JASON ANTHONY ALLEN. LA TEORIA MUSICALE SPIEGATA AI DJ/PRODUCER

di Piero Chianura

Il compositore e produttore Statunitense J. Anthony Allen conosce bene il mondo della musica elettronica di oggi, popolato da DJ e producer che hanno familiarità più con il Piano Roll Editor che con la partitura musicale. Perciò ha scritto il testo Teoria musicale per produttori di musica elettronica, un manuale pensato per chi crea musica con il computer e desidera comprendere i fondamenti della teoria musicale che stanno inevitabilmente alla base di qualunque produzione musicale

Tradotto in italiano per Volontè&Co da Gianluca RussoTeoria musicale per produttori di musica elettronica guida il lettore attraverso i concetti di nota, intervallo, scala, accordo e rivolto attraverso un linguaggio semplice, diretto e informale. Il testo di 260 pagine ha un approccio pratico che prevede anche l’analisi di brani celebri dell’elettronica moderna (da Deadmau5 ad Aphex Twin ai Daft Punk) e riferimenti costanti al software e al workflow del DJ/producer. Ne abbiamo parlato con l’autore.

MusicEdu Perché hai deciso di scrivere questo libro?
J. Anthony Allen La considerazione iniziale è che tutti i libri di teoria musicale del passato che conosco richiedono che le persone sappiano leggere la musica nella notazione tradizionale. Però insegno spesso a studenti coinvolti nel mondo dei DJ e della musica dance che usano strumenti di produzione musicale tipici di quel mondo ma non sanno leggere uno spartito. Accade quella strana cosa per cui, quando creano musica e hanno bisogno di un’armonia interessante, o sono fortunati e clickano su qualcosa che la genera o sono costretti a imparare a leggere la musica. Queste sono le loro due uniche opzioni. Perciò ho pensato di scrivere un libro di teoria musicale che però consenta loro di utilizzare gli strumenti che conoscono. Tutti i contenuti di questo libro si basano sullo strumento chiamato “Piano Roll Editor”, presente in ogni software di produzione musicale. In pratica, ho semplicemente tradotto la teoria musicale tradizionale negli strumenti della produzione musicale moderna.

MusicEdu Negli anni Novanta, quando si sono diffusi i software musicali per personal computer, i DJ e i producer si affidavano ai musicisti per ottenere le giuste armonie. Questo libro sancisce un cambiamento, cioè permette ai DJ di poterlo fare da soli.
J. Anthony Allen Se qualcuno volesse davvero isolarsi per scrivere musica, potrebbe farlo comunque, con o senza questo tipo di libri. E non lo vedo come un problema. Penso che sia semplicemente il modo in cui a molte persone piace lavorare. E ora hanno più opzioni per farlo.

MusicEdu Per decenni i musicisti popular hanno prodotto musica senza alcuna conoscenza teorica. Penso alle band blues o ai musicisti rock, che si affidavano semplicemente alle loro orecchie. Tu stesso scrivi nel tuo libro che la teoria non è la prima cosa a cui bisogna pensare quando si compone musica. Perché allora pensi che i Dj abbiano bisogno del supporto di questo libro?
J. Anthony Allen Il modo di fare musica che riscontro in molti dj e producer che scrivono nell’ambito della dance è quello che io chiamo “fishing”. Stanno sulla Piano Grid del software e pescano le note. Clickano e ascoltano per cercare ciò che vogliono sentire. In questo caso, ciò che la teoria musicale può fare davvero per loro è aiutarli ad andare molto più veloci in quella ricerca, perché sapranno più o meno cosa vogliono ascoltare e saranno in grado di scegliere le note molto più velocemente. Sarà sempre il loro orecchio a portarli verso la musica che desiderano, ma la teoria darà loro delle linee guida per poter dire: “ora so che tipo di cose sono quelle che voglio ascoltare” oppure “questa è l’armonia che voglio sentire”.

MusicEdu Resta ancora spazio per l’intuito e per quegli errori creativi tipici della composizione istantanea non filtrata dalla conoscenza della teoria musicale?
J. Anthony Allen Oh sì. Penso anche di averlo scritto nel libro che mi si spezza il cuore quando uno studente viene da me e mi dice che ha scritto una cosa davvero fantastica, che gli piace come suona, ma che ha dovuto cambiarla perché “non funzionava” rispetto alle regole della teoria musicale. Questo è un modo totalmente sbagliato di vedere le cose. Se suona bene è corretto. È così che funziona. Il compito della teoria musicale è solo quello di aiutarti a capire perché suona bene, in modo che tu possa farlo di nuovo, non è dirti cosa è bello e cosa non lo è. Nel libro scrivo anche che se segui sempre tutte le regole della teoria musicale, farai sempre musica perfettamente noiosa. Devi avere incidenti, contrattempi, uscire dagli schemi. E nel libro ci sono molte spiegazioni su come farlo attraverso diversi modi per lavorare fuori dalle regole. E comunque l’orecchio vince sempre. Questa è la regola assoluta.

MusicEdu In fondo questo libro serve a creare consapevolezza soprattutto nei giovani che producono musica oggi senza capire perché qualcosa è bello per le loro orecchie.
J. Anthony Allen Ecco perché nel libro ci sono delle analisi di canzoni. Puoi ascoltarne una e dire: “Mi piace molto quando fa questa progressione di accordi” e puoi osservare quella progressione di base, capire cosa significa e analizzarla in modo da poter dire: “Ah, ecco come suona! Ora posso usarla anche nella mia musica”. È in questo che la teoria musicale è davvero utile.

MusicEdu In quante lingue è stato tradotto il tuo libro?
J. Anthony Allen Ora è disponibile in quattro lingue: inglese, spagnolo, italiano e arabo. Per tutte le traduzioni dall’inglese è successo più o meno la stessa cosa: mi ha contattato l’editore e mi ha chiesto se poteva farlo. Così è accaduto anche con Volontè attraverso Gianluca Russo che era molto interessato a tradurlo. Mi ha fatto solo un paio di domande tecniche durante la traduzione, ma essendo musicista conosceva tutto e, sai, è stato divertente perché molti termini musicali nascono in lingua italiana, quindi probabilmente sarebbe stato più difficile tradurlo dall’italiano all’inglese.

MusicEdu Qual è esattamente il tipo di lettore a cui si rivolge principalmente questo libro? 
J. Anthony Allen È difficile dirlo. Io penso siano persone che fanno musica elettronica di qualsiasi tipo. Sono titubante nel dire se siano giovani o no. Mi dicono che il libro è davvero fantastico per chi ha provato a studiare teoria musicale in passato e ha fallito. Secondo me è perché la maggior parte delle persone, quando studia teoria musicale, in realtà deve imparare due cose contemporaneamente: la teoria musicale e la lettura musicale. Invece questo libro non vuole insegnare al lettore a leggere la musica permettendogli così di concentrarsi sulla teoria musicale.

MusicEdu Il modo corretto per leggere questo libro è aprire contemporaneamente Ableton Live o una qualche Digital Audio Workstation? 
J. Anthony Allen Non deve essere per forza Ableton di cui parlo nel libro, ma va bene qualsiasi programma perché serve per cliccare sugli esempi e poterli ascoltare per iniziare ad allenare l’orecchio, a sentire ciò che si vede sulla pagina e sullo schermo. Ma non è obbligatorio. Penso che sia meglio usarlo come libro di testo da seguire passo passo e poi anche come testo di riferimento. Quindi, una volta che l’hai letto fino in fondo, lo tieni sullo scaffale e lo rileggi quando serve. Ci sono alcune cose utili alla fine del libro, come le progressioni fondamentali, il glossario e cose del genere. So anche che c’era molta richiesta per una versione audio del libro che è però disponibile solo in inglese.

MusicEdu Riguardo alle analisi delle canzoni riportate alla fine del libro, puoi dirci come le hai selezionate?
J. Anthony Allen Inizialmente volevo solo mettere alcuni dei miei brani preferiti, ma al tempo stesso non volevo che fossero troppo datati, con il rischio che poi tutti si sarebbero chiesti: “Ma chi è il vecchietto che scrive questo libro?”. Avevo anche bisogno di tracce che si adattassero agli obiettivi che volevo raggiungere. Quindi ho raggiunto una sorta di equilibrio tra canzoni che mi piacevano molto, ma che trasmettessero contenuti come per esempio il brano dei Boards of Canada che hanno sempre armonie molto complesse, molto dense o quello di Aphex Twin semplicemente perché è il padre di gran parte di quello che suoniamo oggi. Ho anche scelto artisti che fossero riconoscibili. In effetti è stato un po’ difficile trovare cose che si adattassero perfettamente e probabilmente la cosa più difficile dello scrivere questo libro è stato proprio trovare le canzoni che avrebbero funzionato meglio.

Info: Volontè&Co

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