MAURIZIO DISOTEO. INTRODUZIONE ALL’ETNOMUSICOLOGIA
di Carmelo Farinella
Nella cultura occidentale, la musica viene generalmente ritenuta una forma d’arte; da molti studiosi, invece, essa è considerata come una forma di comunicazione insita nell’essere umano alla stregua del linguaggio verbale. Questa è la prospettiva peculiare dell’etnomusicologia, all’interno della quale ci conduce Maurizio Disoteo.
L’autore, con una guida agile ma densa di contenuti, ci accompagna verso la scoperta di questa disciplina. Il volume è dedicato in modo particolare a studenti universitari e dell’Alta Formazione Musicale, agli aspiranti insegnanti, ai docenti già in servizio che vogliono fruire di un compendio versatile e aggiornato.
Nel volume, Disoteo opera una sistematizzazione degli ambiti di studio, dei metodi di ricerca, dei maggiori contributi e degli sviluppi storici di questa branca musicologica, dai primi esordi alla musicologia comparata fino alla più cosmopolita etnomusicologia. Il lavoro, a scopo divulgativo, consente di operare raggruppamenti concettuali e ottenere suggerimenti bibliografici utili all’approfondimento.
Nelle sue diverse forme, da quelle più antiche a quelle più recenti, passando dallo studio delle musiche dei primitivi a quella delle musiche extraeuropee, dalle tradizioni orali a quelle folcloristiche, l’etnomusicologia è presentata come scienza dedicata all’analisi delle melodie, degli strumenti musicali, dei processi armonici; inoltre, attraverso i suoi strumenti peculiari essa si propone di intercettare i processi mentali implicati nel fare musica. Per i suoi campi di studio, l’etnomusicologia si afferma, quindi, come disciplina appartenente non solo alle scienze umane ma anche a quelle biologiche, alla stregua della psicologia della musica.
L’etnomusicologia assume come paradigma la pari dignità di ogni cultura musicale; nessuna eredità sonora può ritenersi superiore alle altre, poiché il patrimonio musicale di ogni società è espressione vitale della ricchezza umana.
Il ricercatore considera la musica come la combinazione dei meccanismi neurali comuni agli esseri umani con la manifestazione delle caratteristiche proprie di ogni cultura. Ciò richiama il concetto di tradizione, intesa non come assimilazione passiva di idee e usanze del passato, ma come loro interpretazione sulla base di criteri appartenenti al presente.
L’etnomusicologo cerca, per questa ragione, di individuare le molteplici funzioni della musica per il contesto osservato, da quella sociale a quella comunicativa, da cui si generano l’autobiografia e l’identità musicali, senza negarne la valenza estetica poiché, come nel caso della letteratura e del teatro, anche l’universo sonoro dà origine a forme d’arte.
Info: Kurumuny