RITMOLOGIA. IL MUSICISTA E LA GESTIONE CONSAPEVOLE DEL TEMPO

Roberto Gualdi è molto stimato all’interno della comunità dei musicisti come uomo, non solo come professionista. È un batterista di serie A (semplice andare sul web per leggere il curriculum) dotato di una sensibilità che lo rende speciale sia fuori dall’ambito musicale sia quando si ha il piacere di ascoltarlo mentre batte sui tamburi della sua amata Tama in vari contesti live e discografici. E la stima nei suoi confronti non arriva solo dai suoi colleghi italiani. Nella prefazione a questo Ritmologia, il musicista e la gestione consapevole del tempo, pubblicato per Volontè&Co, è Gavin Harrison a sintetizzarne perfettamente il valore “… Non ho mai avuto modo di apprezzare una disamina così puntuale e così ben condotta relativa ad un argomento [il ritmo, NdR] sul quale molti musicisti si sono espressi nel corso degli anni […] Roberto ci ha fatto un dono prezioso, creando un affascinante riferimento scientifico e filosofico che tutti i musicisti dovrebbero leggere“.

Chi conosce Roberto Gualdi potrà finalmente leggere su carta il suo pensiero e il suo modo di intendere la musica nella sua essenza oltre la batteria. Tutti gli altri avranno la sorpresa di scoprire un diverso modo di approcciare al ritmo, qualunque sia lo strumento con cui si esprimono.
Personalmente penso che ci siano tantissimi aspetti su cui lavorare a prescindere dal talento innato” spiega l’autore: “Questo libro […] è rivolto a tutti gli strumenti e cantanti e si basa su tutta la mia esperienza, ormai più che quarantennale, di studente e studioso del ritmo in tutti i suoi aspetti. Ho messo insieme tutto quello che ho imparato e trovato utile durante questi anni e ho ripensato il tutto in modo da usare una comunicazione adeguata ed esercizi mirati, che non fossero solo rivolti ai batteristi ma a qualsiasi strumento”.

Nel libro ci sono molti esercizi (con link ai video), come si deve a un testo che è comunque didattico, ma la tecnica è sempre mediata da un approccio filosofico. Si affronta sì la matrice afro-americana, ma si rimanda continuamente alla cultura orientale, con un intero capitolo dedicato al sistema ritmico indiano. Gli ultimi capitoli non sarebbero potuti arrivare che dalla generosità di Roberto Gualdi ed è doveroso citarli. Un capitolo ospita gli interventi scritti di Bruno Genero su “Africa, la Grande Madre Africa.”, Elio Marchesini su “Il ritmo nella musica colta europea”, Stefano Bagnoli su “Louis Armstrong e la rivoluzione ritmica”, Omar Cecchi su “L’India e le sue magie ritmiche”, Gabriella Cella su “Yoga e musica”. L’ultimo capitolo riporta una bibliografia consigliata per approfondire i temi affrontati nel testo, con la consapevolezza che ““… questo libro cerca di essere uno studio teorico riguardante il ritmo e la sua gestione in tutti i suoi aspetti e vuole aiutarti a porti le domande e darti un ‘piano di lavoro’, un ordine degli argomenti da considerare, ed è rivolto a te che pensi purtroppo di non fare parte del Club Del Ritmo Assoluto Naturale… Ma vedrai che va bene anche così”. (PC)
Info: Volontè&Co

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