MUSICOTERAPIA (MT) E MUSICA IN OSPEDALE. UNA PROPOSTA FORMATIVA AL CONSERVATORIO DI TERNI

di Antonella Zenga

Da oltre 20 anni in tutta Italia, ospedali e altri luoghi di cura offrono concerti ai propri pazienti e al personale collaborando con associazioni e Conservatori. Più di recente anche la MT è entrata in ospedale come progetto affidato ad associazioni esterne o, cosa più rara, introducendo stabilmente il musicoterapeuta (Mt) al proprio interno. 

Ciò accade per esempio in due ospedali romani, quello Pediatrico “Bambino Gesù” e il Policlinico Universitario Campus Biomedico, che con la MT presentano anche un programma di musica in ospedale a cura del Mt, ma affidato a musicisti volontari. La MT per definizione presuppone un processo sistematico in cui il Mt sceglie l’esperienza musicale più adatta al bisogno dell’utenza e agli obiettivi definiti. In un ospedale ciò impone di monitorare i percorsi secondo una prassi che non ha la saltuarietà di un concerto e non permette interferenze. Mt e musicista in ospedale hanno dunque ruoli diversi, ma è opportuno che chi suona in un luogo di cura abbia una preparazione adeguata, anche a evitare fraintendimenti per l’utenza e per il personale a causa della sovrapposizione con la MT. Accade spesso. Quanti docenti confondono la MT con la didattica inclusiva? Così in ospedale è facile scambiare musicista volontario e Mt. La musica eseguita ad alto livello migliora l’ambiente e forse anche l’umore di chi ascolta ma, posto che non è così scontato, è bene dire che non è MT anzi, talvolta interferisce con essa. Perciò è opportuna una formazione mirata che spieghi ai musicisti cosa sia la MT e le implicazioni del suonare in ospedale. 

Un bell’esempio è invece il progetto “Il Briccialdi ci mette il cuore” giunto al secondo anno e nato dall’incontro tra le sensibilità del Maestro Stefano Maiorana del Conservatorio di Terni e di Adriano Mastrolorenzo Mt al “Bambino Gesù” di Roma, tra i fondatori di C(u)ori in Corsia Onlus, che cura la MT e il programma di concerti nell’ospedale e nelle sue sedi di degenza. Consapevoli che suonare in un ospedale può essere un’esperienza di crescita umana prima che musicale, i due pensano a un percorso formativo da offrire agli studenti del “Briccialdi” interessati a suonare al “Bambino Gesù” come musicisti. Poiché non basta il cuore, ma serve conoscere a fondo quella realtà, la formazione è affidata al Mt, che informa e prepara i musicisti a un’esperienza di ascolto di sé nel confronto con il dolore e con un imprevedibile palcoscenico. 

Alcuni si fermano qui, altri proseguono usufruendo della presenza del Mt, prima, durante e dopo il concerto, che si svolge rigorosamente in spazi neutri dove non si fa la MT. I pregi del progetto sono nella scelta di proporsi in Conservatorio dove la MT ha trovato spazio definitivo con il DM del 2021, di formare musicisti giovani e illuminarne un lato umano forse poco noto che esula dal talento musicale e di offrire la prospettiva professionale della MT come possibile alternativa.

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