LEZIONI DI MUSICA ONLINE DALLA PARTE DEGLI ALLIEVI

BREVE GUIDA TECNICA PER GLI STUDENTI

di Simone Massaron

Negli ultimi mesi gli studenti di musica hanno dovuto fare i conti loro malgrado con la formazione online (e-learning o didattica a distanza) rendendosi conto di quanto sia difficile mantenere una qualità della trasmissione accettabile e soprattutto stabile, che si tratti di una semplice comunicazione vocale o di un più complesso streaming multidirezionale di parti musicali eseguite in tempo reale da più strumenti. In questo articolo ci occupiamo dell’equipaggiamento necessario allo studente che vuole approcciare alle lezioni di musica online con un minimo di garanzia che tutto funzioni a dovere.

Anche se è possibile partecipare a queste lezioni utilizzando uno smartphone o un laptop, se vogliamo ottenere il massimo dei risultati e assicurare una qualità audio e video adeguata dobbiamo munirci di un’attrezzatura adatta e apprendere alcune sane abitudini. Analizzando gli aspetti da tenere in considerazione per ottimizzare il rendimento di questa modalità didattica, in apertura ho ritenuto di dover spendere qualche parola sulle cose da cui non si può prescindere: le piattaforme online, la connessione e qualche regola di base. Ho poi affrontato “gli attrezzi del mestiere”, grazie ai quali possiamo raggiungere i risultati migliori, ordinati in base a quello che definirei “criterio di indispensabilità”.

LE PIATTAFORME
Molte lezioni di musica online avvengono su piattaforme come Skype, Zoom, Google Hangouts e simili, progettate per video chiamate e conferenze, non per un uso musicale. Dal punto di vista audio, queste piattaforme hanno una risposta in frequenza impostata sulla voce umana che discrimina le proprietà acustiche degli altri segnali audio (nel nostro caso, gli strumenti musicali) che considera estranei. Quello che possiamo fare per rimediare è usare una serie di prodotti (primi tra tutti i microfoni, che tratteremo più avanti) in grado di mantenere la migliore qualità audio possibile, così da ridurre al massimo gli effetti di questa discriminazione. Dal momento in cui scrivo a quando leggerete questo articolo, saranno apparse nuove piattaforme pensate da musicisti per un utilizzo musicale, che potrebbero rivoluzionare le cose (le tratteremo in modo più approfondito in un prossimo articolo). È comunque opportuno ricordare che nessuna di queste piattaforme offre la possibilità di suonare contemporaneamente (alunno e insegnante). Per quella che è la tecnologia attualmente a disposizione dell’utente comune, questa funzione è ancora un miraggio. Vediamo allora come sfruttare al meglio le possibilità offerte oggi dalla didattica musicale online.

UN MINIMO DI NETIQUETTE
È importante comprendere le peculiarità del mezzo con il quale abbiamo a che fare anche per non perdere tempo prezioso durante la lezione, rispettando qualche regola ricavata dal cosiddetto “Galateo della Rete”.

La prima cosa da tenere a mente è che le piattaforme sopra citate non ci permettono di parlare contemporaneamente e quindi è importante cercare sempre di parlare solo quando il nostro interlocutore non lo sta facendo e viceversa. La componente visiva ci sarà d’aiuto in quanto con un semplice gesto della mano o del viso possiamo far capire all’altro che vorremmo intervenire, per una domanda o per un chiarimento (su molte piattaforme è presente anche un’icona “alzata di mano”). La lezione one-to-one non è altro che una videochiamata e quindi molte delle comunicazioni visive che già usiamo nelle video call possono essere usate anche in questo contesto. 

Un’altra piccola osservazione è legata ai rumori che si possono produrre durante una lezione. Rumori improvvisi disturbano molto l’altro interlocutore fino a “rubargli” l’audio innescando il meccanismo sopra descritto. È opportuno dunque ricreare nella propria casa uno spazio simile a quello di un’aula di una scuola di musica o dello studio del nostro insegnante, un posto cioè dove possiamo concentrarci sulla nostra lezione senza alcun disturbo esterno. Qualora fosse possibile, è consigliabile creare una postazione fissa in modo da non dover perdere tempo ogni volta a montare gli eventuali accessori (webcam, microfono, ecc.) per lo svolgimento della lezione.

L’INQUADRATURA
È importante essere il più possibile visibili all’insegnante, ovviamente tenendo conto dello strumento che suoniamo. Per un chitarrista può essere abbastanza semplice mettere in mostra le due mani e il corpo sulla sedia per controllare la postura, ma per un pianista o un violinista può essere più complicato. Per questo, sarebbe opportuno avere la possibilità di muovere una webcam esterna e non utilizzare quella del computer in modo da poter aiutare l’insegnante ad avere una buona visione dei particolari. In alcuni casi, ad esempio con pianisti e violinisti, l’uso di una doppia webcam sarebbe ottimale per poter riprendere le due mani nel caso del pianoforte o l’intera postura, più le mani, per il violinista.

LA CONNESSIONE
Una pessima connessione può inficiare la buona riuscita di una lezione. Purtroppo i problemi di connessione alla rete o di trasmissione dei dati dal proprio pc o tablet sono ancora molti, specialmente nel nostro Paese. È bene pensare che se si vuole essere musicalmente attivi sul web, sia per esigenze didattiche sia performative in generale, è opportuno dotarsi di una connessione altamente performante. Una fibra ottica vera, senza parti in rame è la scelta migliore possibile, ma anche una buona ADSL può essere una buona alternativa.

GLI ATTREZZI DEL MESTIERE
Con la dovuta precisazione che non stiamo cercando prestazioni audio da studio di registrazione, possiamo allestire il nostro piccolo studio per la didattica online con un budget al di sotto dei 300 euro complessivi (microfono, interfaccia audio, webcam). Come vedrete, scegliendo solo le cose necessarie, si arriva anche a meno.

Il Microfono
Nel contesto di una lezione di musica l’importanza della qualità audio è fondamentale. I microfoni incorporati nei vecchi computer o negli smartphone sono purtroppo totalmente inadeguati alle esigenze di una lezione online. Questi prodotti tendono a comprimere l’audio catturato penalizzando così ogni sfumatura dinamica e timbrica, rendendo spesso molto difficile comprendere ciò che l’allievo sta suonando. Il mio consiglio è quello di acquistare un microfono a condensatore, meglio se a diaframma largo, in grado di catturare il miglior segnale audio in termini di risposta dinamica e in frequenza. Molto più sensibile di quelli incorporati nei computer, il microfono a condensatore ci permette di fornire all’insegnante un ascolto più chiaro e intelligibile, sia della nostra voce che del nostro strumento… a patto di avere una connessione stabile e una piattaforma adeguata da cui non è possibile prescindere. Inizialmente possiamo privilegiare i microfoni usb in quanto questi ci permettono di non dover acquistare un’interfaccia audio, ma teniamo presente che se poi decidessimo di voler acquistare un’interfaccia dovremmo a quel punto sbarazzarci del microfono usb e passare a un microfono con uscita audio su normale cavo XLR. Ovviamente la scelta si basa solo su microfoni a condensatore (che necessitano di alimentazione phantom +48V, caratteristica fondamentale anche quando acquisterete l’interfaccia audio). Nel consigliarvi qualche modello, siamo rimasti volutamente su quelli molto accessibili, visto il tipo di utilizzo. Il microfono a condensatore entry level FiFine USB è di facile reperibilità (anche sotto altri brand) a un costo decisamente basso. Le prestazioni sono adeguate al prezzo che è intorno ai 40/50 euro. Anche il Beheringer C1U è ottimo per le lezioni online e costa intorno ai 50 euro. Tonor USB non è diverso nelle prestazioni dal Finife, viene venduto però con un comodo braccio estendibile a circa 70 euro. Samson Meteor Mic appare come un giocattolo, ma è un vero microfono a condensatore di tipo desktop (si appoggia al tavolo e permette il monitoraggio in cuffia). Costa circa 90 euro. L’italiana Soundsation propone l’interessante Voxtaker 100 USB, un microfono a condensatore con diagramma polare cardioide che costa circa 80 euro. La nuova serie di microfoni a condensatore Shure Motiv è pensata proprio per la musica in streaming attraverso i dispositivi digitali home. Il più economico modello a forma “di palla” MV5 Grey ha tre preset integrati per ottimizzare il microfono durante la registrazione home studio di voce e di strumenti musicali o applicazioni di podcasting e videoconferenza. Costa circa 110 euro. Rode NT-USB è un’ottima scelta come microfono stand-alone, di qualità professionale. Potrebbe essere utile nel momento in cui non vogliamo prendere una scheda audio e optiamo per una scelta definitiva. Il costo di questo microfono è intorno ai 150 euro. 

L’Interfaccia Audio
Volendo arrivare a una condizione ottimale nelle nostre lezioni online, l’acquisto di una interfaccia audio è quasi d’obbligo. Grazie al software di gestione presente nell’interfaccia è possibile convogliare il suono di uno o più microfoni direttamente all’uscita diretta alla piattaforma (Skype, Zoom, ecc.) potendo anche registrare le proprie esecuzioni a una qualità superiore, in modo che l’insegnante possa poi correggerle o confermarne la correttezza con maggior precisione. L’acquisto di un’interfaccia audio consente anche una maggiore flessibilità nelle connessioni audio in entrata e in uscita.
Focusrite Scarlett Solo è un’interfaccia audio entry level con un ottimo rapporto qualità/prezzo. L’audio viene digitalizzato fino a 24 bit/192 kHz. Ha ingresso microfonico con phantom +48V, ingresso strumento e uscite bilanciate. Il costo è intorno a 110 euro. La versione Scarlett 2i2 Studio Bundle ha due canali indipendenti a cui si possono collegare microfoni e strumenti. Completa di microfono a condensatore e cuffie, costa intorno ai 250 euro. Focusrite Scarlett Solo Studio Bundle è la versione completa di microfono a condensatore e cuffie della Focusrite Solo. Ottima scelta per chi vuole fare un’unica spesa. Costo intorno ai 200 euro. Presonus Audiobox USB96 lavora a 24 bit e 96 kHz, dispone di due ingressi audio combo Mic/Strumento con phantom +48V, due uscite bilanciate di linea, un’uscita cuffie e utile MIDI I/O per controller esterni. Il costo è di circa 100 euro. ESI Maya 22 USB ha design innovativo e lavora a 24 bit/96 kHz. Ha due ingressi e due uscite analogiche con connettori rca, un preamplificatore microfonico con ingresso xlr e phantom +48V, un ingresso ad alta impedenza per chitarra o basso, un’uscita cuffie e uscite linea trs. Costa circa 90 euro. I modelli della serie Xenyx USB di Behringer sono dei mixer completi (nelle configurazioni a 5, 12, 16 e 22 canali di ingresso) con connessioni microfoniche (anche phantom), strumento (linea) e player (rca) con interfaccia usb inclusa. La qualità di campionamento non è delle più elevate (16 bit/48 kHz) ma il modello Xenyx Q802 USB con 8 ingressi di cui 2 microfonici (phantom) costa solo 80 euro (100 euro quello a 12 con 4 microfonici).

La Webcam
Tutti i computer portatili e gli smartphone sono muniti di videocamera la cui qualità varia in base alla qualità stessa del dispositivo che la ospita. I vecchi computer hanno spesso videocamere non adeguate a una video lezione musicale. Nel caso si voglia lavorare con il computer e qualora la webcam integrata non soddisfacesse le nostre esigenze, sarà opportuno prendere in considerazione l’idea di acquistarne una esterna; se ne trovano ormai a cifre che vanno dai 30 ai 60 euro con prestazioni molto soddisfacenti. Personalmente ho optato per una Logitech che costa intorno ai 50 euro che mi da la possibilità di usarla in HD e soprattutto di avvicinarla alla chitarra per essere più chiaro con i miei studenti.

Cuffie e Monitor Attivi
Un ulteriore passo avanti è quello di dotarsi di un paio di diffusori audio per poter ascoltare il suono del computer nell’ambiente in cui peraltro hanno suonato gli stessi strumenti che avete registrato, evitando le cuffiette dello smartphone,. Questo ultimo passo è quello che vi permetterà di avere un vero e proprio home-studio ma, considerato che il prezzo di una coppia di monitor audio attivi (cioè dotati di amplificazione interna) di media qualità può essere superiore al totale complessivo di quanto ho elencato finora, occorre prevedere che l’acquisto di questi prodotti finirà inevitabilmente per essere relegato all’ultimo posto della lista della spesa… Per questa ragione non ci soffermiamo per ora su alcun consiglio d’acquisto.
Le cuffie, che dovrebbero sostituire gli auricolari che utilizziamo sempre per il telefono, possono essere un’alternativa ai monitor attivi (ma da usare con tutte le cautele per preservare il vostro udito). Un buon paio di cuffie salva dal rumore esterno e permette di ascoltare molto chiaramente la lezione e l’eventuale registrazione che ci viene chiesto di produrre. Proprio nel caso della registrazione, le cuffie ci permettono di ascoltare un metronomo o una base, senza che quest’ultimi possano essere registrati dal microfono in ambiente. Inizialmente potreste decidere di acquistare le interfacce audio complete di microfono e cuffie proprio per ridurre la spesa iniziale, ma non dimenticate una cuffia di qualità vi cambia la vita! Se potete testarne qualcuna prima di scegliere la vostra, potete affidarvi ai marchi storici dell’audio pro: AKG, Audio Technica, Beyerdynamic, Sennheiser, Shure, Sony, Yamaha

I Software
Un capitolo dedicato lo meritano quei software che possono semplificare la vita dello studente online e, di conseguenza, anche quella dei suoi insegnanti. Un primo software da consigliare è quello che ci permette di convogliare diverse sorgenti audio interne al computer, come DAW (digital audio workstation) programmi per riprodurre musica (iTunes) o l’audio di un software di notazione come Sibelius o Finale in un unico segnale che verrà trasmesso dalla piattaforma scelta. Per gli utenti mac il software in questione si chiama LoopBack Audio, per gli utenti Windows è invece ottimo (e gratuito) VB Cable. 
Ai chitarristi elettrici consiglio l’uso di un emulatore di amplificatori; oltre a dare un suono veritiero allo strumento amplificato consente di collegarsi ai software citati e quindi di poter mandare questo suono direttamente alla piattaforma.
Gli utenti Apple conosceranno già Garage Band, la DAW entry level ma molto efficace, che dispone di una vasta gamma di simulazioni di amplificatori per chitarra oltre a permettere la registrazione della stessa e di riprodurre basi sulle quali esercitarsi. Ovviamente, se vogliamo inserire uno strumento come la chitarra o un piano digitale collegati in audio nel computer (traccia Audio in Garage Band), abbiamo bisogno di una interfaccia audio, appunto. Imparare a utilizzare una Digital Audio Workstation può essere molto utile per qualificare ancora di più la vostra partecipazione alle lezioni on-line. Una DAW non è altro che un software che permette di registrare audio su più tracce, come un piccolo studio di registrazione vostro computer. Per fare un esempio, si può immaginare di suonare e registrare una traccia di chitarra o pianoforte su di una base arrangiata dall’insegnante. Quest’ultimo fornisce allo studende il progetto con le tracce pre-impostate da aprire con la DAW e all’interno del quale si può registrare in una traccia la parte assegnata. Una volta finito il compito si salva il file nella cartella condivisa per la correzione. 
Esistono anche software gratuiti open source o a prezzi decisamente abbordabili. Ricordiamoci che uno dei problemi principali delle piattaforme di studio on-line, è quello della qualità audio e quindi essere in grado di inviare la propria registrazione come traccia all’interno di una DAW condivisa diventa fondamentale per dare all’insegnante la possibilità di ascoltare tutte le sfumature dinamiche ed espressive della stessa. Per quanto riguarda il controllo della postura, si può inviare il video dell’esecuzione registrata sulla traccia audio.
Sempre all’interno di questa sezione dedicata ai software è opportuno fare cenno ai software di notazione, che permettono a tutti di scrivere musica usando il computer e consentono di riprodurre ciò che abbiamo scritto in tempo reale. Sono ottimi per svolgere esercizi assegnati dall’insegnante e si adattano benissimo allo studio delle materie teoriche come il solfeggio e l’armonia. Non è necessario acquistarne una versione completa ma basta impratichirsi a sufficienza con le varie versioni open source disponibili.

CONDIVISIONE MATERIALI 
Per sfruttare al meglio le lezioni online è bene chiedere traccia di ogni cosa all’insegnante. Personalmente ho adottato un sistema che ritengo molto pratico per l’assegnazione dei compiti e delle consegne con i miei allievi. Per ogni alunno ho creato una cartella condivisa su Google Drive nella quale inserisco i dati della lezione (tenendo un semplice diario) e i vari file a essa collegati (registrazioni, esempi, pdf). La cartella condivisa permette a me e all’alunno di condividere anche i commenti, gli appunti e quindi di mantenere attivo il dialogo anche durante il periodo di tempo che intercorre tra una lezione e un’altra. Inoltre, eventuali consegne (registrazioni, esercizi svolti in pdf) possono essere caricate prima della lezione alla quale erano state assegnate, con tutti i vantaggi legati al risparmio di tempo.

ALTRE ANNOTAZIONI 
Nel corso di una settimana svolgo un numero consistente di lezioni online e questo mi ha portato a cercare soluzioni per migliorare la mia efficienza senza che queste incidano negativamente sul mio benessere. Anche se il mio ruolo non è quello dello studente, ma di chi le lezioni le dispensa per lavoro e quindi deve rispondere per primo a parametri tecnici e di qualità elevati, penso di poter condividere con gli studenti le soluzioni che ho adottato per lavorare nel miglior modo possibile online.
Personalmente ho configurato la mia postazione con poche cose ma estremamente efficaci. Uso un computer Apple portatile collegato a uno schermo da 24” che uso spesso in modalità salva vista, così da avere una visione ampia senza affaticare troppo gli occhi. Uso una scheda audio Steinberg di fascia media (non credo superi i 150 euro di costo), un microfono a condensatore a diaframma largo MXL (copia made in china di qualche storico e affascinante microfono degli anni ’50) che tengo sul tavolo per riprendere principalmente la mia voce e/o la chitarra acustica (quando la uso) e un secondo microfono dinamico (Shure SM57) che riprende il suono dell’amplificatore della chitarra elettrica. In alcune occasioni mi aiuto con un vecchio simulatore di amplificatori della Korg (credo di averlo pagato 30 euro) che collego direttamente all’interfaccia audio  evitando così di utilizzare l’amplificatore e potendo quindi lavorare a un volume più basso. Uso una webcam esterna di fascia media che posso spostare a mio piacimento in modo da riprendere alcuni particolari delle mani sullo strumento e ogni tanto una seconda videocamera (ricavata da un vecchio telefono) che tengo fissa sulla mano sinistra usando la tecnica del picture in picture con l’aiuto di un software gratuito.

CONCLUSIONI
Ho iniziato a scrivere questo articolo qualche settimana dopo l’inizio della pandemia di Covid 19 che mi ha costretto, come tantissimi miei colleghi, a trasformarmi in un insegnante digitale, che dispensa le sue lezioni davanti a uno schermo collegato con i suoi allievi. La mia impressione è che le lezioni online si possano fare, e si possano fare anche molto bene; il problema principale resta quello della tecnologia disponibile. Colti di sorpresa, la maggioranza dei miei studenti non hanno avuto il tempo di poter apprendere queste tecnologie, e dunque si sono affidati a me. 
Dopo questa esperienza, è certo che il futuro di una scuola di musica non potrà prescindere dall’apertura di un corso base di tecnologia applicata alla musica dedicato allo studio di quanto ho cercato di raccontare in questo articolo, perché la didattica online è una grandissima risorsa di cui dovremo essere in grado di sfruttare appieno le infinite possibilità.

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