PROGETTO PILOTA SULLE CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI DI MUSICA TRINITY

di Piero Chianura

Il 7 aprile 2020 si è tenuto online un incontro di presentazione del Progetto Pilota sulle certificazioni internazionali di musica Trinity, nato in collaborazione con il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti. Condotto in video conferenza dal team italiano di supporto di Trinity College London, l’incontro ha visto la partecipazione di Annalisa Spadolini, coordinatrice del Comitato, e circa 120 partecipanti, tra docenti e componenti del team italiano Trinity. Ha condotto la conference call Emiliano Valtulini, Coordinatore nazionale promo & marketing per Trinity College London in Italia, coadiuvato da Laura Habegger e Francesca Rinaldi, membri del team accademico Trinity di musica.

Nel corso dell’incontro, Valtulini ha raccontato che quando il Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica (CNAPM) ha avuto modo di incontrare e conoscere i Syllabus, il programma e il progetto Trinity College London, ha pensato a un progetto specifico basato su principi cardine comuni a entrambi, ovvero: la musica è per tutti, è inclusiva, è creativa ed è personale in quanto esperienza che va vissuta individualmente. Stiamo parlando di un progetto di ricerca sugli esami musicali graduati, primo del genere nel mondo, all’interno delle scuole pubbliche statali e paritarie, che ha l’obiettivo di monitorare l’impatto dell’inserimento delle certificazioni musicali nella programmazione dell’insegnamento della musica per la scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado. Su richiesta del CNAPM, presieduto dall’ex ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, si è deciso di coinvolgere anche la fascia 3-6 anni tramite il progetto Trinity Star, nato per l’insegnamento della lingua inglese, ma collegato alla musica in quanto prevede che gruppi di bambini si esprimano con canti o dialoghi musicati in lingua inglese. Obiettivi del Progetto Pilota sono la valorizzazione dei docenti, a cui viene restituita quella centralità necessaria alla crescita di tutti gli studenti, la promozione della continuità didattica dalla scuola primaria a quella secondaria di secondo grado e la sensibilizzazione sulla consapevolezza del valore delle certificazioni internazionali (le certificazioni musicali Trinity sono inserite e mappate nel Quadro delle Qualifiche Europee). Sulla base di questi obiettivi condivisi, è iniziato il lavoro del team italiano di Trinity, di Francesca Christmas (Head Of Music di Trinity College London), dei professori dell’Università di Lancaster coinvolti per la stesura dei principi guida e le azioni del Progetto Pilota, coordinati dall’infaticabile Annalisa Spadolini, vero motore del CNAPM a livello nazionale. 

Ciò che ha spinto il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica a coinvolgere Trinity è stata anzitutto la possibilità di internazionalizzare lo studio musicale del nostro Paese, sia per dare ai docenti italiani la consapevolezza del loro valore, che per promuovere un’idea di sistema nazionale di riferimento in ambito di certificazione delle competenze. Un aspetto importante del progetto è quello di individuare dei parametri comuni che diano ai nostri ragazzi, da qualunque parte d’Italia provengano, una certa omogeneità di valutazione e di percorsi da effettuare. Pur nel rispetto delle diverse metodologie e dei contenuti dei singoli docenti, si punta a una certificazione di competenze vere e ampiamente riconosciute, che valorizzino l’accoglienza e la capacità espressiva del ragazzo, non solo la capacità tecnica. L’idea è quella di “unificare” l’Italia, partendo dall’esperienza internazionale di un ente riconosciuto in ben 60 Paese del mondo.

Il Progetto Pilota ha già coinvolto le prime 21 scuole nel percorso di sperimentazione, ma l’obiettivo è quello di arrivare a 150 scuole coinvolte nel 2021.

Il Progetto è declinato in 3 anni. Il primo prevede la ricerca osservativa, il secondo il monitoraggio del progetto e il terzo la creazione di una comunità internazionale di riferimento, fatta di docenti che possano condividere le best practices per quanto riguarda l’insegnamento e la preparazione degli studenti agli esami graduati Trinity. Ciò che è emerso dalle prime osservazioni è la prevedibile varietà del tessuto, dipendente dal grado di preparazione di insegnanti e studenti, nonché dai diversi progetti all’interno di ciascun curriculum scolastico. C’è però grande curiosità e molte aspettative sulla possibilità che il mondo scolastico italiano possa aprirsi in chiave internazionale. 

Il Progetto Pilota attivato con Trinity non esclude l’avvio di nuovi progetti in collaborazione con altri enti certificatori (con alcuni dei quali il CNAPM è già in contatto). Ciò che conta è che tutto venga inquadrato all’interno di un sistema che, pur avendo avuto una forte accelerazione negli ultimi dieci anni, fatica ancora a darsi una struttura efficiente a livello nazionale. 

Per candidarsi al Progetto Pilota sulle certificazioni internazionali di musica Trinity, le scuole possono inviare una mail a: musicpilot@trinitycollege.it

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COMITATO NAZIONALE PER L’APPRENDIMENTO PRATICO DELLA MUSICA

Il Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica per tutti gli studenti d’Italia, fortemente voluto dall’onorevole Luigi Berlinguer, che ne è da sempre il presidente, è stato istituito dal MIUR nel luglio 2006 (con il secondo governo Prodi) e riconfermato ogni tre anni fino alle modifiche sostanziali apportate nel giugno del 2016 (sotto il governo Renzi) che lo hanno rafforzato, grazie anche alla legge “La Buona Scuola”, che riconosce la musica, e la pratica musicale, come componente essenziale per la formazione dei nostri alunni. Riconfermato nel 2018, il CNAPM è costituito da funzionari, docenti e artisti di estrazione classica e jazz, passando dai 17 componenti del primo comitato ai 39 di oggi (esclusi gli “operativi”). Da quando il CNAPM è stato insediato ormai 14 anni fa, ha supportato e promosso all’interno dell’amministrazione scolastica sia politiche normative sia politiche di attività rivolte a tutte le scuole di Italia, per potenziare e ampliare la rete delle scuole musicali italiane, ma anche per promuovere una cultura di pratica musicale per tutti gli studenti. Strategiche sono le figure dei referenti per la musica istituite presso tutti gli Uffici scolastici regionali, attraverso i quali si punta all’allargamento degli organici necessari a rendere realizzabile l’obiettivo di insegnamento della musica in tutte le scuole.

Info: CNAPM

TRINITY COLLEGE LONDON

Incluso nell’elenco degli Enti certificatori pubblicato dal Ministero Italiano della Pubblica Istruzione, Trinity College London è un ente certificatore internazionale attivo dal 1877 e presente in oltre 60 Paesi nel mondo con la mission di apportare un impatto positivo e duraturo nelle società dei Paesi in cui opera. Gli esami Trinity sono pensati per valutare le abilità comunicative e stimolare la progressione dell’apprendimento, sia che si tratti di certificazioni di lingua inglese, di musica o di altre performing arts. Il supporto ai docenti è alla base del lavoro di Trinity College London, sia in termini di supporto specifico per i docenti che intendono preparare i propri studenti agli esami, sia in termini di sviluppo professionale (Continuous Professional Development). Trinity College è anche una charity educativa patrocinata dal duca di Kent che opera all’interno del Conservatorio di Londra (Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance).

Incontri online organizzati dal team Trinity di supporto:

didattica a distanza

supporto docenti

2 commenti su “PROGETTO PILOTA SULLE CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI DI MUSICA TRINITY

  1. Vorrei la mail di Laura Habegger che, prima di tutto ringrazio, alla quale vorrei chiedere un consiglio. Sono un’insegnante di Educazione musicale in pensione perciò spesso da genitori o nonni mi viene chiesto come introdurre all’ascolto e, ora dopo l’ultima lezione, all’educazione dell’orecchio. Grazie, complimenti e cordiali saluti. Marcella Prono

  2. Ciao Marcella!

    La migliore introduzione all’ascolto che genitori e nonni possono dare ai loro bambini è, sicuramente, la frequentazione del più vasto possibile repertorio. Questo può avvenire a casa o partecipando a concerti, quello che fa la differenza è il grado di partecipazione e coinvolgimento che gli adulti mostrano di avere, magari anche ballando o cantando (o suonando!). A tutte le età l’abbinamento tra suono e gesto o movimento è una strada privilegiata. Per affinare ancora di più l’orecchio in ambito famigliare la prima mossa è “sintonizzare” l’attenzione sul suono: con i più piccoli si possono ordinare oggetti e/o strumenti in funzione della altezza o della durata del suono che producono, organizzare “lotterie” dove i cartoni hanno facce o immagini di oggetti o animali e al posto del numero si ascoltano registrazioni (in internet troverai tantissime!). Negli anni successivi il canto e la possibilità di giocare con strumenti anche basici (le piastre sonore son ideali!) permetterà di affinare l’orecchio e sviluppare l’amore per il suono e per la musica.

    Auguri e tanta buona musica!

    Laura

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