JIMENA LLANOS. LA CANTOTERAPIA PER L’INCLUSIONE

di Carmelo Farinella

In quale misura l’esperienza corale può promuovere processi di inclusione sociale? Per quali ragioni la scoperta della propria voce può avere un’influenza positiva sulla gestione delle emozioni e delle relazioni? Ne abbiamo parlato con Jimena Llanos, cantante lirica, cantoterapeuta, esperta di processi di apprendimento e counselor.

MusicEdu Ci vuoi parlare della tua formazione e dei tuoi progetti?
Jimena Llanos Sono una cantante lirica, arrivata in Italia grazie a una borsa di studio. Ho studiato presso il Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. Vista la mia formazione di base, ho iniziato a lavorare come insegnante di canto. Successivamente, come esperta esterna mi sono dedicata alla direzione di un coro scolastico e, da quel momento, per me si è aperta una nuova prospettiva: all’inizio lavorare con persone non selezionate mi sembrava un limite; adesso, invece, ritengo che costituisca una risorsa. Lo spartiacque è stata la pandemia, durante la quale ho dovuto imparare a operare nel virtuale e cercare di sostenere innanzitutto il benessere delle persone; ho capito allora che essere insegnante di canto diventava una professione di aiuto in una situazione di crisi collettiva. L’emergenza mi ha dato la spinta motivazionale per formarmi nel counseling e nella mediazione dei conflitti, nella pedagogia speciale e, in generale, nella psicopedagogia dei disturbi evolutivi. In particolare, collaboro con la Scuola Primaria Paritaria Missionarie della Fanciullezza di Pesaro, istituzione che attribuisce molta importanza alle materie artistiche, come il teatro, la danza, la musica, considerate strumenti educativi efficaci.

MusicEdu Il tuo lavoro si innesta nell’offerta formativa della scuola?
Jimena Llanos Sì, il percorso viene progettato tenendo conto delle scelte culturali dell’Istituto. Infatti lavoro in stretta sinergia con le insegnanti di classe; per esempio, quest’anno Pesaro è Capitale Italiana della Cultura e molte attività, fra cui quelle musicali, sono incentrate sulla figura di Gioacchino Rossini.

MusicEdu Ci puoi introdurre al tuo lavoro come cantoterapeuta, presentato nell’articolo La lezione di canto in tempo di crisi [trad.]?
Jimena Llanos L’esperienza ha cercato di coniugare i principi della cantoterapia e del counseling durante il periodo della pandemia. Si è trattato di un percorso didattico, promosso fra il 2020 e il 2022 sia in modalità virtuale sia in presenza, per la facilitazione dell’apprendimento del canto tramite sessioni individuali e con gruppi di massimo otto persone. Non si è trattato solo di apprendimento ma, prevalentemente, di costruzione di relazioni. La cantoterapia è un’esperienza sociale, lavora sui processi. In generale, occorre che l’allievo percepisca le finalità delle attività, in modo particolare l’opportunità di conoscere l’altro attraverso la comunicazione efficace e il riconoscimento delle proprie emozioni. L’insegnante stesso non deve negare le proprie emozioni, anche se negative. La scuola italiana di Cantoterapia di Genova, in particolare Claudia Pastorino, è stata fondamentale per cogliere i meccanismi di bottom-up, ovvero quei processi che dal corpo confluiscono alla mente.

MusicEdu Cosa è utile di questa esperienza in un mondo reale tornato apparentemente normale, ma dove spesso non si percepisce di star male?
Jimena Llanos Noi insegnanti siamo continuamente davanti ad allievi in crisi non solo formativa ma anche personale. La cantoterapia può essere un valido aiuto per promuovere il benessere individuale. Di questa tematica parlo nell’articolo La lezione di canto per promuovere l’inclusione [trad.], in fase di pubblicazione con la casa editrice Peter Lang, nel quale viene presentato l’apporto della cantoterapia nella lezione individuale.
In un terzo articolo, a cui mi sto dedicando, parlerò invece dell’esperienza corale come strumento di promozione del senso di autoefficacia e del sentimento di autostima attraverso l’apprendimento.

MusicEdu Qual è il ruolo dell’insegnante per la promozione di questi processi inclusivi?
Jimena Llanos L’inclusione si fonda sul senso di appartenenza, quindi sul sentire di far parte di un gruppo, sul non sentirsi giudicati; a questo scopo il docente assume il ruolo di facilitatore. Nel coro non sono fondamentali le abilità vocali personali ma l’importante è esserci. L’inclusione si fonda sull’atteggiamento non giudicante.

MusicEdu Come ti ritrovi con il termine cantoterapia?
Jimena Llanos A prescindere dalla questione lessicale, se ci si accosta alla pratica della cantoterapia, senza pregiudizi, si scopre la sua dignità. Questo mondo mi ha aiutata moltissimo. Personalmente preferisco però parlare di canto inclusivo.

MusicEdu La cantoterapia accoglie alcuni principi fondanti della musicoterapia? 
Jimena Llanos Le due pratiche interagiscono; tra l’altro, molti cantoterapeuti sono anche musicoterapeuti Dagli approcci attivi della musicoterapia viene in primo luogo assimilata l’opportunità della comunicazione efficace, soprattutto con persone che si trovano in stati di difficoltà o isolamento. 

MusicEdu Spesso si incorre nell’errore di attribuire solo ai repertori musicali ben congegnati la capacità di promuovere processi di miglioramento. La scelta del repertorio dovrebbe invece dipendere dalla persona con la quale si interagisce. Sei d’accordo?
Jimena Llanos Certamente sì.Non bisogna lavorare con un repertorio predefinito, ma insieme devono essere esplorate le capacità vocali individuali e collettive, dando importanza alla comunicazione verbale e non verbale.

MusicEdu Come può essere strutturato un percorso efficace di pratica con la voce?
Jimena Llanos Occorre partire dalla conoscenza dello schema respiratorio per poi proporre esercizi di rilassamento e vocalizzi semplici anche in movimento. La conoscenza del corpo è fondamentale. Alcune persone trovano giovamento dall’esperienza con il proprio corpo, altre si oppongono alla ri-scoperta di esso. Un’esperienza significativa è quella implementata con il coro parrocchiale di Novilara, frazione di Pesaro, disomogeneo dal punto di vista delle competenze musicali, dell’età, delle funzionalità corporee. Per questo gruppo è stato creato un repertorio semplificato, anche con l’aiuto di Lanfranco Perini. Dopo aver lavorato sulla dimensione individuale e su quella gruppale, il coro si è esibito nell’ambito della rassegna “Castelli d’Aria” di Pesaro. 

MusicEdu Rispetto al processo di inclusione, quali sono stati i risultati di questa esperienza?
Jimena Llanos I partecipanti hanno riflettuto in prima persona sul percorso, rispondendo a un questionario sulla percezione di inclusione prima e dopo l’esperienza. È stata rilevata una generale soddisfazione relativa all’autostima personale in ordine alle abilità vocali e soprattutto relazionali; è inoltre emerso un senso di appartenenza al gruppo.

MusicEdu Quando un esperto lavora con la committenza di un ente, ha solitamente necessità di far emergere risultati positivi; è così nelle esperienze più spontanee?
Jimena Llanos Nei cori di bambini o di adulti è prioritario perseguire la scoperta delle potenzialità dei singoli e del gruppo, l’accettazione di sé e degli altri, il senso di appartenenza, con un approccio strutturato ma non performativo. In primo luogo, occorre quindi perseguire la consapevolezza dei processi avviati,  migliorativi della qualità della vita.

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