ANGELO TORDINI. UN FORMATORE TECNICO SUL CAMPO
La formazione tecnica specializzata richiede spesso il contributo di figure provenienti dal mondo dell’imprenditoria. Si tratta di personaggi non sempre titolati come docenti, ma la cui esperienza sul campo li ha resi formidabili formatori. Sono loro che, sfruttando la ricerca applicata a prodotti commerciali verificano sul campo le reali esigenze di chi la sfrutterà per il proprio lavoro.
In questa relazione tra ricerca e sue applicazioni, spesso è proprio chi progetta i prodotti all’interno delle aziende a conoscere più di ogni altro sia i principi teorici di base di una nuova tecnologia, sia le sue applicazioni concrete più recenti nella forma di prodotti commerciali.
Quando la tecnologia digitale coinvolse anche il mercato degli strumenti e delle apparecchiature musicali, i musicisti italiani che volevano conoscere appieno come funzionava il MIDI o il sampling digitale, per esempio, dovevano affidarsi alle conoscenze acquisite dai costruttori di sintetizzatori e campionatori (che si appoggiavano poi alle riviste specializzate per trasferire queste conoscenze ai loro lettori). Erano infatti pochissime le scuole in grado di insegnare come sfruttare queste innovazioni attraverso la pratica su strumenti allora molto costosi.
Proprio a cavallo tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, Angelo Tordini riuscì a portare in Italia con il distributore Grisby Music di Osimo (AN) gli storici campionatori Akai della serie S, primi strumenti del genere dal costo relativamente accessibile. Per farlo si affidò a musicisti preparati come Gianni Nocenzi e Giulio Clementi, a cui diede il compito di divulgare la conoscenza delle tecniche di campionamento digitale, attività fondamentale per allargare il pubblico dei potenziali acquirenti dei mitici S612, S900 ed S1000 di Akai. Il team costituito dagli ingegneri Akai, i due musicisti (da sempre pianisti ricercatori sulla sintesi sonora) con il coinvolgimento dell’editore Berben, che realizzò il primo libro sulle tecniche di campionamento a partire dai modelli Akai, fu un mix del tutto nuovo per l’epoca.
Che la formazione tecnico-strumentale del musicista dovesse partire dalle aziende, fu chiaro a Tordini anche prima, quando il marchio americano Peavey, che innovò con uno dei primi system array costituiti dai tre elementi Sub, Medi e Alti, adottò per primo la politica del coinvolgimento dei negozianti invitandoli nella propria sede in Mississippi per formare i primi centri specializzati Peavey anche in Italia. Era un nuovo capitolo dell’industria musicale in cui la formazione dell’utente finale partiva dalle aziende. Così fece ancora con Akai in Italia formando i rivenditori alla vendita di pacchetti di applicazioni musicali in cui venivano utilizzati i prodotti del marchio giapponese. In quel periodo, un corso per home studio non avrebbe mai potuto nascere all’interno delle accademie o dei conservatori.
E così proseguì poi con altri marchi di cui si occupò: Lexicon, Allen&Heat, Focusrite, Meyer Sound, Otari, fino al recente palco mobile di Stage Line o i mixer digitali di Innovason e i line array di Adamson. Tordini partecipava alle fiere internazionali alla ricerca di prodotti innovativi e, quando li individuava, attuava un’opera di comunicazione/formazione su rivenditori, musicisti e tecnici (i più ostici a modificare il proprio flusso di lavoro attraverso la sostituzione delle apparecchiature). Perché non è mai stato sufficiente il contenuto innovativo di un prodotto perché esso riuscisse ad affermarsi tra i potenziali utilizzatori.
In oltre 45 anni di attività, però, Angelo Tordini ha potuto notare come anche i grandi marchi dell’audio professionale non considerassero quasi mai necessario investire denaro per proporre agli utilizzatori dei loro prodotti anche un cablaggio audio di qualità, perché considerato troppo costoso.
Fu così che, nell’ottobre del 1989, Tordini fondò Reference Cables, convinto di quanto fosse necessario prendersi cura di quella che potremmo definire la “Cenerentola” degli elementi di una catena audio, il cavo: accessorio così poco considerato da chi vende e compra strumenti e apparecchiature per la musica, ma in grado di deteriorare subdolamente qualunque setup strumentale o catena audio, se di scarsa qualità.
Per comprendere quanto sia poco diffusa questa consapevolezza tra chi dovrebbe essere il primo ad averla, è sufficiente entrare in un negozio di strumenti musicali per chiedere un cavo audio. Le domande che ci verranno fatte dal commesso di turno riguarderanno la lunghezza del cavo, il tipo di connettori, lo strumento o l’apparecchiatura a cui è destinato e il costo (il prezzo medio diffusamente accettato varia tra gli 8 e i 15 euro senza alcuna ragione tecnicamente plausibile).
Sensibilizzare musicisti e tecnici sull’importanza dei cavi è stata una vera e propria ossessione per Angelo Tordini, imprenditore privo di qualsiasi titolo di formatore riconosciuto, ma così carico di esperienze uniche nel settore, da essere in grado di organizzare interessanti seminari sul tema, in strutture di ogni tipo, dai negozi, alle fiere specializzate, dalle scuole di musica private ai conservatori, in ripetuti tour tenuti in tutta Italia ormai da molti anni.
Per scardinare i pregiudizi e le lacune di conoscenza sul ruolo di questo accessorio, occorreva anzitutto spiegare come funzionasse un cavo audio, ma entrando nel merito delle sorgenti sonore, siano essi strumenti musicali o dispositivi audio di ogni tipo. L’intuizione di Reference Cables è stata che si dovessero progettare cavi il cui spettro armonico fosse il più possibile coerente con quello della sorgente originale.
Non era però sufficiente raccontare a voce, pur con il supporto di slide, il comportamento di un cavo audio sulla sorgente sonora coinvolta. Occorreva fare ascoltare cosa accade al suono di quella sorgente quando si utilizza un cavo di scarsa qualità e quando, invece, la si collega a un cavo in grado di rispettarne le caratteristiche sonore. È così che i seminari di Angelo Tordini, non sempre finalizzati alla vendita diretta dei prodotti Reference Cables, sono diventati dei veri e propri test comparativi tra buono e cattivo cablaggio, basati sull’esperienza di ascolto condivisa con “allievi” sempre più sorpresi di quanto un cavo (che Tordini definisce propriamente “filtro”) sia in grado di modificare il suono (da lui definito “tono”) dei loro strumenti o delle loro apparecchiature audio.
La convinzione che quella intrapresa fosse la strada giusta arrivava anno dopo anno dalla solidarietà di musicisti e tecnici del suono in tutto il mondo, che cambiavano il loro punto di vista dopo aver incontrato e ascoltato Angelo Tordini.
Per tutto questo, oggi Tordini si propone come un’utile risorsa per scuole e formatori che vogliano trasferire ai propri studenti la stessa sensibilità nei confronti del cablaggio audio, un tema inscindibile da qualunque altro argomento che coinvolga la ripresa microfonica e il collegamento audio di strumenti e apparecchiature sia in studio che dal vivo.
Info: Reference Cables
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REFERENCE CABLES AL SHG MUSIC SHOW DI MILANO
In occasione del SHG Music Show che si terrà ad Assago (MI) sabato 16 e domenica 17 novembre, Reference Cable sarà presente con una Reference Room presso il terzo livello dell’NH Hotel Convention Center di Assago. La mission sarà quella di far incontrare pubblico, musicisti e tecnici del suono per riflettere insieme sul ruolo del cavo.
Nella Reference Room verranno organizzate delle live demo con l’obiettivo di divulgare i contenuti del progetto di sensibilizzazione “La Cura Del Suono” rivolto a tutte le tipologie strumentali, dalla voce, alla batteria, dal basso alla chitarra elettrica e acustica, ecc.
Si esibiranno quattro band e sei musicisti solisti dotati di un cablaggio “adeguato” in cui il suono che il pubblico ascoltarà sarà coerente con la sorgente originale (il suono proprio dello strumento) amplificato dal sistema di diffusione sonora senza alcuna correzione da parte del fonico di sala (Massimo Scagliarini) su mixer sia analogico sia digitale e del tecnico residente (Fabio Maffoni).
Ognuno degli artisti avrà “un set di cavi dedicati” che farà riferimento a una input channel list dettagliata predisposta per ogni singolo strumento.
A disposizione del pubblico verrà posizionato un microfono utile per domande agli Artisti e a Angelo Tordini.
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