili e significati culturali profondi. Questo processo ha permesso il raffinarsi delle abilità creative e l’emergere di innovazioni tecniche riadattate a nuove idee e valori (quasi sempre in contrasto con quelli precedenti), che hanno definito le epoche successive. 
La miopia culturale del moderno Occidente ci ha portato erroneamente a pensare che questo processo fosse esclusivo della società occidentale e che non potesse riguardare in modo altrettanto virtuoso differenti culture del mondo. Forse è anche per questo che non siamo riusciti a leggere in tempo lo sviluppo della società cinese contemporanea. 
Negli ultimi decenni, La Cina ha osservato e assimilato modelli economici, tecnologici e culturali globali, adattandoli con creatività alla propria realtà. L’iniziale approccio imitativo è stato un punto di partenza per costruire un’identità propria e avanzata, che oggi non ha probabilmente ancora raggiunto le sue massime potenzialità.

La collettiva italiana organizzata da ITA.

DALLA RIPRODUZIONE ALLA CREAZIONE 
Quando atterro a Shanghai per visitare l’edizione 2024 di Music China, so già che l’architettura e l’urbanistica di alcune grandi città come questa (anche Shenzhen, per esempio) hanno tratto ispirazione da metropoli come New York e Tokyo, diventando oggi laboratori di sperimentazione urbanistica, con skyline futuristici e soluzioni all’avanguardia in termini di sostenibilità ambientale. A chi avesse partecipato alla prima edizione di Music China nell’ormai lontano 2002 e si fosse ritrovato a Shanghai per l’edizione tenutasi dal 10 al 13 ottobre scorso, non sarà sfuggito questo particolare aspetto evolutivo di quella che è oggi la più importante metropoli economico-finanziaria della Cina moderna.

Nella tecnologia, il percorso della Cina è ancora più emblematico. Colossi come Huawei, Xiaomi e BYD hanno inizialmente studiato e adottato tecnologie sviluppate da aziende occidentali e giapponesi. Tuttavia, queste aziende hanno investito massicciamente in ricerca e sviluppo, superando spesso i concorrenti in aree come le telecomunicazioni, i dispositivi mobili e i veicoli elettrici. Tencent e Alibaba, invece, hanno preso ispirazione da modelli come Facebook e Amazon, trasformandoli in ecosistemi digitali unici che integrano social media, e-commerce e fintech. ByteDance e Meituan stanno spingendo per implementare l’IA nei loro servizi online. Tencent, peraltro, ha anche acquisito quote di capitale di colossi occidentali dell’industria musicale come Spotify, Universal Music Group e Warner Music Group. 

Anche nel cinema, registi cinesi hanno appreso dai grandi maestri di Hollywood e del cinema europeo, producendo opere che fondono tecniche narrative occidentali con temi e sensibilità culturali profondamente radicati nella tradizione cinese. Un esempio è il successo internazionale di registi come Zhang Yimou (molto amato da Quentin Tarantino).

Passando agli ambiti produttivi a noi più vicini, viene facile osservare per esempio quello della moda, settore all’interno del quale la Cina è passata da un ruolo di produzione (e copia) di marchi internazionali a quello di trendsetter globale, dalla riproduzione di modelli occidentali, alla creazione di uno stile distintivo che mescola elementi tradizionali con design contemporanei (per esempio i brand cinesi Bosideng, Settwolves, Clic, Li-Ning e Shein).

ITALIA-CINA IN MUSICA
E arriviamo alla musica, ambito in cui Cina e Italia condividono una vicinanza culturale frutto di un lungo scambio storico che ha avuto il suo apice nel corso del XX secolo. L’Italia è universalmente riconosciuta come culla della musica classica e dell’opera lirica, con compositori che hanno influenzato generazioni di musicisti in tutto il mondo, Cina inclusa. Tanto che numerosi artisti cinesi hanno abbracciato e continuano ad abbracciare lo studio del “bel canto”, mostrando come l’approccio cinese disciplinato e alla ricerca della perfezione tecnica riesca sempre più a integrarsi con la passionalità e la teatralità della tradizione italiana. 
Anche se in questi ultimi anni i media ufficiali dedicano sempre meno spazio alle relazioni Italia-Cina, continuano a nascere progetti culturali congiunti, come concerti e fondazioni di accademie musicali italo-cinesi, che rinsaldano un legame che va oltre il semplice scambio artistico.

Performance Musicube

STRUMENTI MUSICALI. LA QUALITÀ DEL MADE IN CHINA
Ovvia conseguenza di questo scambio interculturale è il crescente interesse cinese per strumenti musicali classici come il pianoforte e gli strumenti ad arco, molti dei quali prodotti in Cina con standard ispirati ai modelli italiani.
È qui che soprattutto i liutai Cinesi hanno dimostrato una straordinaria capacità evolutiva, prima studiando e perfezionandosi presso i maestri della liuteria occidentale (compresa quella cremonese degli strumenti ad arco) e poi producendo in proprio strumenti di qualità elevata. 
Gli artigiani, i liutai e gli operai delle fabbriche cinesi sono stati buoni allievi e hanno imparato in fretta. Tanto che le grandi aziende di tutto il mondo e in tutti i settori si servono di loro per costruire anche prodotti di fascia alta, non solo tecnologici. 
Proprio come accade con i capi di vestiario, non ci stupisce più  leggere la scritta “made in China” su uno strumento musicale di qualità confezionato da un brand occidentale, sia esso uno strumento acustico o una moderna apparecchiatura digitale. 
La differenza è che oggi molti marchi cinesi sono divenuti leader a livello globale.

The Monster Attack, giovane rock band dalla Tailandia

Nella categoria degli strumenti elettrici ed elettronici, un recente esempio di successo è Lava Music, il produttore delle iconiche Lava Guitars realizzate con materiali avanzati come il policarbonato rinforzato, che si distinguono per il design minimalista e la tecnologia integrata.
Anche marchi come Mooer Audio e Hotone Audio, specializzati in effetti per chitarra e amplificatori digitali, hanno conquistato un posto di rilievo nel mercato globale grazie a dispositivi compatti, economici e tecnologicamente avanzati. E poi, ancora, Donner Music, azienda specializzata in chitarre elettriche, pedali per effetti, tastiere e strumenti digitali economici ma di qualità. Midiplus, marchio cinese noto per tastiere MIDI e controller economici dalle ottime funzionalità. Medeli, marchio fondato a Hong Kong nel lontano 1983 per sviluppare strumenti elettronici (dalle tastiere alle batterie elettroniche). Aroma Music e XDrum, specializzati in batterie elettroniche e strumenti a percussione digitale. 
Sintomatico il percorso di crescita del gruppo Cherub Technology (con i suoi marchi Musedo e Nux) interessante caso di sviluppo tecnologico e di design del made in China che ha preso il via verso la fine degli anni Novanta.

Dai primi strumenti economici degli anni Novanta a quelli professionali di oggi, la produzione cinese di strumenti musicali continua ad accompagnare la pratica musicale dei nostri studenti perché gran parte degli strumenti utilizzati nelle scuole di musica in italia sono made in China. Quello che questa edizione di Music China ha confermato è l’innalzamento della qualità di questi strumenti, sia nella fascia economica che in quella professionale. Anche l’innovazione digitale resta un punto focale a Music China, dove strumenti digitali e processi “trasformativi” stanno ampliando le opportunità per musicisti, produttori ed educatori, introducendo nuovi modi di suonare e sperimentare la musica.

Uno dei numerosi stand dedicati agli handpan.

Curiosità di questa fiera è che ogni edizione si caratterizza per la presenza massiccia di espositori concentrati su uno specifico strumento. Lo scorso anno erano esposti un numero impressionante di saxofoni digitali. Quest’anno c’erano sparsi ovunque handpan di ogni colore e dimensione a supportare una rinnovata attenzione per gli strumenti meditativi.

Una coloratissima area dedicata alle apparecchiature audio professionali ha messo in risalto l’aspetto ludico che caratterizza l’approccio degli appassionati di audio pro Cinesi per gli outboard digitali, analogici e vintage. In una specie di gioioso mercatino natalizio costituito da un susseguirsi di baracchini erano esposti prodotti Millennia, Flea, Pultec, Manley, Dangerous Music, Earthworks, AVID, Eventide, Native Instruments, MOTU e di numerosi altri rappresentati dal grosso distributore cinese DingDong Audio.

L’area audio pro a cura di DingDong Audio.
Batterista endorser Centent Cymbals.

BUONA PRATICA MUSICALE CON STRUMENTI MIGLIORI
È però il contesto della formazione musicale cinese a essere molto interessante per noi italiani, sia per il modello da loro applicato per stimolare la pratica musicale, sia per le opportunità di collaborazione che le scuole cinesi offrono ai nostri formatori, portatori di una cultura musicale da loro molto apprezzata. Inoltre dalla ripresa post-pandemica a oggi il governo cinese ha costruito un numero significativo di college e campus internazionali con corsi tenuti in lingua inglese, alcuni dei quali dedicati alle arti performative. All’interno di questi college sono già presenti un numero elevato di studenti e insegnanti provenienti da tutto il mondo.

LA MUSICA DAL VIVO SPINGE LA DOMANDA DI STRUMENTI
La formazione professionale nelle istituzioni musicali è importante, ma ciò che sembra spingere la domanda di strumenti musicali di qualità da parte dei musicisti cinesi è il sempre maggiore interesse per le esibizioni dal vivo e l’organizzazione di eventi culturali in generale, in accordo con il piano nazionale di promozione del turismo culturale che ha un occhio di riguardo per la musica (e gli strumenti) della tradizione.
E infatti, nell’ampio programma di eventi collaterali offerto da Music China 2024 le esibizioni sui palchi dal vivo esterni e interni ai padiglioni erano ancora più numerosi rispetto alle edizioni precedenti. 

Songwriter allo stand di chitarre acustiche Livingston.

Ciò che risulta evidente anno dopo anno è la qualità delle esibizioni in fiera a cura dei musicisti locali (a fianco delle star internazionali). Sono rimasto incantato da quella di un giovanissimo songwriter che con voce e chitarra acustica Livingston (made in Shanghai) riusciva a gestire perfettamente i propri volumi in uscita da un piccolo amplificatore, bypassando con una rara ed efficace gestione delle dinamiche il rumore di fondo della fiera.

Oltre agli incontri del Drum Circles e al campionato di scratch, organizzato per la prima volta all’interno dell’area DJ Pro di Music China da IDA (International DJ Association) China, il programma ha previsto cerimonie come il Music China New Product Global Launch che ha celebrato i più importanti nuovi prodotti presenti in fiera, incontri come il programma di interviste Upchord Sound Conference ed eventi come l’Industry Forum, in cui importanti educatori ed esperti del settore hanno discusso di educazione musicale e mercato degli strumenti musicali in Cina e nel mondo.
La special guest internazionale di quest’anno è stata Brian Hardgroove, ex batterista dei Public Enemy.

NOTE CONCLUSIVE SU MUSIC CHINA 2024
Music China, fiera degli strumenti musicali che si tiene a Shanghai a ottobre di ogni anno, è organizzata dall’ente fieristico tedesco Messe Frankfurt sede di Hong Kong, in collaborazione con Shanghai Intex Exhibition e l’associazione cinese degli strumenti musicali (CMIA).
Questa è stata la 21a edizione e ha visto la presenza di 119.083 visitatori provenienti da 105 paesi e regioni, con un aumento del 10% degli acquirenti esteri rispetto allo scorso anno. I visitatori sono giunti principalmente da Hong Kong, Indonesia, Giappone, Corea, Malesia, Singapore, Taiwan, Thailandia e Stati Uniti.
La fiera ha accolto oltre 1.800 espositori provenienti da 26 paesi e regioni differenti con collettive dedicate a Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Giappone, Spagna e Regno Unito. L’espositore di lunga data e leader del settore Yamaha ha occupato per la prima volta uno spazio indipendente di 3.000 mq.
La prossima edizione si terrà dal 22 al 25 ottobre 2025. 

Info: Music China – www.musikmesse-china.com

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CMIA – CHINA MUSICAL INSTRUMENT ASSOCIATION

Fondata nel marzo del 1989, China Musical Instrument Association (CMIA) è un’associazione nazionale autorizzata dal Ministero degli Affari Civili della Repubblica Popolare Cinese. Con 717 membri iscritti nel 2024, CMIA è un’organizzazione commerciale istituita volontariamente da istituzioni pubbliche, imprese, organizzazioni di massa e individui di varia natura economica impegnati nella produzione, gestione, ricerca scientifica, istruzione, assistenza, ecc. di strumenti musicali.

Sotto la guida del governo, la CMIA ha la responsabilità di coordinare e supervisionare l’industria nazionale degli strumenti musicali. La CMIA è asservita al governo, al commercio e alle imprese perché mira a salvaguardare i loro legittimi interessi al fine di realizzare uno sviluppo sano e sostenibile dell’industria.
Sin dalla sua istituzione, la CMIA è impegnata nell’attuazione delle politiche industriali nazionali e nella realizzazione di indagini di settore assistendo il governo nell’elaborazione dei piani di sviluppo, nell’implementazione di strategie, nella promozione del mercato degli strumenti musicali, nella regolamentazione delle attività delle imprese, nell’elaborazione degli standard professionali nazionali, nell’avvio della formazione professionale e della valutazione delle prestazioni, nell’organizzazione di fiere internazionali di strumenti musicali, nell’offerta di servizi di consulenza informatica e nell’organizzazione di conferenze sulle nuove tecnologie per il commercio.
L’intento di CMIA è “collaborare con amici provenienti da ogni ceto sociale, in patria e all’estero, impegnandosi con tutto il cuore per promuovere il progresso e la prosperità dell’industria degli strumenti musicali in Cina e nel mondo“.
Info: CMIA – China Musical Instrument Associationhttps://www.cmia.com.cn/

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