INCLUSIONE MUSICALE. IL PERCORSO CON GLI ALUNNI NEOARRIVATI

di Carmelo Farinella

La Scuola è chiamata a promuovere l’inclusione scolastica degli alunni con background migratorio e, nell’ultimo periodo, è impegnata in modo particolare a favorire l’accoglienza dei minori provenienti dal territorio ucraino.
In relazione all’esperienza sonora per gli alunni di origine straniera e, soprattutto, di recente immigrazione è vantaggioso che l’insegnante di Musica accolga alcuni principi della didattica musicale interculturale. Quest’ultima non deve essere considerata come una disciplina autonoma, ma un insieme di approcci appartenenti al macro-processo dell’inclusione, con l’obiettivo della conoscenza e dell’integrazione di culture musicali differenti.

In particolare, è opportuno accompagnare gli alunni nella costruzione della propria autobiografia musicale, intesa come l’individuazione dei vissuti e degli aspetti emotivi personali legati alla musica (Disoteo, Piatti, 2002) 1 . Come afferma Maurizio Disoteo (2018), “ogni identità musicale si costruisce fin dalla nascita e continua a svilupparsi attraverso vissuti individuali e collettivi, valori di riferimento, abilità e competenze che si acquisiscono progressivamente”. 2
In tale direzione, occorre prevedere attività che permettano di cogliere analogie e differenze fra repertori di diverse tradizioni e generi, tenendo presenti alcuni principi euristici di riferimento. È interessante, infatti, supportare la scoperta delle potenzialità evocative della musica, il carattere affettivo di opere di vari contesti e periodi, gli effetti emozionali derivanti dall’organizzazione dei parametri sonori. Un percorso musicale, che miri all’interculturalità, deve accogliere inoltre un’ampia gamma di attività di produzione sonora con la voce e con strumenti musicali differenti, esperienze di musica d’insieme, momenti dedicati all’improvvisazione ritmico-melodica. 
Oltre ai principi generali discussi, è prioritario che il docente di Musica tenga conto di alcuni accorgimenti per favorire una positiva accoglienza degli alunni neoarrivati. In particolare, l’operatore musicale deve tenere presente che, nel mondo globalizzato, gli individui fruiscono generalmente della stessa musica e non è scontato, quindi, che i repertori tradizionali delle proprie origini siano conosciuti; soprattutto, proporre musiche del contesto di provenienza degli studenti, per gli alunni di recente immigrazione, durante il primo periodo può acuire la percezione di diversità dal gruppo sociale di accoglienza. È opportuno, per queste ragioni, che le diverse tradizioni musicali vengano scoperte dopo un positivo inserimento nella nuova realtà.
Come nell’esperienza di Valentina Russo, il docente di Musica può partire dalle preferenze musicali degli studenti per riuscire a suscitare il loro interesse, la loro motivazione e condurli gradualmente verso la scoperta di un mondo sonoro ampio, variegato, interculturale. 3

1 Disoteo M., M. Piatti (2005), Specchi sonori, identità e autobiografie musicali, Milano, Franco Angeli.

2 USR Lombardia, Ufficio X, AT Milano (2018), Strumenti operativi per una didattica musicale inclusiva
http://milano.istruzione.lombardia.gov.it/wpcontent/uploads/2018/11/Strumenti-operativi-per-una-didattica-musicaleinclusiva.pdf

3 Per l’esperienza di Valentina Russo si veda: Musica attiva come risposta sociale. L’esperienza di Valentina Russo 

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