COMPOSIZIONE E ANALISI NELLE PRIME FASI DI STUDIO DELLO STRUMENTO MUSICALE

di Carmelo Farinella

In questo articolo si tratta delle tematiche affrontate in un lavoro di ricerca-azione, i cui risultati sono stati pubblicati in un volume scritto per ETS dall’esperto di didattica della musica Emanuele Pappalardo, con introduzione di François Delalande.
Ne abbiamo parlato con l’autore, con la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di Latina Cherubina Ramacci e con il Direttore del Conservatorio di Musica della stessa città Gianfranco Borrelli, dirigenti delle due strutture in cui si sono svolte le due fasi della ricerca-azione.

Musicedu Nel lavoro di ricerca-azione alla base della pubblicazione qual era la situazione problematica?
Emanuele Pappalardo Se un genitore decide di portare il proprio figlio a lezione di strumento quali scelte può compiere? Può decidere di farlo seguire privatamente da un maestro di musica, iscriverlo a una scuola pubblica con percorsi a indirizzo musicale o ancora a un corso di base dei conservatori o di una scuola privata di musica. Di solito l’impostazione pedagogica è di stampo tradizionale; quest’ultima non sostiene la motivazione di un bambino, l’entusiasmo cala, l’impegno va scemando e di solito lo studente rinuncia. Per questi motivi, il nostro lavoro ha voluto focalizzare l’attenzione sul piacere del far musica, che con uno studio tradizionale non viene coltivato.

Musicedu In che cosa è consistita la ricerca e come si è sviluppata?
Emanuele Pappalardo Gli interventi hanno avuto luogo presso l’Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di Latina, al quale il Conservatorio ha fornito gli strumenti musicali. È stato scelto un campione di quattro studenti senza alcuna preparazione musicale, in età compresa tra i 10 e gli 11 anni. Gli studenti sono stati destinatari di incontri teorico-pratici in un ambiente musicale ben strutturato. Mediante l’uso della chitarra si è partiti dall’esplorazione del suono per arrivare alla sua scrittura (naturalmente, l’esperienza è replicabile con tutti gli strumenti). 
Con i ragazzi sono stati introdotti elementi estemporanei di composizione, analisi e improvvisazione per poi arrivare alla loro fissazione con forme di scrittura analogiche e codificate.

Musicedu Da quali figure era costituito il gruppo di ricerca? 
Emanuele Pappalardo Prima di tutto, occorre dire che i genitori hanno avuto un ruolo fondamentale nel consentire la realizzazione del percorso e sostenere la motivazione dei loro figli. Il team di ricerca era costituito da tredici persone con competenze differenti: esperti della composizione e dell’analisi musicale, un counselor, uno psicologo età evolutiva, due docenti di strumento, di cui uno del Conservatorio e uno della scuola, un docente di educazione musicale, un docente del Conservatorio di Frosinone, un dottore di ricerca per i momenti di focus group. François Delalande è stato il direttore scientifico. 

Musicedu Da più parti si ritiene che occorra promuovere un insegnamento dinamico della musica: qual è la peculiarità del vostro lavoro?
Gianfranco Borrelli Studiare strumento richiede fatica, anche per chi ha la fortuna di confrontarsi con l’approccio attivo; la peculiarità del nostro lavoro credo che risieda nella natura dei materiali iniziali utilizzati, che non sono stati forniti dal docente di musica ma creati dai ragazzi; i prodotti degli alunni sono stati costruttivamente integrati con i materiali successivi. Il docente ha assunto il ruolo di facilitatore degli apprendimenti. Si è partiti da un atto creativo dei ragazzi, da suggestioni personali, quindi l’impegno è stato ancorato a una profonda motivazione. Non c’è stato nulla di prefissato. In generale, occorre dire che la creatività dovrebbe emergere in ogni esperienza musicale, anche quando si diventa esecutori professionisti.

Cherubina Ramacci In un approccio di questo genere il docente sta sullo sfondo ma sa come intervenire, ha competenze compositive anche se mette in campo esperienze semplici. In generale occorre che il docente sia preparato e continui a formarsi.

Musicedu Quali elementi dell’analisi o della composizione possono essere padroneggiati dai ragazzi? 
Gianfranco Borrelli Con attività pratiche, che coinvolgono il corpo, le capacità cognitive, ci si può impadronire di elementi di base ma anche di concetti formali (la chiusura, l’arco di una melodia, la gestione del tempo musicale, l’analisi di forme musicali); la musica è un mezzo espressivo che può essere manipolato.

Musicedu Emerge oggi un capovolgimento dell’approccio allo studio di uno strumento, in cui si dà precedenza all’esperienza emotiva per ridurre la distanza con lo strumento stesso. Tuttavia, i genitori non si aspettano performance brillanti?
Cherubina Ramacci Ho sempre insegnato nella scuola secondaria di I grado, dove il target è l’inclusione; i migliori emergevano ma tutti partecipavano. Adesso come Dirigente Scolastica di una scuola a indirizzo musicale, continuo a promuovere un approccio inclusivo del curricolo musicale. I genitori non vengono abituati ad aspettarsi l’eccellenza ma a cogliere la qualità dei progressi. La scuola di base non professionalizza; cerca, piuttosto, di far amare la musica.

Musicedu Dal lato Conservatori, invece, come contemperare con la perdita di qualità che viene rilevata negli ultimi anni?
Gianfranco Borrelli In Conservatorio emergono comunque coloro che riescono a utilizzare in maniera creativa lo strumento; certo, ci vuole sicurezza esecutiva, ma la creatività produce qualità. Lo strumentista bravo riverbera la musica nel suo corpo.

Emanuele Pappalardo Il corpo serve a produrre il suono, a controllarlo.

Musicedu Quali evidenze ha lanciato la ricerca condotta? Quali parametri sono migliorati?
Emanuele Pappalardo Il lavoro è documentato, ci sono tutti i video degli incontri. I ragazzi hanno acquisito, attraverso un linguaggio informale e l’esperienza cinestesica, anche il lessico specifico. Anche l’accordatura dello strumento non è stata trattata in maniera sistematica nella fase iniziale, ma è stata introdotta per scoperta: essa è diventata una necessità. I libri di testo si sono rivelati strumenti utili da innestare in maniera naturale durante il percorso. La nostra pubblicazione illustra tutte le attività svolte, i risultati e traccia percorsi percorribili da tutti gli insegnanti di musica.

Info: https://www.edizioniets.com/scheda.aspn=9788846765574&from=&fk_s=#tab2

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