DIDATTICA SPECIALE AFAM (1). CODICI DI NOTAZIONE MUSICALE ALTERNATIVI
di Emilio Piffaretti
L’universo AFAM è costellato da molteplici esperienze didattiche, tutte valide, tutte interessanti. L’unico appunto, che mi sento di fare, è dovuto alla difficoltà di confronto e scambio tra le singole esperienze. È il problema del “sistema AFAM”, tutt’oggi ancorato a una visione ottocentesca dell’insegnamento della musica, legata più alla prassi esecutiva (saper suonare) che alla padronanza di un concetto, di un significato (sapere da insegnare e sapere da sapere).
Occorrerebbe uscire dalla dimensione “artigianale”, di cui non possiamo fare a meno perché connaturata nel fare musica, per entrare in una sfera universale, ma ciò appare impossibile a farsi. Invece, a mio parere, questo passo è possibile attraverso la conoscenza di ciò che sta intorno a noi, osservando cosa accade negli altri settori disciplinari. Possiamo cioè “prendere a prestito” spunti prodotti dagli studi di psicologia dell’apprendimento connessi, per esempio, all’apprendimento di una lingua straniera, alle tecniche di potenziamento della lettura, della scrittura o del calcolo.
Partendo da questi spunti, si può (tentare di) ipotizzare un approccio sistemico all’ideazione di un processo di apprendimento o di un training o alla sperimentazione di una nuova proposta metodologica, pensata e adattata al contesto musicale. Questo, a mio avviso, dovrebbe essere l’orientamento di ciascun docente: sperimentare nuove soluzioni di avvicinamento ad altre e possibili tecniche di lettura musicale, partendo proprio dalla presa di coscienza di realtà all’interno delle quali tecniche e metodologie sono già state ampiamente descritte e studiate e in cui proposte innovative sono state sperimentate rispetto a uno specifico disturbo.
Le proposte di intervento che presenterò all’interno della rubrica di MusicEdu verteranno sul principio di un approccio adattivo alla lettura musicale attraverso codici di lettura privi di pentagramma.
UN ALTRO APPROCCIO ALLA LETTURA E ALLA SCRITTURA MUSICALE
L’approccio alla lettura cantata, intonazione e ritmica attraverso “codici di lettura privi di pentagramma”, si inserisce proprio nel solco delle ricerche sui disturbi specifici di apprendimento, svolte in seno alla psicologia dell’apprendimento dove, oltre all’analisi dell’aspetto fisiologico, attraverso risonanze magnetiche funzionali e altri metodi di indagine, vengono ipotizzati e testati i possibili interventi didattici e sviluppate metodologie di intervento specifiche. Il processo di trasmigrazione delle conoscenze non è semplice e occorre dotarsi di un’ottima fantasia.
Qual è il punto da cui partire al fine d’ipotizzare una modalità alternativa all’approccio alla lettura musicale?
Iniziamo con lo stabilire il principio del possesso del “sapere da insegnare”. Occorre mettere in ordine le conoscenze riguardo alle forme di scrittura musicale.
Quanti codici di notazione (anche non musicale) si conoscono o sono possibili o sono stati ideati? Quali sono le loro caratteristiche principali? È possibile una trasformazione o un’elaborazione di questi codici nel contesto specifico della lettura musicale?
Mettendo in fila i dati, dando loro un ordine logico – anche sulla base di chi, in passato, si è occupato di lettura musicale (Kodály, Ward, Goitre, Guido d’Arezzo, per citarne solo alcuni) – in questa rubrica proporrò un personale metodo di lettura e decodifica del testo musicale, partendo dalla consapevolezza che è possibile leggere/apprendere il contenuto di uno spartito musicale anche con la conoscenza di pochi e semplici elementi appartenenti ad altri codici e con un livello di alfabetizzazione musicale modesto.
Il metodo che esporrò, tiene conto della costruzione degli elementi del codice di lettura partendo dall’esperienza sonora… evito il già ampiamente usato “dal suono al segno” poiché il metodo parte dall’esperienza multisensoriale: leggo perché sento (quindi ascolto e comprendo), mi muovo (coordino i movimenti e mi sposto nello spazio sonoro), vedo (quindi riconosco il contesto e comprendo il significato del significante), ricordo (quindi individuo e riordino gli elementi ridondanti).
L’obiettivo principale è favorire lo sviluppo dell’autonomia dello studente nell’attività di lettura e, al contempo, sviluppare la capacità di riconoscere una “criticità” con conseguente sua risoluzione attraverso molteplici modalità e approcci come l’attenzione ai processi di semplificazione, di ancoraggio visivo e di recupero delle immagini meta-sonore che ogni individuo (e dunque anche lo studente) acquisisce durante l’esperienza quotidiana.