GIULIA SANDOLI. PROFESSIONE: MUSICISTA… TRASVERSALE
di Max Pontrelli
Se gli anni ’20 del ‘900 furono definiti “ruggenti”, dopo 100 anni possiamo etichettare l’attuale decade come “incerta”, senza voler troppo infierire. Se poi vogliamo definirla da musicisti, dobbiamo farci spazio tra luoghi comuni e indifferenza, visto come sono andate le cose dal marzo 2020 a oggi, per concludere che di opportunità professionali sembrano essercene rimaste davvero poche.
In questo contesto, incontrare Giulia Sandoli è stata una vera boccata di aria fresca, come si suol dire.
Lo è stata davvero, a riprova che anche nel mondo del lavoro molti giovani riescono ancora a trovare energie, idee e coraggio soprattutto oggi che la prospettiva va quanto mai immaginata, e con un grosso sforzo, maggiore forse di quello necessario per percorrerla.
MusicEdu Hai una formazione accademica (diploma in viola al Conservatorio di Milano con il Maestro Claudio Pavolini), ma dando un’occhiata al tuo percorso ci sono incursioni ed escursioni davvero numerose dal mondo della musica classica. Come ti sei affacciata al mondo del lavoro dopo il diploma?
Giulia Sandoli Ho collaborato e collaboro con numerose orchestre: Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra 1813 di Como, Orchestra Milano Classica, Orchestra Filarmonica Italiana (orchestra del Cinema) tra le altre e mi sono resa conto della differenza tra l’essere uno strumentista tecnicamente avanzato e l’essere un musicista che sceglie di intraprendere una professione non necessariamente legata alle fila di un’orchestra. Per questo motivo, nonostante l’orchestra sia un’opportunità interessante, ho pensato fin da subito a un percorso trasversale che mi desse la possibilità di lavorare sfruttando le mie attitudini naturali di musicista, non solo tecniche.
MusicEdu La scuola spesso non prepara adeguatamente al mondo del lavoro e negli ultimi anni gli scenari legati alle professioni stanno mutando in modo vorticoso e continuo. Che tipo di piano di lavoro organizza oggi una giovane musicista come te?
Giulia Sandoli Se non sei un fenomeno devi essere sveglio e avere repertorio. Questi per me sono due ingredienti fondamentali. Ci sono strumentisti “da audizione” che in qualche modo si limitano a questo tipo di formula per potere trovare un ingaggio; per me, invece, l’aspetto dell’organizzare un progetto che parte da un’idea propria è una delle cose che mi stimola di più. Spesso è anche guidato dall’arte di arrangiarsi ma, come ho detto prima, essere veloci e concreti è sicuramente un’arma vincente. Per quanto riguarda il repertorio devi avere provato tutto, o il più possibile, essere eclettico, adattarti a qualsiasi situazione e avere una preparazione a 360 gradi. Questo è ancora un settore che si basa sul passaparola. Così sono entrata poco alla volta nella rete delle orchestre in ambito lirico e sinfonico e da qui ho iniziato a pensare anche a un progetto indipendente. A vent’anni ho avuto la fortuna di essere cresciuta con musicisti più grandi di me e dai quali ho imparato molto e molto in fretta.
MusicEdu L’Ensemble Testori di cui sei fondatrice è davvero un progetto interessante. Ce lo vuoi descrivere?
Giulia Sandoli È un progetto nato quasi per scherzo. Tra amici musicisti è nata questa necessità di suonare insieme, di dare continuità alle nostre prove finché non è stato chiaro che da semplice rendez vous sarebbe diventato un progetto da presentare al pubblico. Abbiamo capovolto la visione dell’orchestra: siamo nati come orchestra senza direttore, ma con direzione “aperta”. Conduce il primo violino o chi si sente preparato e più adatto e abbiamo iniziato a esibirci in questa formula, componendo un repertorio eclettico e ampliando la formula iniziale dell’insieme di soli archi fino ad arrivare a una vera orchestra sinfonica. L’idea è anche stata quella di formare giovani musicisti perché l’esperienza di chi comincia a presentarsi alle selezioni per un ingaggio è quella della richiesta di referenze che ovviamente non sono state ancora acquisite. Allora abbiamo pensato di dare spazio nella nostra orchestra ai giovani musicisti che hanno voglia di mettersi in gioco acquisendo una prima esperienza di quella che chiamo “l’arte di stare in orchestra”. Si impara, per esempio, ad andare a tempo e ad avere una dinamica corretta, nel rispetto non solo della partitura, ma anche dei colleghi. Una volta il mestiere si tramandava di più e siamo tornati su questa idea: le prime parti sono i musicisti più esperti che formano i giovani. Non amo la formazione “teorica”, mentre la formula della gavetta con i veterani funziona sempre. Sono cresciuta in Conservatorio con i racconti sul Maestro Bizzarro che si occupava del corso di esercitazione orchestrale: un vero incubo per tutti i partecipanti, severo e spietato. Chi ne usciva vivo, però, era veramente pronto.
MusicEdu Osservando il curriculum dell’Ensemble Testori si nota l’efficacia della formula adottata.
Giulia Sandoli Abbiamo iniziato dal Comune di Novate a nord di Milano, dove sono nata e abito e dove si svolgono le prove. Abbiamo proposto una serie di iniziative musicali sul territorio e ha funzionato bene, a tal punto che ci stanno affidando l’intera programmazione per le attività estive nelle quali i primi anni eravamo semplici partecipanti. All’inizio è stata dura. Siamo un’orchestra a disposizione dei direttori che ci chiamano a seconda di ciò che hanno bisogno. Quindi “Nabucco”, “Rigoletto”, “Cenerentola”, ma anche Vivaldi e Piazzolla. In questo momento siamo l’orchestra che accompagnerà gli iscritti alla master class di Operando, organizzata dalla scuola Ottava Nota di Milano, che si occupa di corsi di direzione d’orchestra e canto lirico. Nella zona di Milano siamo per ora una realtà unica e stiamo cercando di farci conoscere ampliando il nostro territorio di lavoro e anche di spostare la nostra direzione artistica, interfacciandoci più spesso con il mondo del pop. Il nostro obiettivo attuale è cercare di diventare un gruppo di riferimento per la musica leggera dal momento che non esistono formazioni stabili che lo fanno.
MusicEdu E a proposito di opportunità, il tuo curriculum in ambito pop è di tutto rispetto.
Giulia Sandoli Marco Mengoni, Max Gazzè, Gianni Morandi, Michael Bublé, Eminem, Laura Pausini e Biagio Antonacci: sono state esperienze colte proprio dalla voglia di mettermi in gioco e ampliare l’esperienza professionale. Mi sono divertita davvero tantissimo, anche provando dalle 10 di sera alle 4 del mattino con Laura (Pausini, NdR). Con Eminem ho provato l’onda d’urto dell’urlo del pubblico dei grandi concerti. Un’esperienza davvero unica.
MusicEdu Come gestisci tutta questa mole di impegni?
Giulia Sandoli Fin da bambina sono sempre stata una maniaca dell’organizzazione, a partire dai miei compleanni fino all’organizzazione in pieno lock down di una caccia al tesoro in casa per il mio fidanzato. Sono anche assistente di produzione de “laFil”, filarmonica di Milano e a gennaio ho fondato la cooperativa WePlay. Mi piace sguazzare nelle difficoltà degli altri (ride, NdR) e penso di avere una buona attitudine a relazionarmi con le persone e risolvere problemi.