IL PAESAGGIO SONORO COME TEATRO EDUCATIVO. ECOLOGIA, ETICA, ESTETICA
di Carmelo Farinella
Il nuovo volume di Enrico Strobino e Maurizio Vitali, edito da Progetti Sonori in collaborazione con il Centro Studi Maurizio di Benedetto, propone un approccio interattivo e multidisciplinare con il paesaggio sonoro. Gli autori, accogliendo il contributo di altrettanti autorevoli studiosi, propongono percorsi innovativi e strutturati di scoperta di una relazione con l’ambiente fondata sul rispetto e sulla sensibilità al bello.
All’interno di Musicbug abbiamo più volte richiamato la necessità di promuovere un curricolo musicale interattivo, che avvicini al suono e alla musica attraverso la multisensorialità.
Quella che possiamo definire la soundscape education rappresenta per gli studenti un’esperienza attiva di esplorazione di luoghi, oggetti, fenomeni fisici, suoni prodotti dalla biodiversità compresa quella umana. La scoperta del paesaggio sonoro può sollecitare la percezione interiore di emozioni connesse all’ambiente e consentire di attribuire significatività a ogni esperienza acustica; inoltre, essa è abile nel facilitare la discriminazione di suoni vantaggiosi o nocivi e, per questo motivo, può divenire un percorso di educazione alla cittadinanza attiva.
Il lavoro di Enrico Strobino e Maurizio Vitali si colloca in questa direzione. Accogliendo gli studi del musicista canadese Raymond Murray Schafer (R.M.Schafer, 1977, The tuning of the world, New York, Knopf), gli autori suggeriscono esperienze che conducono alla scoperta del paesaggio sonoro, attraverso attività di riconoscimento, descrizione e rielaborazione di stimoli visivi e uditivi differenti, anche con l’apporto delle nuove tecnologie. Gli autori predispongono un laboratorio del fare e del pensare che si avvale di sinergie e apporti appartenenti a campi differenti: alla musica avanguardista, come quella di John Cage e di György Ligeti, alla popular music, alla musica per il cinema, a contributi letterari e artistici appartenenti al Futurismo e alla Land Art.
In una prospettiva didattica, il paesaggio sonoro apre la strada a una prima analisi di senso dell’armonia tradizionale, poiché favorisce la consapevolezza di rapporti gerarchici fra stimoli sonori, con l’esplorazione di suoni ambientali con funzione di tonica, ovvero dei suoni prevalenti di un paesaggio, i segnali, suoni che emergono in primo piano e forniscono informazioni precisee le impronte, suoni che caratterizzano un ambiente.
In ottica orientativa, la soundscape education consente di aprire la mente degli studenti verso professioni ricercate, come quella di sound designer.
I percorsi narrativi, inoltre, stimolano l’immaginazione e la predisposizione all’ascolto. Nell’esperienza di chi scrive, la lettura gratuita favorisce un clima emotivo di fiducia e disponibilità con alunni influenzati da disturbi del neurosviluppo. L’esperienza del racconto, infatti, insieme agli stimoli sonori ambientali rappresenta per i bambini e i ragazzi iporeattivi e iperreattivi alla musica colta o contemporanea, un canale di sollecitazione della risonanza psichica, intesa come logica affettiva dell’esperienza (Licia Sbattella, 2006, La mente orchestra, elaborazione della risonanza e autismo, Milano, Vita e pensiero).
L’approccio con il paesaggio sonoro diventa quindi, se ben strutturato, un teatro educativo dell’esperienza sonora con valenza ecologica, etica ed estetica, atto a superare l’antropocentrismo.
Info: Progetti Sonori
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