DAI TRINITY CELEBRATION DAYS I PROGRAMMI TRINITY COLLEGE LONDON – ITALY

di Piero Chianura

Il Trinity Celebration Day di Milano, che si è svolto lo scorso 3 maggio presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo, ha dato il via a un piccolo tour celebrativo dei primi 30 anni di attività in Italia della prestigiosa charity educativa ed ente certificatore internazionale, tour che ha toccato diverse città del nostro Paese. Per raccontare ai dirigenti scolastici e agli insegnanti invitati ai Celebration Days i programmi di Trinity College London in Italia per l’anno scolastico 2022-2023, Claudia Beccheroni ed Emiliano Valtulini, rispettivamente direttrice e vice-direttore per Trinity Italy, hanno allestito un vero e proprio evento/spettacolo. 

Claudia Beccheroni e Emiliano Valtulini

Si è trattato di un mix di storytelling e performance linguistiche, performative e musicali, impreziosito dal contributo di alcuni tra i più dotati studenti impegnati nelle macro aree di certificazione: lingua inglese, musica e drama/performing arts.

MusicEdu I Celebration Days rappresentano anche per voi un ritorno in presenza dopo due anni di distanziamento.
Emiliano Valtulini Con i Celebration Days volevamo celebrare i docenti e gli studenti che in questi due anni hanno lavorato veramente sodo per preparare gli esami di musica e lingua inglese e, con l’occasione, lanciare anche il programma di certificazione per le arti performative. Ho avuto inoltre l’idea di celebrare i trent’anni di attività di quella che io chiamo il “logo umano” del Trinity College London in Italia e cioè Claudia Beccheroni, figura guida sotto cui si sono certificati in Italia oltre 2 milioni di studenti per la lingua inglese e migliaia per la musica, e che ha sempre messo al primo posto il bene dei ragazzi e dei docenti. È stato grazie a lei se, durante la pandemia, siamo riusciti a essere tra i primi enti di formazione per il MIUR a proporre incontri online per i docenti e incontri per studenti, genitori e docenti insieme.

Claudia Beccheroni Questi miei primi trent’anni di attività sono passati molto velocemente. Anni che ho vissuto sempre con una grande passione per l’educazione, passione che mi anima ancora oggi,  prima di tutto come linguista, ma con grande attenzione per la musica. Come è stato evidente anche dai racconti delle scuole presenti ai nostri Celebration Days, la musica nei momenti difficili è un balsamo che unisce. Il nostro obiettivo è da sempre fare in modo che la musica e la lingua inglese, ora insieme alle arti performative, possano dare opportunità in più ai ragazzi italiani, perché in Italia c’è un talento smisurato che non viene valorizzato abbastanza. Ed è questo l’aspetto di cui mi occuperò da ora in poi perché Emiliano Valtulini prenderà il mio posto di Direttore mentre io mi occuperò del settore educativo, compreso il protocollo di intesa che abbiamo appena firmato con il MIUR e che prevede il nostro coinvolgimento per almeno tre anni in progetti di ricerca sui grandi cambiamenti che hanno stravolto l’educazione, in primis il digitale.

MusicEdu Che cosa è successo nel mondo Trinity durante il periodo della didattica a distanza?
Claudia Beccheroni Intanto abbiamo creato subito l’opportunità per i ragazzi di fare gli esami di musica e arti performative in formato digitale attraverso la realizzazione di video che hanno potuto realizzare in proprio. Per farlo, abbiamo messo in piedi tutta una serie di attività unicamente digitali, rivolte ai ragazzi e ai docenti. Questo ha rappresentato uno stravolgimento sia per le nostre prassi lavorative che per quelle delle scuole e dei docenti, All’inizio c’è stata una grande paura, poi pian piano i docenti hanno visto che questa modalità era liberatoria proprio in relazione alle costrizioni della pandemia. Riuscire a far musica, recitare e farlo a casa propria registrando un video della migliore esecuzione possibile, aveva aggiunto nuove competenze cambiando anche i parametri della valutazione. Il nostro team di musica si è adoperato per dare nuovi stimoli e contenuti sia ai ragazzi sia ai docenti per portarli a realizzare quel tipo di performance. Un altro cambiamento importante è stato quello di poter incontrare docenti e studenti dappertutto, sfruttando i collegamenti da casa, dalle proprie automobili ecc. riuscendo a raggiungere anche genitori e ragazzi che non avrebbero mai potuto partecipare ai nostri eventi, prima organizzati necessariamente nelle città più grandi.

MusicEdu Parlando dal palco ti sei definita “un dinosauro” riferendoti alle tue capacità di utilizzo degli strumenti digitali, ma si deve essere sentita così la gran parte dei formatori, costretti durante la pandemia a dover prendere confidenza finalmente con le nuove tecnologie per la formazione online. La sfida è apprendere i nuovi strumenti digitali ma preservando l’esperienza acquisita nel mondo reale. È questa esperienza che garantisce un uso critico degli strumenti digitali anche agli stessi ragazzi.
Claudia Beccheroni Il rischio per gli insegnanti, dopo due anni di digitale, è che non ne possano più, che vogliano tornare a fare scuola e a fare musica come prima della pandemia. Ma questo non è giusto perché tutti noi, compresi i ragazzi, abbiamo acquisito nuove abilità che ora ci servono nella vita quotidiana e che non possiamo buttare via solo perché ne abbiamo fatto una scorpacciata. Invece devono entrare nel nostro menu insieme all’insegnamento in presenza. Insegnamento in presenza che io spero cambi pelle; che diventi basato non tanto sulla trasmissione di contenuti, ma sulla trasmissione di valori, di attitudini e di quelle abilità trasversali del 21esimo secolo, che non si possono imparare in digitale, come il pensiero critico, appunto, e che rendono l’essere umano così diverso dall’intelligenza artificiale. Dobbiamo fare in modo che la creatività, che per i musicisti è una cosa naturale, diventi naturale per tutti. Sarà questa creatività a preservare i posti di lavoro del futuro, perché non sarà il computer a occuparsene.

MusicEdu La componente performativa che caratterizza la certificazione Trinity nella musica significa proprio creatività nel mondo reale.
Emiliano Valtulini La performance, come la comunicazione, è al centro di quello che facciamo e ha un potere trasformativo che incide sulla vita delle persone. Attraverso i nostri esami, gli studenti di ogni età hanno la possibilità di essere se stessi e di provare le proprie abilità e competenze. Proprio sulla base di questa performance, che è al cuore di quello che facciamo, da quest’anno abbiamo lanciato i nostri esami di arti performative, iniziando con esami di acting e musical theatre. Vedere le componenti della danza, della recitazione e del canto che si uniscono, permette agli studenti, anche attraverso i nostri esami digitali, di affrontare quelle che sono le abilità trasversali di cui parlava Claudia. Ora porteremo avanti nuovi progetti grazie al nuovo protocollo di intesa con il MIUR a favore dei docenti della scuola italiana per riuscire a trasformare la sfida di questi anni nell’opportunità di aiutare migliaia di studenti e docenti per far sì che la lingua inglese, la musica e le arti performative possano cambiare in meglio la loro vita.
Claudia Beccheroni Anche perché la gente che canta, balla e comunica non fa la guerra…

TRINITY COLLEGE LONDON – CNAPM (MIUR), NUOVO PROTOCOLLO D’INTESA
Due anni fa nasceva il Progetto Pilota, nato dalla collaborazione tra CNAPM – Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica per tutti gli studenti (Ministero dell’Istruzione) e Trinity College London. Il progetto nasceva con lo scopo di promuovere l’internazionalizzazione delle scuole, sensibilizzare sulla consapevolezza del valore delle certificazioni internazionali e osservarne l’impatto sull’apprendimento e sull’insegnamento della musica nelle scuole dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado a indirizzo musicale e non. Oggi la collaborazione tra il CNAPM e Trinity si arricchisce di un nuovo protocollo di intesa che si prefigge di allargare la ricerca sui grandi cambiamenti che hanno coinvolto il mondo dell’educazione, all’interno del quale la visione trasversale di Trinity offre grandi opportunità di crescita per docenti e studenti. Ne abbiamo parlato con Annalisa Spadolini, coordinatrice del CNAPM.

Annalisa Spadolini

MusicEdu Che cosa prevede il nuovo protocollo d’intesa?
Annalisa Spadolini Sulla scorta del lavoro svolto attraverso il Progetto Pilota che il CNAPM sta svolgendo con il Trinity College London, abbiamo deciso di spingere per la firma di un protocollo di intesa che il Ministero dell’Istruzione ha siglato recentemente, e che aprirà una serie di attività che coinvolgeranno la scuola italiana. Il protocollo riguarda sia la lingua inglese sia la musica e prevede l’avvio di progetti pilota sia di formazione degli insegnanti sia di attività per i ragazzi. Al momento è stato creato un gruppo di lavoro che si riunirà a breve per preparare un organigramma delle iniziative. Valuteremo insieme anche a un’ispettrice del ministero per la lingua inglese come collegare le due anime lingua e musica e dare un’idea interdisciplinare al protocollo. Continueremo a portare avanti il Progetto Pilota sulle certificazioni internazionali ma vogliamo anche proporre soluzioni alternative che abbiano sempre un respiro più ampio in chiave internazionale.

MusicEdu A due anni dall’avvio del Progetto Pilota, è possibile dare qualche feedback sui risultati di questa ricerca?
Annalisa Spadolini Intanto va annotato il grande entusiasmo che le scuole hanno mostrato nel partecipare mettendosi in gioco. Il Progetto Pilota, infatti, richiedeva un periodo di osservazione da parte degli esaminatori e dei ricercatori Trinity. E abbiamo notato che la qualità di chi si mette in gioco è veramente molto alta. La timidezza a volte non fa uscire fuori quelle che sono le buone pratiche della scuola pubblica italiana. I risultati che stiamo ottenendo anche nelle certificazioni che stiamo svolgendo sono molto interessanti, considerando che la nostra scuola pubblica non prevede ancora l’adozione della pratica musicale in ogni ordine.

MusicEdu Se parliamo di musica pop-rock, genere musicale di radice anglosassone, c’è una coerenza nella scelta da parte del Ministero di collaborare con un ente di certificazione internazionale come Trinity College London. Ma come ha giudicato questa collaborazione chi si occupa di formazione più “classica”?
Annalisa Spadolini C’è una certa reticenza da parte del mondo pubblico istituzionale e accademico nell’accettare che un ente certificatore esterno entri nella scuola pubblica a valutare, ma noi non vogliamo togliere alla scuola il ruolo istituzionale di ente formativo per eccellenza. Quello che vogliamo fare è dare un valore aggiunto alle valutazioni che i ragazzi ricevono a scuola attraverso certificazioni internazionali oggettive e soprattutto, grazie al Trinity College, riconosciute in 60 Paesi al mondo. Un’altra cosa importante è che si viene a creare una community di docenti internazionali che possono scambiare esperienze e metodologie didattiche perché, e non smetterò mai di ricordarlo, queste certificazioni non impongono una metodologia didattica, ma puntano a un alto livello di preparazione dei ragazzi proprio perché li motiva nel doversi preparare al massimo per essere valutati da un certificatore esterno.

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