ALLEGROMODERATO
DISABILI MUSICISTI CRESCONO

di Carmelo Farinella e Max Pontrelli

AllegroModerato è una cooperativa sociale creata una decina d’anni fa a Milano da un gruppo di insegnanti forti di una lunga esperienza professionale nell’insegnamento della musica, rivolta a bambini, giovani e adulti con disabilità. Il nome della cooperativa è stato coniato da Patrizia Santangeli e Raffaella Milazzo per il loro documentario sulle prime esperienze di alcuni dei musicisti di AllegroModerato. Caratteristica del progetto è fare della musica non uno strumento terapeutico, ma un mezzo di crescita e gratificazione. Abbiamo intervistato il presidente di AllegroModerato, Marco Sciammarella.

MusicEdu Ci racconti un po’ di AllegroModerato? 
Marco Sciammarella AllegroModerato è una cooperativa sociale onlus nata intorno al 2010. Noi docenti e i vari collaboratori arriviamo da esperienze più o meno simili, quindi da altri contesti associativi e di cooperativa. AllegroModerato nasce con una dimensione volontaristica per cercare di offrire un’esperienza significativa a bambini e ragazzi con disabilità, anche se sono sorte riflessioni importanti dal punto di vista sia metodologico sia di ordine psicologico. Questa esperienza non vuole andare a testare gli aspetti clinici dell’utilizzo della musica con le persone con disabilità. Pensiamo che alcune esperienze di musicoterapia trascurino il potenziale della musica, rinuncino alla bellezza di una sinfonia, talvolta occupandosi solo di alcuni parametri come il timbro, il ritmo o utilizzandola come esperienza meramente socializzante, animativa. AllegroModerato vuole rispettare sia la musica sia la disabilità, senza ricorrere al termine terapia e rinunciando allo sguardo clinico. La persona con disabilità non viene vista come un eterno paziente. 

MusicEdu Sembra che stiate attuando il principio dell’autodeterminazione, sancito dalla Convenzione ONU delle persone con disabilità, ripreso dalla normativa italiana relativa all’inclusione.
Marco Sciammarella Perché una persona con disabilità non può coltivare la passione per la musica tout court? Spesso nei contesti di musicoterapia il lavoro on viene svolto dai musicisti che, con la mediazione dello strumentario Orff, utilizzano il suono in modo spontaneistico. Se vogliamo fare musica, invece, dobbiamo accogliere anche tutta la ricchezza che la musica possiede. Davanti a noi c’è un allievo che vuole imparare a suonare, pur condizionato da autismo, trisomia 21, ritardo mentale… Certamente, la condizione di disabilità impone all’educatore di cogliere le risorse della persona, farle emergere e condurle a un livello più alto, ma ciò si fa anche con le persone cosiddette “normodotate”. Anche in AllegroModerato operano psicologi che supportano l’osservazione, ma nei colloqui con i genitori non parliamo del profilo psico-analitico, ma prioritariamente del comportamento musicale dell’individuo, di cosa ha imparato a fare, a suonare; attraverso il comportamento musicale scopriamo anche come la persona si relaziona con gli altri, con se stesso, se ascolta, se cura il proprio strumento. Molti parametri del comportamento musicale consentono di cogliere ed esercitare abilità trasversali. Chi fa musica, anche a un livello dilettantistico, esercita gli aspetti relazionali, cognitivi. 

MusicEdu Come si sviluppa l’esperienza all’interno di AllegroModerato?
Marco Sciammarella Noi partiamo dalla musica d’insieme. Nelle esperienze di studio dello strumento, dalle lezioni private al Conservatorio, l’allievo comincia a relazionarsi con la musica solo con il suo insegnante e non ha modo di conoscere meglio se stesso, i propri limiti e potenzialità. Da noi, dopo tre anni di musica d’insieme l’allievo è in grado di cogliere la predilezione verso uno strumento e i propri interessi musicali; a quel punto si inizia con un insegnante individuale a perfezionare la tecnica o ad affrontare gli aspetti teorici. Molti musicisti, tecnicamente molto abili, non sono in grado di affrontare le dinamiche di un’esperienza musicale collettiva, mancano di capacità di ascolto. A mio avviso tutte le esperienze musicali dovrebbero partire dal gruppo per poi perfezionare l’uso degli strumenti musicali.

MusicEdu Questo è un aspetto che MusicEdu fa emergere in modo preponderante. Si tratta di una lacuna del sistema italiano; fuori dal contesto italiano la musica d’insieme viene invece tenuta molto in considerazione. Chiunque abbia avuto un’esperienza di condivisione con scuole  musicisti non italiani si è subito reso conto di questa carenza. Si tratta di un tema molto discusso ma che non viene affrontato adeguatamente. AllegroModerato quindi offre un triennio di musica d’insieme per poi attuare delle sezioni individuali di studio strumentale?
Marco Sciammarella Per ora AllegroModerato ha questo modulo di base, che si può definire di “propedeutica orchestrale”, nel quale ci si esercita con gli strumenti dell’orchestra, non con lo strumentario Orff, senza nulla togliere alla piacevolezza dello strumentario Orff. L’utilizzo degli strumenti dell’orchestra intende avvantaggiare un’esperienza sonora significativa, esteticamente bella, raffinata. Il suono deve essere bello, ricco, deve piacere. Da subito quindi i ragazzi scoprono i violini, i contrabbassi, le marimbe e provano a ogni incontro uno strumento diverso. Dopo il triennio decidono se studiare uno strumento, se cantare in un coro anche di AllegroModerato, se suonare nelle rock band, se abbandonare. La musica classica è certamente quella che consente di conoscere la ricchezza della musica, ma anche il pop/rock al suo interno ha delle potenzialità espressive interessanti. La struttura di una canzone o di un repertorio blues può essere ricca dal punto di vista sonoro. Oggi abbiamo un gruppo, per esempio, che suona Frank Zappa. La musica si fa non perché guarisca dall’autismo, ma perché fa stare bene e solo un’esperienza significativa e bella esteticamente può consentire questo benessere. Con i ragazzi abbiamo fatto concerti anche all’estero, in Russia, in Argentina… Noi operatori non portiamo il camice bianco e non compiliamo test psicologici mentre i ragazzi suonano musica. 

MusicEdu Questa visione distaccata è sorta fin dall’inizio dell’esperienza di AllegroModerato o si è formata nel tempo?
Marco Sciammarella È stata l’idea di fondo iniziale; purtroppo spesso le istituzioni finanziano prioritariamente le iniziative che sottolineano la parte clinica del loro lavoro. 

MusicEdu Ormai siete una realtà affermata, ma le famiglie come si sono rapportate con il vostro lavoro, soprattutto all’inizio? C’è stato scetticismo?
Marco Sciammarella Le famiglie di persone con disabilità si affidano generalmente a chiunque purché sia in grado di produrre nei loro figli cambiamenti positivi. La nostra proposta all’inizio può lasciare un po’ perplessi, sia perché la cultura musicale in Italia è purtroppo ancora poco diffusa, sia perché si è abituati a esperienze tipo drum circle, che vengono generalmente offerti per esempio nei centri diurni disabili. Alcune famiglie possono talvolta essere esitanti ma, con il tempo, si rendono conto della valenza di questa esperienza, che non guarda la disabilità ma la persona. Le persone condizionate da spettro autistico o da trisomia 21 sono tutte diverse fra loro.

MusicEdu Entrando nel merito dell’operatività, come si svolgono gli incontri? I ragazzi vengono supportati anche fisicamente per ponderare l’utilizzo dello strumento come avveniva con l’ormai bandita comunicazione facilitata?
Marco Sciammarella Ogni gruppo è composto da 7-8 musicisti, di cui 4-5 allievi e il resto musicisti professionisti. Se accogliamo la metafora della protesi, il musicista-educatore costituisce una protesi: in molti casi vi è infatti un supporto fisico per impostare la postura, lo strumento, per far vedere e ascoltare il risultato a cui tendere, aiutare a interrompere la compulsività. In tre anni si arriva a gestire la ricchezza di una sinfonia, pur ridotta e semplificata. Partendo da forme semplici dal punto di vista strutturale e temporale, si arriva a gestire una complessità dialogica maggiore fra gli strumenti e tempi più ampi. Vi è dunque un’educazione progressiva alla complessità; partendo per esempio dall’Album per la Gioventù di Schumann si giunge all’esecuzione di una Sinfonia di Mahler pur se ridotta. Di solito alcune persone con autismo non riescono a gestire la compulsività con lo strumento, ma durante la musica d’insieme riescono a farlo; questo è un obiettivo molto importante il cui motore è costituito da un lavoro con la musica molto articolato. Anche per questo motivo non occorre utilizzare repertori troppo semplici o banali.

MusicEdu Pur rinunciando a una visione clinica del lavoro, vi avvalete di modalità osservative comuni rispetto all’evoluzione delle performance dei ragazzi?
Marco Sciammarella Soprattutto nel triennio propedeutico, gli incontri vengono videoregistrati. L’équipe realizza un diario in modo da analizzare quello che è definito comportamento musicale. In quest’ultimo convergono alcuni presupposti della psicologia musicale, dell’antropologia e della pedagogia musicale. Vengono rilevati, per esempio, la tenuta all’esperienza, i segnali di risposta a stimoli sonori, quindi quelle esperienze e tecniche funzionali alle competenze musicali e trasversali. Ci avvaliamo quindi di una griglia di osservazione del cosiddetto “comportamento musicale”. Sono poi frequenti i colloqui con le famiglie, funzionali a rilevare la generalizzazione delle abilità acquisite nel nostro contesto.

MusicEdu Come si accede ad AllegroModerato?
Marco Sciammarella Avviene in prima istanza un colloquio di presa in carico con i genitori: il potenziale allievo viene portato a scoprire, in sinergia con alcuni insegnanti, gli strumenti musicali; da questo primo approccio si cerca di cogliere l’esperienza musicale del ragazzo e le potenzialità dell’allievo.

MusicEdu Che tipo di competenze devono possedere i potenziali formatori?
Marco Sciammarella Compiono tutti un corso di formazione teorico-pratico durante il quale i musicisti si dotano di strumenti di osservazione del comportamento e coloro che hanno una preparazione psicologica di competenze musicali.

MusicEdu Per concludere, vuoi aggiungere altri elementi di conoscenza riguardo al vostro lavoro?
Marco Sciammarella Collaboriamo spesso con altre realtà importanti, non solo dell’ambito musicale ma anche del mondo della cultura e dell’arte in generale. Per esempio abbiamo collaborato con il gruppo teatrale La Ribalta di Bolzano, che include persone con disabilità. Inoltre, alcuni nostri ragazzi vanno a suonare nei reparti di pediatria di alcuni ospedali milanesi. In questo modo, essi non sono solo destinatari di interventi, ma diventano in prima persona promotori di cultura e di socialità.

Info: AllegroModerato

2 commenti su “ALLEGROMODERATO
DISABILI MUSICISTI CRESCONO

  1. Buongiorno,
    sono la mamma di un bimbo autistico medio grave di 13 anni che sta facendo gia musicoterapia privata da oltre 5 anni canta e suona abbastanza bene la pianola.
    Vorremmo sapere se e possibile un percorso con voi e cosa consigliate.
    Grazie

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