I RAGAZZI AMANO IL VINTAGE. UN’ESPERIENZA IMMERSIVA REALE NEL MONDO DELLE CHITARRE ELETTRICHE
di Donato Brienza
Offrire ai giovani chitarristi la possibilità di imbracciare e suonare prestigiosi strumenti vintage, altrimenti inaccessibili, è l’obiettivo del progetto lanciato da MusicEdu APS al recente Guitar Show di Padova (20-21 maggio 2023) e destinato a coinvolgere gli studenti delle scuole italiane.
In occasione della mostra mercato che ha visto esporre nei padiglioni della Fiera di Padova strumenti vintage, nuovi, usati e da collezione, io e il mio socio di sempre Max Pontrelli, vero guru della sei corde, abbiamo selezionato con la complicità di un generoso collezionista amico di Musicedu una dozzina di chitarre da capogiro – Fender e Gibson dagli anni ‘50 fino agli anni ‘80 – e ci siamo presentati con una finalità decisamente atipica per una fiera: nessuna chitarra in vendita ma tutte a disposizione per una prova diretta da parte dei visitatori interessati.
Quando si parla di strumenti vintage, è opportuno premettere che le quotazioni possono raggiungere importi molto elevati, nell’ordine delle decine e decine di migliaia di euro; girando io stesso tra gli stand della fiera, ho provato a chiedere il prezzo di un solo strumento e la risposta ricevuta non lasciava spazio a incomprensioni: “sessantamila euro”.
È evidente, quindi, che si tratta di un mercato esclusivo, fuori dalla portata della maggior parte delle persone, spesso accessibile solo agli stessi collezionisti.
Ciononostante, questi strumenti esercitano un fascino irresistibile e rappresentano il sogno (e, in alcuni casi, l’ossessione) di ogni appassionato di chitarra. Perché?
Che cosa rende così speciali queste chitarre, al di là della loro fascinosa bellezza e del legame con gli iconici musicisti che, imbracciandoli, hanno dato vita a una strepitosa produzione musicale dagli anni ‘60 a oggi? C’è una differenza apprezzabile tra una Fender Stratocaster del 1963 e uno stesso strumento di recente produzione?
Non volendo liquidare gli stessi visitatori del Guitar Show con una sterile conversazione “attorno” a strumenti solamente in esposizione, abbiamo voluto che le risposte a queste domande arrivassero dall’esperienza dei diretti interessati.
È così che a Padova si è concretizzato il progetto ora rivolto anche alle scuole, dalle secondarie di primo grado all’alta formazione, finalizzato a offrire accessibilità ai preziosi strumenti della collezione. La missione è chiara: trasmettere ai più giovani la passione per la chitarra elettrica, strumento che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica pop a partire dagli anni ’50 del ‘900 attraverso oltre cinque decadi di vera rivoluzione culturale.
A fianco delle scuole di musica impegnate nello stimolare la musica di insieme, MusicEdu APS vuole contribuire a trasmettere ai ragazzi la scintilla che ha permesso alle precedenti generazioni di creare un tessuto sociale stimolato permeato dalla musica popular, attraverso lo strumento ancora oggi più popolare e diffuso, la chitarra.
La conferma che i ragazzi e le ragazze riescono ad appassionarsi a questi iconici strumenti è arrivata proprio presso il nostro stand del Guitar Show di Padova: visitatori intenti ad analizzare i modelli esposti con occhi sognanti, dandosi di gomito con commenti a mezza bocca a rimarcare le peculiarità dello strumento e il fatto che fosse uguale a quello usato da… (inserire nome di una rockstar a piacimento), per poi arrivare a porre la fatidica domanda, con una timidezza prossima all’imbarazzo: “potrei sapere, solo per curiosità, il prezzo di questo modello?”. È stato qui che la nostra risposta “mi spiace, non è in vendita ma se vuoi la puoi provare” ha sortito l’effetto dirompente: incredulità, gioia ed eccitazione. Giù borse e zaini, via i giubbotti ed eccoli pronti in postazione per la prova diretta.
Nel mentre, fornivamo dettagli dell’iniziativa, raccontando del nostro generoso amico collezionista e del suo nobile intento, quello di mettere a disposizione di tutti, in primis i più giovani, strumenti che difficilmente si vedono in giro e ancora più raramente possono essere provati e suonati. E dell’intenzione di trovare presto una sede dove realizzare una mostra con la possibilità di provare tutti gli strumenti esposti. Il che accresceva l’incredulità dei visitatori e faceva guadagnare all’iniziativa nuovi e convinti sostenitori.
La più grande sorpresa della Fiera è stata proprio la partecipazione di una folta schiera di giovani(ssimi) chitarristi, dotati di un bagaglio tecnico e di conoscenze specifiche degli strumenti che ci ha lasciato a bocca aperta. In particolare ragazzi tra i 10 e i 16 anni, accompagnati da genitori a volte complici della passione musicale dei figli, altre volte totalmente a digiuno di ogni conoscenza musicale ma comunque felici per la passione del figlio o figlia, che trova un’alternativa allo smartphone e alle noiose compagnie.
Imbracciato lo strumento e indossate le cuffie, i ragazzi iniziavano a darci dentro con i loro brani preferiti, scuotendo ripetutamente la testa increduli e fermandosi solo per commentare le differenze di suono e feeling rispetto ai loro strumenti di tutti i giorni. Molti giovani possessori di blasonate repliche dei pezzi originali esposti allo stand concludevano la prova sostenendo che si trattasse di due cose assolutamente differenti, per caratteristiche timbriche e feeling.
Ed è proprio sul tema della “sensazione” che la proposta di MusicEdu APS attraverso la visita guidata alla collezione riesce a stupire tutti coloro che decidono di fare un’esperienza immersiva negli ultimi 70 anni di cultura pop imbracciando gli strumenti originali che hanno sostenuto la produzione discografica e l’attività concertistica delle più importanti band, capaci di comporre classici pop arrivati fino ai nostri giorni e ancora presenti nelle playlist di molti giovani ragazzi di oggi.
La miglior testimonianza della risposta a questa esperienza immersiva è rappresentata dai volti entusiasti dei ragazzi che imbracciano lo strumento dei loro sogni al Guitar Show ripresi nelle foto a corredo di questo articolo.
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