L’ETÀ DELL’EDILIZIA SCOLASTICA ITALIANA. L’INDAGINE OPENPOLIS

Una ricerca condotta da Fondazione Openpolis ha indagato sull’età dell’edilizia scolastica in Italia. I risultati confermano quello che gli studenti e le loro famiglie riscoprono ogni anno con la ripresa dopo la pausa estiva, ovvero che la maggior parte dell’edilizia scolastica è vecchia e inadeguata perché costruita tra gli anni ’50 e i primi ’90.

Dati alla mano, come è buona norma in tutte le indagini statistiche di Openpolis, risulta che oltre la metà degli edifici scolastici attivi è stata costruita tra il 1950 e il 1992, con un picco tra gli anni ’60 e ’70. Non godono perciò delle innovazioni introdotte successivamente nell’edilizia scolastica, dalla normativa antincendio e da quella sulle barriere architettoniche.

In media in Italia, solo il 10,5% degli edifici scolastici (1 edificio su 10 circa) è stato costruito dopo il 1997: il 12,1% nei comuni dell’hinterland delle grandi città e il 7,3% nei capoluoghi, con ampie differenze sul territorio nazionale.  Certo, un edificio già esistente può certamente essere stato riadattato, ma è interessante valutare quanti siano stati costruiti ex novo, adottando fin dalla costruzione le nuove normative e linee guida.

La riflessione da fare è che le condizioni dell’edilizia scolastica rappresentano una vera e propria cartina tornasole del sistema educativo, perché appare ovvio che la qualità del patrimonio scolastico è direttamente connessa con quella dell’esperienza educativa. “Una scuola moderna, con aule, attrezzature e laboratori adeguati, potrà garantire anche un’offerta didattica più rispondente alle esigenze di alunni e insegnanti“, rileva Openpolis: “Inoltre, l’investimento su scuole nuove, sicure e dotate di servizi è di fatto un indicatore della priorità assegnata del decisore (a tutti i livelli) all’istruzione“.

La ricerca di Openpolis approfondisce la storia e la normativa di riferimento con le innovazioni introdotte a partire dagli anni ’90 e quanto si è costruito fino a oggi sul territorio italiano (gran parte in conseguenza a eventi sismici) scendendo nei dettagli, comune per comune.

In conclusione a quanto esposto, l’auspicio è che, nei prossimi anni questo settore venga coinvolto in una serie di investimenti, anche legati al Pnrr.

Info: Openpolis

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