MUSICA E SOFT SKILL. A PAVIA UN PROGETTO FORMATIVO EUROPEO ALL’AVANGUARDIA

Si chiama MEETS e ha lo scopo di creare un innovativo metodo didattico per sviluppare negli studenti universitari le competenze trasversali utili per il mondo del lavoro attraverso la musica.

L’Almo Collegio Borromeo di Pavia è ideatore e capofila del progetto MEETS: Music in higher education to develop transversal skills, finanziato dal programma europeo Erasmus+. Il progetto ha un duplice scopo di ricerca e performativo, ed è volto alla realizzazione di un metodo utile per lo sviluppo delle soft skill (o transversal skill) attraverso lo studio della musica durante gli anni di formazione degli studenti. Il luogo “di elezione” di questa formazione sono le orchestre e i cori universitari, presenti in molte istituzioni di alta formazione in tutta Europa.
Sono infatti coinvolti 5 partner europei: oltre all’Almo Collegio Borromeo, l’Università di Linköping (Svezia), l’Orchestra filarmonica dell’Università di Valencia (Spagna), Tallinn University Symphonic Orchestra (Estonia), lo European Network of University Orchestras (ENUO) e Forte Fortissimo TV, che da tempo collabora come media partner del Borromeo nella diffusione dei video dei concerti. 
L’idea di fondo di MEETS (www.meetsproject.eu) è che la musica (affrontata durante gli anni di studio universitario in maniera professionale, ma non necessariamente da professionisti) possa essere uno straordinario strumento per sviluppare queste competenze trasversali, utili nella futura vita professionale di tutti. Ma oltre alle soft skill “tradizionali” (come la capacità di lavorare in gruppo, di saper essere leader, di comunicare agevolmente, per citarne alcune) il progetto vuole investigare se la musica possa sviluppare anche altre competenze, più peculiari, e forse perfino più determinanti in qualsiasi campo vengano applicate. 
Il punto cardine è che, anche nella vita strettamente professionale, sia utile (se non necessario) apportare il proprio contributo umano a tutto tondo, comprensivo di attitudini e sensibilità non direttamente legate al lavoro, come per esempio il senso estetico, il gusto per l’armonia, un sano scetticismo e il senso critico che lo accompagna, la capacità di prendere contatto con le proprie emozioni e saperle “maneggiare” anche in contesti in cui non si ha il pieno controllo della situazione, e così via. Tutte competenze che chi pratica musica deve necessariamente sviluppare.
Ci si chiede quindi se e come la musica (in questo senso prima fra le arti, in quanto individuale e collettiva) possa aiutare questo sviluppo “olistico” della personalità. Per farlo, il team del progetto MEETS ha avviato una prima fase di analisi del mondo delle orchestre e dei cori legati agli istituti di formazione universitaria, scuole di specializzazione e conservatori in diversi Paesi d’Europa.
Sono stati ideati e somministrati circa 250 questionari in altrettanti istituti europei in tutto il continente. In questa fase si stanno svolgendo 20 interviste di approfondimento alle realtà che sono risultate più sensibili e attive, coinvolgendo direttori, manager e studenti, e nel mese di aprile si prevede la pubblicazione di un primo documento che fotografa la realtà europea in questo ambito innovativo.

UN METODO INNOVATIVO
Il progetto prevede inoltre una serie di attività in sinergia tra varie orchestre e cori europei e i dipartimenti musicali delle università, per realizzare infine un metodo condiviso che, alla fine del 2022, a conclusione di MEETS, potrà essere un modello formativo per tutte le università del mondo. La metodologia MEETS potrebbe essere il punto di partenza per avviare nuove attività culturali a beneficio degli studenti e dell’ambiente accademico, non solo grazie a un’offerta culturale e musicale più ampia, ma anche fornendo agli studenti una nuova opportunità per prepararsi alla vita adulta in modo innovativo e attraente.

CONCERTI E CONCORSI
Tra le attività previste dal progetto, vi sono scambi fra istituti e musicisti: ogni partner ospiterà elementi provenienti dalle orchestre e dai cori stranieri coinvolti. Nello specifico, l’Almo Collegio Borromeo di Pavia ospiterà i musicisti delle orchestre di Valencia, che faranno musica insieme al Coro e all’Orchestra del Borromeo. Allo stesso modo, gli alunni del Collegio avranno la possibilità di visitare l’Orchestra Sinfonica dell’Università di Tallinn per un’esperienza arricchente sotto il profilo umano oltre che musicale. 
Sarà promossa anche la nuova musica con un concorso di composizione, che avrà come tema proprio le soft skill, e sarà organizzato un concorso internazionale per giovani direttori di coro e direttori d’orchestra. L’Almo Collegio Borromeo (su ispirazione del suo fondatore San Carlo, che vedeva la musica come fondamentale mezzo educativo per potenziare le facoltà della persona) si distingue ancora nella formazione degli studenti universitari. Questa volta lo fa attraverso la musica, come elemento integrante della formazione umana e professionale di quei musicisti che cantano e suonano insieme e che saranno la classe dirigente del futuro. 

IL TEAM ITALIANO DI MEETS
Oltre al Rettore dell’Almo Collegio Borromeo, Alberto Lolli, il team italiano di MEETS è composto dal pianista Alessandro Marangoni, direttore artistico del progetto; Marco Berrini e Denis Zanchetta rispettivamente direttori del Coro e dell’Orchestra del Borromeo; Jessica Colombo project manager; Guido Bosticco docente all’Università di Pavia e responsabile della comunicazione, insieme con il regista Stefano Sgarella e la designer Veronica Gariboldi di Forte Fortissimo TV.

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