LA MAPPA SEGRETA DEL CHITARRISTA FELICE. INTERVISTA A MANUEL CONSIGLI

di Max Pontrelli

Manuel Consigli è sempre stato per me il “vicino di casa”, non solo per la concreta vicinanza della sua abitazione alla sede del mio lavoro, ma soprattutto per la serenità che a ogni visita è sempre riuscito a trasmettermi, anche nel breve svolgersi delle semplici procedure che la mia attività lavorativa richiede. Mi occupo da tanti anni della gestione del mio negozio di strumenti musicali e da diverso tempo sono uno dei tecnici riparatori che ha il privilegio di occuparsi delle sue chitarre. Sì, perché Manuel Consigli è un personaggio di alta caratura, come docente ma soprattutto come musicista e artista. La rivista italiana Jazzit lo ha insignito del premio “20 Greatest Jazz Books 2010” per il lavoro di revisione e ampliamento degli Studi Didattici per chitarra Jazz di Filippo Daccò. È lui l’ideatore del Guitar Mindfulness, un metodo innovativo applicato nella sua GM Jazz Academy, dove tratta di arrangiamento e improvvisazione per chitarra. Ora, dopo molti anni è uscito il suo saggio dal curioso titolo La mappa segreta del chitarrista felice

Piuttosto che trattare di tecnica, La mappa segreta del chitarrista felice lascia da parte crome e biscrome per concentrarsi sulla possibilità di stimolare uno sviluppo armonico delle abilità strumentali e musicali in grado di fare emergere attitudini e talento. Approfondiamo l’argomento…

MusicEdu Come è nata l’idea di questo saggio?
Manuel Consigli La spinta è avvenuta durante il primo lockdown all’interno della chat che avevo attivato dopo l’uscita di “Studi didattici per chitarra Jazz”, il metodo di Daccò che avevo revisionato e ampliato. Lì si è creata una sorta di “resistenza chitarristica” stimolata da colleghi e allievi. Lo spirito di condivisione ha fatto sì che ogni giorno ci fossero connesse più di 100 persone (siamo arrivati ad essere in 160) esperte e neofite, ma tutte desiderose di mantenere vivo questo spirito. A un certo punto ho proposto un minuto di silenzio per le vittime del Covid-19. Questo minuto di rispetto è stato mantenuto a ogni collegamento e per molti si è trasformato in un momento di meditazione. Alcuni partecipanti alla chat si sono anche ammalati, hanno contratto il virus e hanno trovato solidarietà durante questi momenti. Si è creata insomma una vera e propria piccola comunità. 

MusicEdu Il tuo è un approccio profondo, lontano dal concetto contemporaneo del “tutto e subito”.
Manuel Consigli Parto dal presupposto di avere davanti una persona, non un allievo. Gli aspetti tecnici sono ovviamente presi in considerazione, ma non è l’unico obiettivo. Per l’espressione dei talenti un insegnante deve sapere soprattutto ascoltare. Il senso profondo dell’insegnamento è l’ascolto: per questo ritengo che questa mia pubblicazione potrebbe essere davvero utile ai colleghi insegnanti e per questo motivo presto partirà un corso di formazione per tutti quei docenti che avranno il desiderio di accedere al mio metodo di Guitar Mindfulness, ricevendo un attestato all’insegnamento attraverso questa nuova metodologia. Gli insegnanti potranno praticarlo loro stessi per poi passare il concetto agli allievi attraverso la didattica. 

MusicEdu Come riesci a fare breccia nei giovani? Immagino che pongano il risultato davanti a tutto.
Manuel Consigli Infatti spesso c’è di base un grande fraintendimento tra insegnante e allievo. Faccio presente fin da subito che non è l’obiettivo a essere importante ma il percorso artistico. Un giovane allievo può avere spesso una visione diversa, un’aspettativa di risultato a cui vorrebbe tendere fin dalla prima lezione. Spesso si è già preparato in modo indipendente e ha assimilato attraverso decine di video disponibili in rete una parte di tecnica e vorrebbe spingere su questo aspetto. La tecnologia porta a risultati incredibili: la facilità di fruizione e manipolazione dell’audio accelera l’iniziale apprendimento della tecnica, tralasciando però la capacità comunicativa, che è uno degli aspetti più potenti che ci dona la musica. L’allievo è tendenzialmente poco abituato a utilizzare la musica per affinare l’intelligenza, spesso non ha ancora compreso che la musica va trattata con grande rispetto. Il percorso è un continuo girare in cerchio ed è importante tanto quanto il nostro essere musicisti.

MusicEdu Parlaci anche degli allievi più esperti. Conosco molti chitarristi che rimbalzano continuamente da un insegnante all’altro senza trovare pace.
Manuel Consigli Il mio metodo si rivolge anche ai chitarristi che hanno sofferto nel non essere stati sostenuti durante il percorso di apprendimento. Anche nel mondo dei professionisti, molti di loro non sono stati capiti. Spesso il musicista porta dentro di sé la sofferenza e la frustrazione di non essere stato compreso, per questo l’intenzione dell’insegnante dev’essere pura. In questo modo ci potrà essere  una  qualsiasi forma di insegnamento e questa darà comunque sorprendenti risultati. 

MusicEdu Lezione singola o di gruppo?
Manuel Consigli La lezione frontale singola è preziosa anche per l’insegnante perché la relazione è ricca, le dinamiche sono sempre positive e si riesce a essere molto specifici rispettando le esigenze dell’allievo. Ho molti allievi a cui insegno a distanza, perfino in Australia e non cambia l’efficacia del rapporto insegnante-allievo. I gruppi sono altrettanto speciali: diventano amplificatori di contenuti perché ogni occasione è di scambio. Dopo avere lavorato per anni al servizio di numerose scuole senza essere mai soddisfatto, ho preferito essere indipendente e insegnare senza dovermi preoccupare di poter fare a modo mio. L’insegnante ha una grande responsabilità perché un giusto rapporto con i ragazzi li può portare a scelte importanti che spesso sfociano nella decisione di abbracciare la musica come professione. La soddisfazione in questi casi è tanto grande quanto la responsabilità e l’impegno: per entrambi! Comunque ritengo che anche con gli allievi che hanno interrotto il percorso di apprendimento l’incontro non è mai stato vano. 

MusicEdu “Comprendere, praticare, ascoltare, esprimere”, poi “suonare, studiare”. Leggendo questo saggio viene davvero voglia di ricominciare con una visione diversa, con meno timore di sbagliare.
Manuel Consigli Parto dal presupposto che l’errore non esiste. È questo è proprio il presupposto perché ogni persona riesca a esprimersi. Bisogna avere una grande apertura del cuore e devi esserci in tutto e per tutto. Ho avuto diversi allievi letteralmente scappati dai Conservatori perché non si sentivano riconosciuti. Il pensiero dominante è dimostrare di avere talento, sgomitare, affermarsi, diventare famosi a tutti i costi e soddisfare prima di tutto il proprio ego. Invece bisogna accogliere e spronare senza giudicare. L’obiettivo è valorizzare la persona. 

MusicEdu Per concludere, come definisci questo tuo saggio?
Manuel Consigli Il mio metodo è aperto, non rigido. L’esperienza di ciascuno darà delle risposte. Io ho cercato di porre domande che possano stimolare un modo diverso di approcciare lo studio della chitarra.

2 commenti su “LA MAPPA SEGRETA DEL CHITARRISTA FELICE. INTERVISTA A MANUEL CONSIGLI

  1. Dietro al Maestro di Chitarra jazz M.Consigli c’è l’Amico dai mille colori, sempre pronto ad accoglierti a braccia aperte, pronto ad aiutarti nel momento del bisogno, pronto tenderti la mano per farti rialzare dopo una caduta, sempre pronto a darti coraggio a fin di accrescere la fiducia in te stesso e nella scelta del percorso che stai affrontando a prescindere dall’età che hai. L’esperienza in “Resistenza Chitarristica ” è stata esaustiva in molti aspetti e coinvolgente sotto altri a partire da quelli didattici a quelli umanitari. Didatticamente il Maestro è sempre presente fin al punto in cui camminare da solo per te non sarà un problema. Un grande artista un ottimo insegnante e una gran bella Persona. Un Grande Amico.

    Raimondo Carbonella.

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