CLIL. APPRENDERE LA MUSICA IN LINGUA STRANIERA

di Laura Patrizia Rossi *

La vita del 21º secolo è basata sull’interconnessione, sulla competitività ed è piena di sfide in tutti i campi. Per questo il conseguimento di una comunicazione effettiva ed efficace in una seconda lingua è indispensabile per tutti gli studenti. Per favorire questo apprendimento, è stato creato il CLIL, acronimo di Content and Language Integrated Learning, che indica l’acquisizione integrata di contenuto e lingua, come supporto per favorire il plurilinguismo all’interno della Comunità Europea, anche se in realtà la sua applicazione risulta quasi interamente rivolta alla lingua inglese come L2, ormai strumento fondamentale per questa epoca e soprattutto per l’uso del web, dove l’inglese è lingua franca.

Mediante questo tipo di offerta educativa, gli alunni imparano le materie scolastiche attraverso il miglioramento delle loro abilità linguistiche e, a questo scopo, discipline e lingue vengono quindi combinate per offrire loro una migliore preparazione per la vita in Europa, dove la mobilità è sempre più diffusa e deve essere alla portata di tutti gli studenti.
Il processo educativo dell’applicazione del CLIL, costruito e ottimizzato in particolare per la generazione dei nativi digitali come supporto fondamentale per il loro futuro nel contesto internazionale, è quindi quello di creare un efficace processo formativo che porti a convertire le competenze acquisite, fondamentali per un indipendent lifetime learner.
L’Italia è stato il primo Paese europeo a introdurre il CLIL come metodologia di insegnamento con il progetto “Lingua 2000”, anche se ancora oggi si registrano difficoltà nella sua applicazione a livello scolastico. Applicando fin dall’inizio del percorso scolastico il CLIL secondo i livelli linguistici e di apprendimento dettati dal QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento) e secondo il concetto di promoting continuity, per alcune discipline si crea un ambiente ideale, con apprendimento verticalizzato sia della disciplina che della sua microlingua in un contesto autentico e di difficoltà crescente nell’apprendimento della L2. La completezza del percorso CLIL, quindi, viene espressa nella sua globalità e nel raggiungimento ottimale dei suoi obiettivi, se applicata nel corso di tutto il percorso scolastico e se accompagnata da una certificazione qualificata.
Questo percorso di continuità aiuta studente e insegnanti a lavorare in stretta sinergia per tutta la durata del corso di studi, fino al compimento dei livelli più alti di conoscenza linguistica e microlinguistica, che raggiunge la sua ottimizzazione nel conseguimento di una certificazione linguistica a ogni fine di anno scolastico, aspetto basilare nel contesto motivazionale dell’apprendimento. È noto infatti come uno dei fattori primari di apprendimento è certamente la motivazione, che in ambito scolastico è indispensabile si mantenga costante nel tempo, dato che l’apprendimento è in primo luogo influenzato e ottimizzato in condizioni motivazionali idonee. Per questa ragione è indispensabile che durante tutto il percorso scolastico si programmi uno schema di apprendimento basato sul rinforzo positivo e continuo per mantenere costante la motivazione del soggetto, considerando che il conseguimento di una certificazione internazionale come risultato di apprendimento per ogni fine anno scolastico diventa strumento indispensabile nella  costruzione dell’intero percorso scolastico. Questo serve a creare una spinta motivazionale e a sviluppare le abilità necessarie nella vita reale, basandosi su strategie di problem solving, dove lo studente trova la gratificazione dell’impegno nell’applicazione e nella spendibilità delle competenze acquisite certificate.
Non tutte le discipline si prestano interamente all’applicazione CLIL, ma certamente le stesse che presentano caratteristiche epistemologiche le rendono maggiormente fruibili e adatte a questa metodologia. Pensiamo in particolare a discipline che possiedono linguaggi altamente formalizzati, ma che sono discipline di prima evidenza e applicazione nella maggioranza dei percorsi scolastici odierni. Le microlingue di queste discipline sono particolarmente facili nella trasmissione e nella memorizzazione, e presentano la necessità di un aspetto comunicativo molto amplio, perfettamente adatto al CLIL. 

Tra queste discipline, si evidenzia in modo particolare lo studio della musica, specialmente nel suo aspetto teorico; è infatti pienamente acquisito il concetto che l’attività musicale favorisce l’apprendimento e l’assimilazione di contenuti didattici di vario tipo. 
Nel contesto della verticalità del percorso scolastico, utilizzando la musica come strumento per apprendere e sviluppare le abilità cognitive legate alla stessa, l’acquisizione del vocabolario legato a questa disciplina e della sua fraseologia viene abbinata all’analisi musicale e allo studio della sua teoria, migliorando così la competenza comunicativa nella lingua veicolare. 
Questo percorso, finalizzato poi dal conseguimento di una certificazione, porta quindi al potenziamento delle competenze sia da parte degli studenti che dei docenti, dove per entrambi vengono valorizzate e migliorate le conoscenze professionali in campo pedagogico-musicale, indispensabili per la vita nel mondo musicale, in particolar modo nella nuova era digitale, dove la musica trova la sua applicazione in aspetti sempre più vari e per gli studenti diventa essenziale l’acquisizione di queste competenze per la futura applicazione concreta e reale nel mondo lavorativo sia musicale che in tutte le numerose attività in cui viene applicata la musica (pensiamo al contesto di pubblicità, film, piattaforme digitali e molto altro ancora).

* Master in nuova didattica per le lingue multimediali, flipped learning e CLIL.

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