L’ACCESSO ALLE OPPORTUNITÀ EDUCATIVE PER GLI STUDENTI CON DISABILITÀ. UN’INDAGINE OPENPOLIS
di Carmelo Farinella
L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità in Italia rappresenta una sfida complessa ma cruciale per garantire l’equità e il diritto all’istruzione. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, restano significative difficoltà legate alla carenza di personale specializzato, alle barriere architettoniche, alle disuguaglianze territoriali, alla mancata personalizzazione dei percorsi, alla difficoltà nell’integrazione degli interventi.

È noto che l’Italia ha scelto la via dell’inclusione. Sulla base dei principi costituzionali dell’uguaglianza di opportunità e del diritto all’istruzione (art 3 e 34 Cost.), il legislatore ha emanato una serie di norme atte a consentire agli studenti con disabilità pari opportunità dei loro coetanei. Prime fra tutte la legge 517/77, che ha abolito le scuole speciali e la 104/92 che ha garantito agli alunni disabili di frequentare le classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado.
Sebbene si sia investito sulla formazione dei docenti, permangono criticità nell’inclusione effettiva, sia per il numero crescente di certificazioni (dovuto probabilmente a una maggiore conoscenza sulla disabilità e alla disponibilità di efficaci strumenti di rilevazione) sia per le carenze strutturali presenti.
Un elemento fondamentale per l’inclusione è rappresentato dalla presenza degli insegnanti di sostegno. Come emerge dal rapporto di Openpolis del 26 novembre 2024, vi è un rapporto medio di due alunni per docente in gran parte delle regioni. Tuttavia, una buona parte degli insegnanti di sostegno non dispone di una formazione specifica. Se a ciò si aggiunge la carenza del personale educativo per le autonomie e la comunicazione e la mancata previsione della figura dell’assistente ad personam in alcune regioni, si coglie ancora di più la difficoltà nel sostenere le autonomie di bambini e ragazzi con disabilità e il sovraccarico del già risicatissimo contingente dei collaboratori scolastici.
Oltre al personale educativo, le strutture scolastiche italiane spesso non sono adeguatamente attrezzate per accogliere studenti con disabilità: meno di un terzo degli edifici è accessibile dal punto di vista fisico-strutturale e una piccola parte è dotata di facilitatori sensoriali per studenti con compromissioni visive o uditive. E ancora, le postazioni informatiche adattate non risultano sufficienti e molti alunni disabili non partecipano a uscite didattiche con pernottamento.
Sebbene alcuni indicatori delle rilevazioni standardizzate non risultino appropriati a cogliere elementi di ordine quantitativo e qualitativo di ogni specifica situazione, è interessante comunque acquisire i dati elaborati per porsi una prospettiva di miglioramento.
Altre condizioni, invece, sfuggono a chi non è ingaggiato in prima persona nella realtà oggetto di attenzione. Per esempio, un piano di interventi di natura giuridico-finanziaria si rende necessario per consentire la gestione integrata dei servizi. Occorre, infatti, rafforzare la dotazione organica del personale sanitario e gli strumenti contrattuali del personale docente per realizzare la partecipazione ai gruppi di lavoro per l’inclusione, allo stato attuale irrealizzabili nelle forme e con le periodicità previste dai nuovi dispositivi normativi (primo fra tutti il D. Lgs. 66/2017).
Se si pensa all’opportunità di percorsi personalizzati e, in particolare, alla materia musicale, le difficoltà crescono ulteriormente; gli investimenti massicci degli ultimi anni si concentrano, prevalentemente, sulla digitalizzazione, sulle lingue straniere e sul supporto alle discipline classiche, ignorando il beneficio che training musicali e musicoterapici intensivi potrebbero apportare alla dimensione affettiva, motoria, cognitiva degli studenti; allo stesso modo, sarebbe prioritario investire sull’orientamento, anche musicale.
L’inclusione è un processo che interviene prima sul contesto e poi sul soggetto. In tale direzione, accogliamo un appello autorevole: “I costi della scuola sembrano essere diventati un problema. Lo sappiamo bene; ma sappiamo anche che occorre affrontarli con la consapevolezza che la scuola è un servizio necessario, indispensabile, e che le spese per la scuola devono essere considerate più un investimento che uno sperpero” (Canevaro, Ciambrone, Nocera, 2021).
Per approfondire:
Openpolis – Povertà educativa, L’accesso alle opportunità educative per gli studenti con disabilità, 26 Novembre 2024, reperibile a questo LINK
Canevaro A., Ciambrone R., Nocera, N. (2021), L’inclusione scolastica in Italia. Percorsi, riflessioni e prospettive future, Trento, Erickson.