MOTION COMPOSER E GENELEC PER L’ACCOMODAMENTO RAGIONEVOLE

di Carmelo Farinella

MotionComposer 3.0 può avere interessanti applicazioni in campo terapeutico con persone influenzate da disabilità cognitive, motorie, disturbi della comunicazione e della relazione.
Chiunque abbia partecipato a una mostra interattiva ha avuto modo di esplorare gli oggetti di quell’esposizione in maniera enfatizzata: attraverso piccoli movimenti il visitatore è stato in grado di attivare le tecnologie preposte per vivere un’esperienza dinamica e coinvolgente. 

L’attivazione personale e la piena partecipazione all’esperienza non hanno comportato, sia per i protagonisti sia per l’organizzazione, un carico rilevante, secondo una prospettiva che assimila il principio dell’accomodamento ragionevole, ovvero la predisposizione di modifiche e adattamenti necessari e appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, adottati, ove ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali (Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, art. 2 comma 4, 13 dicembre 2006). 
MotionComposer si colloca in questa direzione: si tratta di un dispositivo digitale in grado di cogliere anche i più piccoli movimenti del corpo, come il battito di un ciglio, e convertirli in una gamma di suoni, che vengono poi riprodotti da altoparlanti Genelec. 

MotionComposer può avere interessanti applicazioni in campo terapeutico nel lavoro con persone influenzate da disabilità cognitive, motorie, disturbi della comunicazione e della relazione. Alcune sperimentazioni sono già state condotte con soggetti con paralisi cerebrale, afasia, spettro autistico, cecità, quadriplegia, morbo di Alzheimer, malattia di Parkinson.

La richiesta dell’implementazione del dispositivo proviene dal campo della musicoterapia, nel quale un’esperienza di questo tipo può essere un valido supporto per stimolare la propriocezione, agevolare il controllo degli impulsi, incitare l’espressività, favorire lo sviluppo di processi motivazionali e promuovere l’intento comunicativo. 
Oltre ad intervenire su queste dimensioni, la produzione del suono attraverso gli stimoli fisici può favorire il potenziamento dei processi attentivi, l’affinamento della sensibilità uditiva, il controllo della sequenzialità e dell’ampiezza dei movimenti.
Lo spettro autistico, se caratterizzato da grave compromissione dell’interazione sociale e da un alto livello di arousal, può arrecare una forte inibizione nei confronti di questo genere di esperienza; in alcuni casi, evitando forzature e con un affiancamento adeguato, si può ottenere una certa disponibilità alla collaborazione. 

Sarebbe interessante accogliere il progetto MotionComposer nelle scuole, nei centri specializzati per disabili e per anziani, ma occorrerebbe poter agevolmente affrontarne i costi.
Inoltre, vale la pena di sottolineare che, a prescindere dai dispositivi utilizzati, i miglioramenti possono avvenire solo se, in primo luogo, si riesce a costruire una relazione educativa efficace.

MOTION COMPOSER 3.0 E GENELEC
Creato da Robert Wechsler in collaborazione con terapisti, artisti e persone diversamente abili, MotionComposer è uno strumento artistico e terapeutico che trasforma il movimento in musica e che utilizza diffusori Genelec per la riproduzione sonora. MotionComposer è stato ideato nel 2010 quando Wechsler, coreografo e pioniere della danza interattiva, è stato contattato da Alicia Peñalba, musicoterapeuta spagnola che gli ha proposto di lavorare con bambini disabili. È così che è nato il concetto di un dispositivo che consenta a tutti, indipendentemente dall’abilità, di controllare i suoni attraverso il proprio movimento. Dopo anni di sviluppo e incontri con figure specializzate, è nato un sistema semplice da configurare e utilizzare, che permette ai terapisti di concentrarsi sul proprio lavoro senza doversi perdere in aspetti tecnici. 

MotionComposer 3.0 si basa sulla visione stereo passiva, con due telecamere ma nessun proiettore laser o IR, per cogliere il posizionamento di un corpo umano in un ambiente 3D. In questo modo il dispositivo è in grado di riconoscere anche i più piccoli movimenti del corpo, come un batter di ciglio, e convertirli in una gamma di suoni che vengono poi riprodotti attraverso un paio di studio monitor audio attivi Genelec 8020D bianchi.

Info: MotionComposer https://www.genelec.com/en/loudspeakers

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