UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING
UN MODELLO PER L’UNIVERSALITÀ DELL’ESPERIENZA MUSICALE
di Carmelo Farinella
L’accessibilità del curricolo musicale è una delle tematiche alla quale MusicEdu rivolge un interesse preminente; a tal fine, particolare attenzione viene dedicata a metodologie, buone pratiche, dispositivi, repertori in grado di sostenere un curricolo musicale inclusivo.
Interroghiamo questa volta il modello dell’Universal Design for Learning (UDL), cercando di capire se esso possa giovare all’inclusività della progettazione musicale nei diversi gradi di studio. Di certo l’implementazione di software e ausili musicali necessita di ricorrere ai principi della Progettazione Universale per l’Apprendimento per la realizzazione di strumenti adeguati al numero più ampio possibile di individui, senza la necessità di apportare adattamenti specifici.
Se applichiamo in modo icastico tali criteri al percorso didattico, possiamo ragionare su un’esperienza fruibile dalla maggior parte degli studenti, pur rimanendo l’opportunità di personalizzazioni per gli studenti con particolari fragilità cognitive, relazionali, motorio-prassiche, secondo lo schema qui riportato.
È auspicabile che l’applicazione dell’UDL in relazione all’esperienza sonora venga accolta dalla prospettiva della evidence-based education, con la stessa attenzione che viene destinata ad altri curricoli e alle nuove tecnologie per la didattica. Da parte nostra, ci assumiamo l’impegno di procedere alla disamina delle attività adesso solo citate, cominciando già dal prossimo numero a occuparci dell’ascolto attivo.
Per le Linee Guida 2.0 UDL Italia: updateguidelines2 (cast.org)